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Titolo: La buia discesa di Elizabeth Frankenstein |
La piccola Elizabeth Lavenza non mangiava un pasto decente da giorni e le sue braccia erano coperte di lividi quando il giudice Frankenstein l'ha portata via dall'orfanotrofio e da una vita di maltrattamenti perché diventasse la compagna di giochi di suo figlio Victor, un ragazzino cupo e solitario che aveva tutto, tranne che un amico. Victor era la sua salvezza, l'occasione per sottrarsi alla miseria, e da quel giorno Elizabeth, decisa a non lasciarsi sfuggire l'opportunità di cambiare in meglio la propria esistenza, ha fatto tutto ciò che era in suo potere per rendersi indispensabile. E ci è riuscita: la famiglia Frankenstein l'ha accolta, le ha dato una casa, un letto caldo in cui dormire, buon cibo e vestiti bellissimi. Lei e Victor sono diventati inseparabili. Ma quella nuova, meravigliosa vita ha un prezzo. Con il passare degli anni, Elizabeth ha dovuto imparare a convivere con il temperamento violento di Victor, ad accontentare ogni suo capriccio, ad assecondarlo nei suoi vizi. Perché dietro gli occhioni azzurri e il sorriso dolce si nasconde in realtà il cuore calcolatore di una giovane donna decisa a sopravvivere a qualunque costo... anche quando il mondo che credeva di conoscere sprofonda nelle tenebre.
Scarabocchio: Ottobre è il mese delle letture cupe e un pò paurose.
La buia discesa di Elizabeth Frankenstein è quandi una lettura appropriata, sopratutto se pensiamo che è un retelling del famosissimo Frankenstein. Bene o male, la storia originale la conosciamo tutti però, in questo caso, riusciamo a vederla con occhi differenti.
Kiersten White narra di Elizabeh, ex orfana dalla chioma fluente, che viene "comprata" dalla famiglia Frankenstein. Il compito della ragazza è quello di esser amica di Victor visto che è fin troppo solitario e molto difficile da trattare, e dato che questo le permetterebbe di non patire più la fame e di viver in un posto che tecnicamente le sarebbe spettato di diritto, decide di esser tutto ciò di cui il ragazzo avrà bisogno.
Il problema, alla lunga, è che questo suo proposito può alimentarlo solo manipolando ciò che dice e ciò che fa, senza comunque gartantirgli veramente la sicurezza che vuole.
Ne sicurezza, ne felicità.
Questo è il futuro che segue, anche se è sinceramente legata alle poche persone che la circondano.
Il legame con Victor è profondo ma vischioso, nero. Qualcosa che noi faremmo assolutamente fatica a capire ma che alla fin fine, probabilmente subiremmo come Lei.
Perchè la bravura della White sta anche in questo.
Non solo è riuscita a creare un'atmosfera cupa e reale ma, ha saputo bilanciare bene i dettagli ed i personaggi. Perchè anche quando stiamo leggendo qualcosa di oggettivamente sbagliato, tendiamo a trovare subito una giustificazione. Ammirevole.
Ora però, dovrei leggere la storia originale, perchè è vero che è molto simile a questa ma, in quel caso avrei la visione abbastanza completa di tutto dato che Mary Shelley racconta attraverso gli occhi di Victor.
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Immagine presa dal web - Twitter |
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