Le Streghe

Le Streghe di Roald Dahl
  • Personaggi 80% 80%
  • Worldbuilding 70% 70%
  • Fluidità 80% 80%
  • Cover 55% 55%
  • E il finale 80% 80%

Le Streghe

Recensione:  Roald Dahl lo conosco principalmente per “La fabbrica di cioccolato” e “Matilde” ma, la mia conoscenza si ferma qui e ammetto che li conosco grazie ai film e non per la lettura. 

Questo libro l’ho preso per mera curiosità e per il fatto che all’usato, avevano solo questo. Mi sono detta che tanto, uno valeva l’altro, visto che ero più curiosa che bramosa di leggere questa determinata storia. 

Ne sono rimasta scioccata. 

Le streghe racconta della storia di un bambino che viene messo in guardia dalla nonna, sul conto delle vere streghe, che non sono frutto dell’immaginazione collettiva. Queste megere, che odiano a morte i bambini, sono facilmente riconoscibili se si sa cosa cercare ma non è facile sbarazzarsi di loro, serve calma e sangue freddo! 

Ho detto che non ero pronta, perchè la descrizione di queste donne e la loro canzoncina mette ansia a manetta e se penso che la fascia di lettura è quella dei bambini, non mi stupisco se dopo questa lettura ci sia una generale crisi di sonno. Io mi sono divertita molto ma ho un senso dell’umorismo un pò sgangherato. 

Per quanto  non sia comunque una lettura per adulti (teoricamente, ma in pratica chissene), ho letto questa storia con gran piacere, scoprando un autore tanto chiacchierato e mai approfondito. Questo è uno di quei momenti dove consiglio sempre di uscire dalla propria “cocciutaggine”, perchè se fossi rimasta sulle mie decisioni, mi sarei persa questo libro. 

Penso comunque che non sia esattamente adatto a tutti, ma affrontato con calma e senza nessun pregiudizio, penso possa diventare un libro amato da molti.

INFO

Autore: Roald Dahl
Pagine: 200
Prezzo: € 9
Uscita: 08/10/2008
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Salani

TRAMA

Un racconto inquietante che vi farà sapere chi sono le vere streghe. Non quelle delle fiabe, sempre scarmigliate e a cavallo di una scopa, ma quelle elegantissime, somiglianti a certe signore che probabilmente già conoscete. Come fare a individuarle? Bisogna stare attenti a chi porta sempre i guanti, a chi si gratta la testa, a chi si toglie le scarpe a punta sotto il tavolo e a chi ha i denti azzurrini, perché tutto ciò serve a nascondere gli artigli, i crani calvi, i piedi quadrati, la saliva blu mirtillo: tutti segni distintivi delle vere streghe. Sapendo questo potrete evitare di venir trasformati in topi.

Le Streghe di Roald Dahl_Disegno di strega

Le Vanvere – in occasione del 100°anniversario

Elena di Sparta

Elena di Sparta di Loreta Minutilli
  • Personaggi 75% 75%
  • Worldbuilding 80% 80%
  • Fluidità 80% 80%
  • Cover 70% 70%
  • E il finale 90% 90%

Elena di Sparta

Recensione:  Non sono mai stata una grande amante dei romanzi storici. Ho sempre preferito un solo periodo ma anche quello, sottoforma di lettura, mi faceva sbadigliare dalla noia solo leggendo la trama.

Credo che la colpa, sia da imputare ad alcuni degli insegnanti che ho incrociato nel mio cammino, incapaci o limitati nel diffondere il piacere della scoperta antica.

Adesso che leggo per piacere e per condividere ciò che scopro, mi piace sfidarmi con alcuni generi al di fuori della mia confort zone.

Elena di Sparta è una lettura che mi ha colpito molto, anche se a tratti l’ho trovato un po’ stancante.

A scuola ci insegnano a vedere molti personaggi epici in un certo modo ma ancor più spesso, ci si sofferma sugli uomini e non sulla storia delle donne. Con questa lettura invece, abbiamo una Elena nuova ma non finta, un Menelao meno fiero del solito, un Teseo più animalesco, un Castore ed un Polluce meno scintillanti. Insomma, Loreta Minutilli ci racconta di alcuni personaggi ben studiati, con una luce differente e forse anche più seducente di prima, perché le fragilità umane vengono trattate come tali e non come dettagli di relativa importanza.

Elena si Sparta è una bambina bellisima e come tale, viene cresciuta nella cultura del sapersi mantenere perfetta. Nessun insegnamento utile a rendersi più desiderabile all’uomo sopperendo a qualche mancanza, perché lei era una dea e questo le andava bene così, fino al giorno in cui capisce che questa sua particolarità la rendeva schiava e non libera come pensava.

Elena era anche una donna intelligente ma, lo era in un mondo maschilista e per cercare di spiccare, doveva usare l’unica arma in suo possesso; il suo corpo. Molto presto impara che la gioia non si interessa a lei, che per poter esser vista veramente, doveva usare ogni possibilità a lei fornita, anche se questo voleva dire scatenare una guerra.

Elena rimane un personaggio controverso, che ancora oggi lascia aperte alcune domande. Eppure, dopo questa storia, mi viene quasi da dire di conoscerla e che in fondo molte di noi siamo come lei.

INFO

Autore: Loreta Minutilli
Pagine: 189
Prezzo: € 17
Uscita: 28/02/2019
 Genere: Narrativa
Casa Editrice: Baldini+Castoldi

TRAMA

Quando, dopo dieci anni e dopo il famoso assedio di Troia da parte dei Greci, Elena viene riportata in patria, Menelao ha solo una domanda da farle: perché? Perché ha deciso di scatenare una guerra? La risposta di Elena è semplice. Le sembrava l’unico modo per dimostrare a tutti l’esistenza di Elena di Sparta, l’unico modo che aveva di essere ascoltata. «Racconta, all’ora», le dice Menelao. Ed Elena comincia a raccontare. Fin da piccola l’idea di essere considerata una dea le era parso qualcosa di grandioso, presto quella pura illusione si infrange. Teseo la rapisce e la stupra, quando Castore e Polluce, suoi fratelli, vanno a riprendersela viene data in sposa a Menelao e diventa la regina di Sparta. Ma Elena non si accontenta e decide di fuggire con Paride verso Troia, città in cui le donne contano quanto gli uomini, in cui possono scegliersi i mariti. Presto però si rende conto che anche lì il suo parere non è richiesto. Elena racconta non per ammettere colpe né per giustificarsi. Non vuole essere compresa o perdonata, lo fa perché la sua storia, quella di una donna prigioniera del proprio corpo o identificata con esso agli occhi degli uomini, possa infine uscire dalle sue viscere e trovare pace.

Un piccolo odio

Un piccolo odio di Joe Abercrombie
  • Personaggi 68% 68%
  • Worldbuilding 85% 85%
  • Fluidità 58% 58%
  • Cover 75% 75%
  • E il finale 68% 68%

Un piccolo odio

Recensione: Per me, è no.

Se un giorno vi capitasse di aver voglia di fare una maratona di lettura, lasciate perdere. Rimaner troppo legati ad un tipo di storia e ad un mondo specifico, secondo me ammazza la poesia e considerando che Un piccolo odio è il primo di una trilogia, con quattrocento e passa pagine, capite che è una sfida estremamente stancante. 

Arrivo da una maratone di lettura, che già così non sarebbe semplice, ma se conto le pagine che mi sono puppata in un mese, compreso questo, arrivo a 3.103 pagine. Sono stanca e adesso, pure annoiata. 

Joe Abercrombie mi era piaciuto moltissimo nella prima trilogia, un pò perchè era la novità, un pò perchè le sue storie sono un filo sadiche, un pò perchè scrive veramente bene. Questo suo modo di non essere politicamente corretto, è una boccata d’aria fresca rispetto a quello che solitamente leggo ma ad una certa, il suo modo sboccato di scrivere non mi è più sembrato divertente. Continua ad esser molto bravo a creare mondi, ma non ho provato lo stesso piacere di prima.  

In questa nuova avventura, troviamo i figli dei personaggi che abbiamo imparato ad apprezzare (più p meno) nella precedente trilogia. Ci sono Savine, Rikke, Orso e Leo, nuovi protagonisti di un destino ingrato, che devono fare i conti con la loro eredità ed il futuro sempre incerto perchè le problematiche tra Noer e Sud, non si sono minimamente appianate. 

Quello che ho apprezzato poco, è la sensazione di “già visto”. 

Non parlo di una storia trita e ritrita, quello è normale che sia così perchè oggettivamente non abbiamo più modo di inventare qualcosa di nuovo, parlo proprio del fatto che mi sembra una copia della “La prima legge”. Forse, se l’avessi letto con mesi di differenza, il mio pensiero sarebbe stato più positivo. Attenzione comunque, bisogna leggerlo per forza dopo i primi tre, perchè è vero che molti personaggi sono nuovi e viene nuovamente descritto il mondo, però ci sono troppi sottintesi, troppe cose non dette che invece, sarebbero servite. 

C’è da dire però che il mio amore per Glokta rimane immutato, quindi ha inglobato anche Savine, che è l’unica cosa che salverei di tutto il marasma che ho trovato. 

Mi sento un pò in colpa, lo ammetto. Speravo tanto di concludere il 2019 con sole letture belle, ed invece… però non demordo, per il prossimo anno vorrei recuperare anche “Tredici lame”, che racchiude una serie di storie legate ad alcuni personaggi della prima trilogia. Per quanto riguarda il seguito di questo, si vedrà.

Spera per il meglio e preparati per il peggio.

INFO

Autore: Joe Abercrombie
Pagine: 498
Prezzo: € 22
Uscita: 19/11/2019
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori

TRAMA

Savine dan Glokta è la figlia dell’uomo più odiato del regno, l’Arcilettore, a sua volta pronta a diventare la serpe più velenosa degli affari e delle industrie, se questo le garantirà un primato in un mondo in cui sembrano comandare solo gli uomini. Leo dan Brock, il Giovane Leone, attende di essere nominato Lord Governatore per respingere le aggressioni di Crepuscolo il Possente e dei suoi uomini del Nord, ma imparerà che le leggende degli eroi nascondono molte zone oscure, fatte di tradimenti e compromessi. Vick si è unita agli Spezzatori che intendono difendere i lavoratori dalle misure rapaci dei padroni, ma nasconde una decisione presa anni fa, nei gelidi campi di prigionia. Grosso è un veterano di guerra che vorrebbe dimenticare gli orrori degli assedi e la forza micidiale che si annida nelle sue mani tatuate, ma passato e violenza non sono mai troppo lontani. Il vecchio Trifoglio vorrebbe solo starsene seduto a insegnare un po’ di arte della spada, ma sarà costretto ad accompagnare e consigliare un manipolo di giovani che lo irridono, e non conoscono la belva che è stato e può ancora essere. Il Principe Coronato Orso deve decidere se sprofondare definitivamente sotto le droghe, le cortigiane e il vino, oppure se mettere la sua intelligenza a servizio d’un sogno più grande, per sé e tutto il reame. I loro cammini si incroceranno e affronteranno una nuova età di tecnologia, potere economico, barbarie e follia, insurrezioni popolari e congiure di palazzo, duelli brutali nel Cerchio di scudi e il ritorno della magia. Sì, perché, se antichi stregoni decidono di allearsi con banchieri e ingegneri, al Nord invece la giovane Rikke scopre di possedere un dono invidiato e maledetto, la Vista Profonda, la capacità di vedere le ombre del passato e gli spettri del futuro.

Un piccolo odio di Joe Abercrombie_Guerriero su cavallo nero

La prima legge – L’Ultima Ragione dei Re

La prima legge. Trilogia di Joe Abercrombie
  • Personaggi 85% 85%
  • Worldbuilding 90% 90%
  • Fluidità 80% 80%
  • Cover 80% 80%
  • E il finale 90% 90%

La prima legge – L’Ultima Ragione dei Re

Recensione: Mettiamo subito le cose in chiaro.

Se siete alla ricerca di un fantasy epico dai tratti dark, e siete disposti a farvi la tirata con la lettura e siete sopravvissuti a Tolkien, allora Abercrombie è l’uomo della vostra vita.

Se invece, volete un fantasy buono, con dei personaggi in cui immedesimare solo la vostra parte buona e dove anche il più cattivo dei compagni, si trasforma nel migliore amico dall’animo candido, passate oltre.

Questa trilogia è tra le cose più cattive e politicamente scorrette che io abbia mai visto e proprio per questo, l’adoro.

La prima legge non è una lettura per tutti, ci sono seriamente dei limiti perchè, oltre al linguaggio scurrile e la quantità di sangue, Joe Abercrombie non ha come traguardo l’idea di renderci felici e accettarlo non è esattamente una passeggiata.

In questo ultimo libro, dovevamo capire fin da subito che il finale non poteva essere un concentrato di gioie, e che molti nodi non sarebbero al pettine. Molte cose si, verissimo, però ci sono risvolti che meriterebbero altre cento pagine per essere sviscerati.

Intrighi, scelte, sogni infranti che durante la lettura abbiamo fatto nostri.

Chi non  ha almeno un personaggio nel cuore? Io ho apprezzato moltissimo l’Inquisitore, il nano maledetto che incontriamo stronzo e tale rimane, fedele a se stesso, a costo di tutto. Perchè in fondo, di questa trilogia piace questo.

I protagonisti non sono la crem della crem, non sono nemmeno anti-eroi, non sono villan simpatici, eppure sono dei personaggi con una forza indescrivibile che sanno mettere in crisi le scelte del lettore, perchè tutti, almeno una volta, abbiamo cercato di immedesimarci e ci siamo resi conto che al posto loro, saremmo stati persi.

Un finale non desiderato, eppure coerente.

Non rimarremo abbandonati a noi stessi, per i più temerari ci sono altri libri e tra i tanti, Un piccolo odio narra una nuova storia, dieci anni dopo i nostri personaggi. Scommettiamo, quanti ne odierò e di quanti dovrò diffidare?

Via Joe, sposami.

Tutto era così fermo, così disteso, che Logen quasi sorrise.
Sarebbe stata questa la sua vita, se non avesse mai preso in mano una lama?
Per il tempo di tre respiri, Logen Novedita fu un uomo di pace.

INFO

Autore: Joe Abercrombie
Pagine: 1152
Prezzo: € 28
Uscita: 19/11/2019
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori

TRAMA

Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un’ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l’Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l’ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l’idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull’Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell’oro e della tecnologia.

La prima legge. Trilogia di Joe Abercrombie_L'ultima ragione dei re - Last argument of kings

Il priorato dell’albero delle arance

Il priorato dell'albero delle arance di Samantha Shannon
  • Personaggi 75% 75%
  • Worldbuilding 80% 80%
  • Fluidità 70% 70%
  • Cover 95% 95%
  • E il finale 75% 75%

Il priorato dell’albero delle arance

Recensione: Lo ammetto, non sono stata esattemente furba nel voler leggere questo tomo insieme alla trilogia di Joe Abercrombie. 

Con quasi duemila pegine di fantasy epico, ho il cervello che la notte mixa le due storie e ne crea una estremamente immensa e grottesca. 

Quindi, un passo per volta e perdonatemi se non sarò particolarmente euforica.

Il priorato dell’albero delle arance è un romanzo al femminile, che di primo acchito può sembrare una manovra molto politica, perchè effettivamente ci sono molti punti attualmente reali. 

La politica, il femminismo, una relazione LGBT, una serie di segreti e pensieri sovversivi. Un pò come “La prima legge”, solo meno cruenta e plateare perchè c’è meno sangue e più politically correct. 

A farla da padrona, ci sono tre donne che a modo loro, cercando di combattare per qualcosa in cui credono e non sempre, sono supportate dalle persone a loro vicine. 

Devono lottare in un mondo che non le accetta fino in fondo, devono usare l’astuzia e fidarsi delle persone più impensabili, perchè il loro mondo è lì e ha un futuro, anche grazie a loro. 

Ci sono molti, a volte troppi, dettagli su delle cose che oggettivamente non interessano e se inizialmente, questa cosa confonde ma suscita meraviglia, alla fine ti chiedi se quelle ottocento pagine siano necessarie. Ho sempre avuto un grande problema con gli scrittori che voglio “emulare” la descrizionde del portone del libro In nome della rosa, perchè un libro è fatto per immaginare e più cose vengono dette, e più si impigrisce il lettore, però è una tara mia e alla fine, è innegabile che la fantasia di Samantha Shannon sia immensa. 

Dettagli a parte, se avessi letto con più tranquillità mentale questo tomo, ora sarei qui a saltellare come una storda perchè micro pecche a parte, è una lettura che vale la pena fare. Sarà che ormai sono sulla cresta dell’onda del fantasy, però era da molto tempo che non mi concentravo così tanto su dei personaggi e poi, ho veramente amato Tanè e Ead, rivalutando invece Sabran ma non in maniera particolare. 

Non sono perfette, a tratti risultano forse un pò egoiste o sciocche ma ho cercato di vestire i loro panni, e mi sono accorta che molto probabilmente nemmeno io avrei fatto tanto meglio. Sono donne forti e imperfette, da rispettare. 

I draghi comunque, hanno ricordato anche a me Mulan, cartone Disney che amo alla follia e forse, il mio parere positivo viene anche da questo parallelismo. Non sono la versione più seria di Mushu, anche perchè non posso realmente definirlo un drago ma sono delle spalle e sono un pò dei guardiani, presenti ma non invasivi, saggi e forti. 

Di questo libro, cambierei abbastanza poco ma non potrei consigliarlo a tutti. 

Certo, essendo autoconclusivo è facile pensare “una volta arrivato alla fine, è fatta”, eppure sono sicura che molti non sarebbero capaci di goderselo proprio perchè è grosso e singolo. Forse, come duologia avrebbe reso di più ma si sà, io non sono del tutto normale. 

INFO

Autore: Samantha Shannon
Pagine: 861
Prezzo: € 26
Uscita: 26/11/2019
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori

TRAMA

La casa di Berethnet ha regnato su Inys per mille anni ma ora sembra destinata a estinguersi se la regina Sabran IX non si sposerà e darà alla luce una figlia. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell’ombra della corte. A vegliare segretamente su Sabran c’è Ead Duryan, adepta di una società segreta che, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys… Tra draghi, lotte per il potere e indimenticabili eroine, l’epico fantasy al femminile per il nuovo millennio.

La prima legge – Non prima che siano impiccati

La prima legge. Trilogia di Joe Abercrombie
  • Personaggi 85% 85%
  • Worldbuilding 90% 90%
  • Fluidità 80% 80%
  • Cover 80% 80%
  • E il finale 80% 80%

La prima legge – Non prima che siano impiccati

Recensione: Joe Abercrombie non è uno scrittore semplice e soprattutto, non è politicamente corretto. 

Come dicevo la scorsa volta, lui è quel tipo di persona che riesce a raccontare ogni storia, come se fosse la cosa giusta da fare. Le storie che leggiamo, sono giuste lì e anche per i personaggi inutili, come Quai, semprano molto interessanti. Praticamente, Joe parla di fumo fritto e lo fa meravigliosamente. 

Però ecco, non sempre sono storie che vorremmo effettivamente leggere, perchè i motri e le angherie, sono molto comuni in questi capitoli. Basti ricordare che Novedia il sanguinario non è un nomignolo a caso e Glokta di lavora tortura le persone. 

Come ogni libro di mezzo che si rispetti, questo è un pò una storia di stallo, dove molta carne viene messa sul fuoco.

Come già sappiamo, tutti i personaggi che abbiamo già visto nel primo, sono in viaggio verso una nuova guerra. Che sia piccola, grande, interna a se stessi o di vitale importanza per il mondo, non ha importanza. Tutti hanno dei segreti che stanno per venire al pettine e tutti ci devo fare i conti. 

Buono o Cattivo, Chiaro o Scuro. 

A parte Ferro, che continuo ad odiare con tutta me stessa, perchè è antipatica e tossica come pochi, tutti i personaggi hanno avuto una buona crescita anche se come dicevo sopra, il vero mistero è capire perchè Quai sia lì. Sarà pure tenerello però, insomma, utile non è. 

Comunque, antipatie o dubbi del caso, non mi sono annoiata molto e questo, è decisamente positivo. Lo stile rimane una giostra di amozioni che ho veramente apprezzato. Adesso non ci manca che arrivare alla fine e lo ammetto, un pò lo temo perchè ok, fino ad ora è andato tutto bene ma di roba, ne abbiamo da svelare. 

Il finale, sarà degno della storia che abbiamo letto fino ad oggi?

Quello scimmione, come lo chiami tu, è famoso in tutto il Nord. Novedita il Sanguinario, lo chiamano nella sua terra. Un nome che riempie gli uomini di paura o di coraggio, a seconda della parte da cui stai.

INFO

Autore: Joe Abercrombie
Pagine: 1152
Prezzo: € 28
Uscita: 19/11/2019
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori

TRAMA

Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un’ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l’Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l’ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l’idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull’Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell’oro e della tecnologia.

La prima legge. Trilogia di Joe Abercrombie_Non prima che siano impiccati - Statue