Ho sposato un deficiente di Carla Signoris
  • Personaggi 80% 80%
  • Worldbuilding 70% 70%
  • Fluidità 90% 90%
  • Cover 50% 50%
  • E il finale 80% 80%

Ho sposato un deficiente

Gen 10, 2012

Recensione: Già dal titolo si capisce subito che il libro sarà uno spasso. Però ammetto che mi ha stupito molto come libro.
Qui, viene raccontato il punto di vista della coppia da parte della Moglie (in maniera molto ironica).
Mi sono trovata a leggere dialoghi totalmente insensati, al limite del ridicolo che nascondono però un velo di realtà.
Non c’è molto da dire, bisogna leggerlo per capirlo! Quindi lo propongo a tutti, sposati e non, uomini e donne, grandi e ragazzini…. insomma, a tutti quelli che vogliono farsi un paio di risate! Lo sconsiglio però alla gente che non sà ridere di se (gli uomini) e alle persone che non riescono ad accettare un dato “ripiano” sociale (le femministe troppo convinte).

INFO

Autore: Carla Signoris
Pagine: 159
Prezzo: € 7.56
Uscita:
Genere: Narrativa
Casa Editrice: BUR

TRAMA

Quanti kilowatt consuma un marito qualunque per studiarsi la prima ruga? Quanto risparmierebbe se comprasse un banalissimo contorno occhi? Quanti punti di sutura gli daranno quando lo beccherete mentre usa di nascosto il vostro? Di fronte a queste domande, quante volte vi sarà scappato di dire: “Premetto che amo mio marito, ma…”? Spesso avete lasciato il discorso in sospeso, limitandovi a sbuffare. Niente di più sbagliato! Dietro quel ma si nasconde un pericoloso concentrato di quotidianità che, col passare del tempo, farà esplodere le vene pulsanti che vi decorano le tempie. Per disinnescare questo potenziale esplosivo, Carla Signoris consiglia una terapia semplice quanto efficace: non fermatevi al ma! Immobilizzate il corpaccione della vostra metà e procedete con la dissezione. Rinfacciategli le sue mille richieste in cucina, gli sfinenti paragoni con vostra suocera, gli infiniti “perché lo fai così?” gli insopportabili “ti stai lasciando andare…”, la sua presunta maturità, il suo non-senso degli affari e il girovita fuori controllo. Un solo obiettivo: metterlo di fronte alla sua ineluttabile condizione di maschio deficitario. Non fa differenza che sia alto o basso, biondo o moro, malinconico o mattacchione. Accettate questa dolorosa realtà: avete sposato un deficiente. Niente paura, le sue deficienze non impediranno una sana vita di coppia, anzi… l’importante è fargliele ammettere. Ma non infierite. Ricordatevi sempre che non ha colpa: non ha scelto lui di nascere maschio.