- Personaggi 60%
- Worldbuilding 60%
- Fluidità 80%
- Cover 50%
- E il finale 60%
Il bizzarro Museo degli Orrori
Recensione: Cinque vite che si intrecciano, raggruppate in un solo libro.
Cinque storie, più o meno di spicco, raccontate al presente, al passato e al futuro.
Questo libro è un miscuglio di tempi, persone, emozioni, sogni e lati oscuri.
Se qualcuno mi chiedesse se vale la pena di leggerlo, la mia risposta sarebbe sì, facendo presente però che non sarà certo un capolavoro.
Dalla trama, una persona pensa di trovare mostri terribili all’interno del museo, che fanno del male alla gente. Vero in parte.
Dopo poche pagine, la realtà è ben diversa. I mostri ci sono, ma non sono creature degli inferi.
Si narra di due complici casuali, che si spalleggiano per preservare il loro equilibrio di vita.
Un cannibale con sensi di colpa e un apatico con la voglia di morire. Una coppia agghiacciante!
Ma come è ovvio, oltre alle persone malvagie, ci devono essere delle povere anime da salvare e qui non è solo un modo di dire.
Procediamo però con calma.
All’inizio del libro troviamo il custode, il Sig. Schmidt, che sta dormendo sonni tranquilli anche se sa perfettamente che in una delle stanze del museo sta per succedere qualcosa di spiacevole. Ad un certo punto, entra in scena un ragnaccio marrone e peloso, che con tutti i posti che poteva scegliere, và a curiosare nella bocca dell’uomo. Dato che però, il custode in teoria dorme, se lo mangia…. In teoria però! Perché, nella realtà, lui è sveglio e consapevole di quello che fa.
Alle 5 del mattino, la sveglia svolge il suo compito e lo sveglia. Per fare colazione? Per correre? Per vedere sorgere il sole? Ma và! Si alza per andare a controllare quanto disordine ha creato il corpo di un giovane.
(Eccoci svelato il primo tassello del mistero. Al museo non ci sono mostri! Il luogo, viene in realtà usato dalle persone che decidono di mettere fine alla propria vita. Ma questo dì per sé non fa una grande notizia.)
Il Sig. Schmidt, con il suo gran cuore, cosa fa? Chiama l’ambulanza? Ovviamente no, altrimenti la storia non andrebbe avanti. Il genio chiama un medico, arrivato da poco, che prende il cadavere e se lo porta via. Per far cosa? Non si sa. Non tarderemo però a scoprirlo, perché nelle pagine seguenti, il secondo tassello viene sistemato. Lui è il cannibale. Gentile però. Ora, sinceramente non capisco come si faccia ad essere tutte e due le cose, ma lo scrittore tenta di svelare il motivo… Udite udite, lo fa per causa della sua mogliettina morta! Beh, allora se è per quello si capisce… vero?… No? Ah, allora non sono l’unica… Bene… Ma non è finita qui.
Come dicevo prima, in tutte le storie, ci devono essere i buoni, e qui ne abbiamo la bellezza di 5.
Non mi fermo a parlare della Sig. Pavarotti e del Marito, nemmeno Hulda, la donna delle pulizie del museo. Sono personaggi di poco conto a mio avviso, abbastanza inutili.
Vorrei però soffermarmi sui due giovani.
Qui c’è un chiarissimo esempio di come la bellezza sia tutto.
Lui si innamora della ragazza più bella del paesino, ma lei lo rifiuta perché a sua volta, è innamorata del ragazzo più bello del paese.
La coppia di ragazzi bellissimi decide di partire insieme, per poter studiare e compiere il loro sogno ma l’avventura tende a prendere una brutta piega quando lui, per racimolare dei soldi, viene ingaggiato come modello. Col passare del tempo lei si accorge che lui nota altre ragazze molto più belle di lei e presa dalla gelosia, decide di lasciarlo, non volendolo obbligare a stare con una persona così inferiore. Qui tutti ci aspetteremmo che lui rimanga lì con lei, come le aveva giurato da bambino… Ma la bellezza di altre donne è irresistibile e quindi và.
La ragazza presa dalla disperazione, piano piano muore dentro e cova l’idea di togliersi la vita. Non muta i suoi pensieri nemmeno quando, tornata nel suo paesino incontra il ragazzino che le aveva giurato amore eterno anche se non corrisposto.
Che cosa triste. Regna sovrana l’idea che più sei bello e più sei felice.
Ringraziando il cielo, una nota veramente positiva c’è. Tutti hanno quello che si meritano.
Nessuno escluso.
Quindi, per quanto riguarda la storia, sto ancora decidendo se è bella o meno… Per il modo di scrivere, anche se è vagamente contorto, approvo. Non è mai pesante visto che non affronta nello specifico tutte le tematiche. Ti mette curiosità, ti fa venir voglia di finirlo.
INFO
Autore: Dan Rhodes
Pagine: 213
Prezzo: € 10
Uscita: 11/10/2010
Genere: Horror
Casa Editrice: Newton Compton Editori
TRAMA
In un paesino sperduto nel cuore di una sperduta regione, c’è un museo davvero strano: ogni notte, in una stanza buia al piano terra, succede qualcosa di molto, molto inquietante… Che fine fanno tutti i visitatori? E perché, nonostante i rumori, il vecchio custode continua a dormire tranquillo al piano di sopra, svegliandosi solo per ingoiare i ragni che gli camminano sul braccio? E chi è Ernst Fröhlicher, l’enigmatico dottore appena arrivato in paese con il suo inseparabile Labrador nero? Tra presenze sinistre, triangoli d’amore, suicidi, cannibalismo, personaggi grotteschi e situazioni al limite dell’assurdo, mostri e mostriciattoli.