La ragazza di fronte di Margherita Oggero
  • Personaggi 60% 60%
  • Worldbuilding 60% 60%
  • Fluidità 60% 60%
  • Cover 60% 60%
  • E il finale 60% 60%

La ragazza di fronte

Feb 29, 2016

Recensione: Ultimamente scopro nuovi autori e nuove letture. Devo ringraziare di cuore Zia Laura per questo (no, non è na leccata de culo, giuro! Lo penso seriamente) ma non sempre le sue proposte riescono ad entrarmi nel cuore (tranne i libri di Lorenzo, però questo è un discorso a parte).
La ragazza di fronte” è stata una lettura un pò sofferta.
Particolare, a tratti intensa e divertente ma sopratutto vaneggiante ed è la parte che ho mal sopportato di tutto. Ammetto che non avevo nemmeno letto la trama quando è stato proposto e quindi, l’ho iniziato con la mente apertissima, eppure… eppure Mara non mi piace. L’ho trovata una fortezza, un muro talmente tanto duro che il dolore delle sue perdite non mi sono entrate nel cuore. Il rancore per la madre, il dolore per il rifiuto del suo “grande amore”…. piccolezze, robine insignificanti anche se poi, pensandoci a posteriori, non lo sono ma dette da lei, si.
Ho apprezzato invece Michele ed il nonno. Una coppia d’amore puro, senza imperfezioni e che dura fino alla fine. Loro sono stati il motivo per cui non posso bocciare questa lettura. Loro sono le colonne portanti di un sentimento che insegna.
La storia è una sorta di corsa contro il tempo, verso un riavvicinamento di due anime che si erano già incontrate anni prima. Mara e Michele si sono conosciuti ed innamorati quando erano molto piccoli, anche se non si erano mai scambiati una parola. Una scintilla d’amore dolce e profondo che resiste nel tempo, che supera gli ostacoli che la vita mette sui loro cammini.
Di base mi piace l’idea.
Sotto sotto sono romantica e sospiro durante certe letture ma come ho detto sopra, Mara è invalicabile e arida di sentimento. Nel senso…. pensa molto a se stessa, crogiolandosi nel sentimento dell’abbandono (il padre poco espansivo, la madre che li abbandona ma non del tutto, l’amore della vita che la molla dopo qualche mese) e non vede gli altri. Vede i suoi fratelli perfetti, senza pensare che magari, hanno anche loro dei problemi. Appena si confidano, sminuisce i loro problemi, pensando che sia solo lei a soffrire veramente… Mara è insopportabile.
Michele è invece un ragazzo che ha osato sfidare l’infelicità già da bambino e che continua a farlo nel tempo. L’ho apprezzato molto e l’attaccamento per il nonno, che l’ha cresciuto, è commovente e perfetto.
Il finale, da un lato scontato, mi lascia anche perplessa. Devo essermi persa ad un certo punto perchè nei vaneggiamenti interiori di Mara, non ho visto il maturamento dei suoi sentimenti. Prima passa dalla curiosità, poi dal nervosismo ed infine all’amore nel giro di due capitoli. Mentre per lui, l’amore è palese da subito, per lei è improvviso ma detto come se fosse sempre stato così. Bah.

INFO

Autore: Margherita Oggero
Pagine: 223
Prezzo: € 18.50
Uscita: 1 gennaio 2016
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Mondadori

TRAMA

Quando era bambino, arrivato a Torino dal Sud, Michele era rimasto incantato dalla bambina che leggeva, seduta sul terrazzino di fronte. Quando era bambina, tormentata dai fratelli gemelli scatenati, Marta si rifugiava sul balcone per sognare le vite degli altri. Come una folata di vento che scompigli la quiete del grande cortile che li separa, ora la vita ha rimescolato le carte. Marta è una donna adulta, indipendente e sola, con un solo motto – bastare a se stessi, come i gatti – e un solo piacere segreto: spiare da dietro le tende, al buio, la finestra di fronte. È andata lontano, ha viaggiato e da poco è tornata a casa, in un condominio simile a quello dell’infanzia. Anche Michele si è spinto dove nessuno avrebbe pensato, e ogni giorno per mestiere vede gente che fugge e che torna: guida i Frecciarossa attraverso l’Italia, e in poche ore solca la penisola per poi rientrare nel suo nuovo appartamento e affacciarsi ancora una volta su un cortile. Fino a quando succede una cosa imprevista, anzi più d’una: di quelle che accelerano il corso dell’esistenza, che costringono a uscire dal guscio protettivo che ci costruiamo, a guardarsi negli occhi. A quanti di noi è capitato di abitare in un grande caseggiato, di quelli con un ampio cortile di giorno popolato di voci e la sera di luci che rivelano le vite degli altri?