- Personaggi 95%
- Worldbuilding 90%
- Fluidità 95%
- Cover 80%
- E il finale 90%
La tristezza ha il sonno leggero
Recensione: Da dove posso incominciare? “La tristezza ha il sonno leggero” è il secondo libro di Lorenzo (che oggi vedrò e potrò vomitargli addosso tutto il mio amore per lui e la sua immaginazione/bravura/abilità) e se il primo mi ha fatto palpitare per Cesare, questo mi ha letteralmente distrutto grazie ad Erri.
Quando qualche settimana fa mi è arrivata l’email con l’anteprima, mentre leggevo la trama, pensavo “Bon, son fregata. Ormai, sarei capace di entrare in fibrillazione anche leggendo la sua lista della spesa ed esser fiera di averla tra le mani”. Il fatto è che tra quelle righe, avevo visto una parte di me stessa e quindi, come avrei potuto farmi sfuggire l’occasione? Cosi chiesi di leggerlo e dopo due giorni, eccomi qui a scrivere il mio pensiero.
Non sono mai stata brava a sottolineare le frasi che più mi avevano colpito ma con Lorenzo, non ho potuto farne a meno. Sono addirittura riuscita a scrivere dei commenti durante la lettura ma solo verso Matilde che si aggiudica il podio nella mia scala dell’odio. Torniamo però alle cose importanti.
“La tristezza ha il sonno leggero” parla della vita di Erri, ormai uomo adulto che vive un periodo decisivo della sua vita. Tra ricordi del passato e rivelazioni attuali, dovrà imparare a prendere finalmente qualche decisione, anche se sarà una cosa difficile.
<La verità è che se si passa la vita a tentare di non sentire dolore e paura va a finire che non si sente più niente>
Erri è figlio di separati e come molti sanno, quella condizione di vita e di crescita non è sempre facile, soprattutto se i genitori decidono di usare i figli come merce di ricatto e vasi per svuotarci il proprio rancore per una relazione finita male (se non addirittura in maniera tragica).
“Se durante l’infanzia ti continuano a ripetere che il tuo parere non conta un cazzo, alla fine cresci con questa convinzione.”
Aggiungiamoci poi che entrambi i genitori finiscono di metter su nuovamente una famiglia e abbiamo così un quadro particolarmente attuale che puzza di insicurezza e dolore. Infine, mettiamoci una colossale cotta per la sorellastra, poca avvenenza e da adulto, una moglie traditrice.
Erri è l’uomo più sfigato, fragile e insicuro che io conosca. Eppure, non si rende conto che alla fine, è una persona particolarmente equilibrata, buona e forte. Le cose assurde della vita…
Ho apprezzato i capitoli brevi, scritti con scioltezza e fluidità. Si fanno mangiare senza problemi e anzi, nel giro di poco mi sono resa conto di aver letto un centinaio di pagine in pochissimo. Il tempo passa in un lampo, forse troppo.
Diciamocelo: se c’è una cosa che fa proprio paura è la felicità. Non sai mai quando arriva.
E, soprattutto, quando se ne va.
In un modo o nell’altro, chi più e chi meno, ho adorato entrambe le famiglie. Uniche ed imperfette ma vere, vive e soprattutto sincere, anche se c’è una costellazione di cervi che farebbe invidia a tutte le riserve di caccia del mondo.
Flor ed il suo modo di essere libertina e sempre in pace con se stessa ed il mondo (come la madre Rosalinda); Mario (il nuovo marito della madre di Erri) ed il suo grande cuore nell’aver amato e cresciuto un figlio non suo. Arianna (figlia di Mario, avuta da un precedente matrimonio), una ragazza tormentata che non è capace di perdonarsi e che anzi, si autodistrugge nel peggior dei modi ma che alla fine, compie l’atto più difficile di tutti; lasciar andare via l’unico uomo che ha sempre amato per permettergli di vivere la sua vita.
Giovannino un pò meno perchè per quanto decida di stare con la famiglia che si è creato, non riesce a vivere in serenità e a lungo andare, ne pagherà veramente lo scotto.
Matilde invece, aveva tutto il mio odio ancora prima di annunciare la notizia bomba.
La storia del bambino proprio non mi va giù ed Erri, in questo mi ha profondamente deluso perchè, per tutto il libro ha fatto passi da gigante ma alla fine, cade nuovamente. Ho passato gli ultimi capitoli a scrivere cattiverie su di lei perchè mi ispira solo questo; odio. <Che poi, secondo me. la ricerca ossessiva di una gravidanza a tutti i costi denota altri problemi. Va bene desiderarlo, provarci, ma incaponirsi contro la natura non lo accetto. Non si mettono al mondo figli per dare un senso alla propria esistenza; non si può pretendere che con la loro vita salvino la nostra.> Date una medaglia a questa donna! Arianna centra alla grande il mio istinto da killer verso quella becera di Matilde che si incaponisce su questa cosa come se fosse nata solo per quello. Un tale egoismo proprio non lo reggo… ed invece è questo che ho trovato in quel personaggio ed il fatto che tradisca Erri probabilmente solo perché non ci riescono, mi ha mandato in bestia come poche altre cose al mondo.
Erri è un personaggio particolare.
Visto da fuori, passa per una persona che non ha da offrire nulla perchè che sembra perennemente insoddisfatto o annoiato di tutto. Insicuro verso il mondo, timido con chiunque mostri un pò di carattere. Invece, Lorenzo ci fa entrare nella sua mente e ci svela i suoi segreti più nascosti e troviamo un’animo molto diverso. Fa tenerezza ma non pietà.
Con le sue paure e le sue esperienze, ci dona la possibilità di farci un’esame di coscienza in tutta sincerità. Ci mostra che dovremmo imparare a perdonare di più chi ci circonda, ci mostra che ad ogni cosa negativa, il mondo gira comunque e che anche se qualcosa è difficile, noi sopravviveremo sempre. Ci insegna che dovremmo apprezzar di più le cose “Trascorriamo la vita a rincorrere una mancanza, e a stento ci accorgiamo di tutto il resto che è ai nostri piedi.”
In sostanza, sperando di non aver detto troppo sulla storia, vi consiglio assolutamente di leggerlo. Sottolinearlo, viverlo e sopratutto, condividerlo.
INFO
Autore: Lorenzo Marone
Pagine: 384
Prezzo: € 16.90
Uscita: 7 marzo 2016
Genere: Narretiva
Casa Editrice: Longanesi
TRAMA
Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli. È uno di quei figli cresciuti un po’ qua e un po’ là, un fine settimana dalla madre e uno dal padre. Sulla soglia dei quarant’anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, tanto emotivo e trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nello stomaco, somatizzando tutto. Un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione con un collega. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l’appuntamento con la sua vita. E deciderà di affrontare una per una le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto: una casa che senta davvero sua, un lavoro che ami, un rapporto con il suo vero padre, con i suoi irraggiungibili fratelli e le sue imprevedibili sorelle. Imparerà così che per essere soddisfatti della vita dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che non abbiamo alcun obbligo di ricoprire per sempre il ruolo affibbiatoci dalla famiglia. E quando la moglie gli annuncerà di essere incinta, Erri sarà costretto a prendere la decisione più difficile della sua esistenza…