- Personaggi 85%
- Worldbuilding 90%
- Fluidità 85%
- Cover 75%
- E il finale 95%
Mara. Una donna del Novecento [ANTEPRIMA]
Recensione: I libri di narrativa contemporanea sono un mondo che frequento poco. La mia idea di lettura, è quella di staccare dal mondo e dal presente, con qualcosa che sappia emozionarmi. Leggo volentieri anche di storie reali, però a piccole dosi perchè di solito, sono storie che in qualche modo fanno male.
Non ero pronta a questo libro.
La storia parla della vita di una ragazza qualunque, durante il periodo del Duce.
Mara è una giovane fascista, che con la fermezza e l’adorazione dell’amica del cuore, vive parte della sua adolecenza nella convinzione che Benito Mussolini stia facendo del suo meglio per portare onore alla Patria. Ha dei sogni, delle aspirazioni che nel periodo in cui vive sono già viste come dei grilli non in linea con le regole, perchè le donne devono essere prima di tutto madri e mogli, servitrici del paese e ubbidienti verso il marito. Però dalla sua, ha la Zia Luisa, donna dal carattere forte e sempre presa con qualche ente di beneficienza per dare una mano al Duce, come può. Fascista e Femminista. Sarà lei a coltivare e spronare i sogni di Mara, senza però illuderla sul futuro. Bisogna fare quello che è giusto.
Poi però arriva il colpo basso, quell’avvenimento che la costringe a metter da parte ogni cosa e prendere in mano le redini della famiglia.
Da quell’esatto momento, la fede incrollabile che aveva per il Duce, va via via a sgretolarsi. Non è una presa di coscienza improvvisa, ci vuole tempo e tanta esperienza, ma alla fine anche lei capisce che Mussolini non è più l’uomo che credeva e che Nadia, la sua ferrea amica fascista, non riesce a vedere la realtà. Ci vorranno anni prima che capisca che la guerra era persa già da tempo.
Non tutto il male viene per nuocere però.
Porta con sè tanto dolore e privazioni, eppure anche in momenti di crisi, c’è sempre una luce di speranza.
Ritanna ha un modo di scrivere molto delicato, che mi ha colpito fin dalle prime pagine.
Alterna capitoli della storia, con parti contenenti sue spiegazioni, rendendo meno pesante il tutto e mischiando vari modi per fare “cultura”.
Sono entrata nella storia in tempo zero, finendolo in poco più di un giorno. Fa sempre un grande effetto conoscere storie di gente vissuta, o di periodi realmente accaduti. Conosciamo più o meno bene le guerre, conosciamo gli eventi storici, ma principalmente vengono raccontate le guerre, le malattie e gli atti eroici di un certo spessore. Invece, è molto più difficile leggere storie eroiche di gente che cerca di resistere e vivere la vita di tutti i giorni, che cerca di arrivare alla fine della giornata mettendo in tavola qualcosa da mangiare e magari, rinunciando a qualcosa per far pesare meno le sorti ai figli/familiari.
Ho amato il finale, giusto e non scontato.
Ho amato soprattutto Mara, il suo modo di giudicare quello che le succede, senza mai incolpare gli altri delle loro scelte. Una caratteristica che io non riesco ad avere. Non è un libro facile, soprattutto se chi lo scrive è politicamente schierato all’opposto, perchè è facilissimo giudicare le scelte di chi era “dalla parte sbagliata” ma Ritanna è stata giusta.
Quasi tutti noi, pur non condividendo le scelte di Mara, siamo un pò lei.
Questo libro, diventa sicuramente il mio preferito del mese e mi azzardo anche a dire che, molto probabilmente, farà parte dei top dieci dell’anno.
INFO
Autore: Ritanna Armeni
Pagine: 304
Prezzo: € 16.80
Uscita: 13/02/2020
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Ponte alle Grazie
TRAMA
Mara è nata nel 1920 e ha 13 anni quando comincia questa storia. Vive vicino a largo di Torre Argentina. Il papà è bottegaio, la mamma casalinga. Ha un’amica del cuore, Nadia, fascista convinta, che la porta a sentire il Duce a piazza Venezia. Le piace leggere e da grande vorrebbe fare la scrittrice o la giornalista. Tanti sogni e tante speranze la attraversano: studiare letteratura latina, diventare bella e indipendente come l’elegante zia Luisa, coi suoi cappellini e il passo deciso e veloce. Il futuro le sembra a portata di mano, sicuro sotto il ritratto del Duce che campeggia nel suo salotto tra le due poltrone. Questo è quello che pensa Mara, e come lei molti altri italiani che accorrono sotto il Suo balcone in piazza Venezia. Fino a che il dubbio comincia a lavorare, a disegnare piccole crepe, ad aprire ferite. Tra il pubblico e il privato la Storia compone tragedie che riscrivono i destini individuali e collettivi, senza eccezioni. Quello che resta è obbedire ai propri desideri: nelle tempeste tengono a galla, e nei cieli azzurri sanno disegnare le strade del domani.