Star Wars. The last Jedi [FILM]

Star Wars. The last Jedi [FILM]

Star Wars. The last Jedi [FILM]

Non tutti sanno che ho da sempre un’amore per Star Wars.

Si, vi avevo accennato qualcosa lo scorso anno dopo l’uscita di Rogue One ma, non capite esattamente la portata della cosa.

Star Wars per me è come Harry Potter (con ovviamente, le dovute differenze).

L’amore per la saga e per i personaggi è veramente immensa ma soprattutto, amo il senso di famiglia che sono riusciti a creare.

Quindi, nulla di strano se vi dico che ieri sera, ho convinto Regia a portarmi al cinema.

L’ottavo capitolo, si porta appresso parecchie croci.

La maledizione di essere un film “di mezzo” e quindi, non particolarmente vivace; il fatto che sia diventato molto “Disney”; il fatto che ci sia un Cattivo troppo ridicolo.

La lista sarebbe quasi infinita, un pò come lo spazio.

Io però, l’ho trovato molto avvincente, anche se a tratti, un filo assurdo.

Rey è una delle nuove eroine che anima i cuori di moltissime ragazze. Arrivata dal nulla, possiede una Forza sempre più elevata ed un coraggio puro.

Diciamo che si trova spesso nel posto sbagliato e al momento sbagliato ma non avendo radici ed essendo profondamente contraria alle ingiustizie, cerca sempre di fare al meglio le cose, donandosi senza remore.

Abbiamo poi Kylo Ren, il cattivo più ridicolo della storia ma, solo per le orecchie. Nel settimo film, quando lo vediamo per la prima volta, suscita parecchia ilarità perché non è esattamente il villan che speravamo di vedere (uomini compresi!) ma, in questo nuovo capitolo, assume un’aria più posata e più sincera. Del cattivo ha solo i “cinque minuti” ma non perde mai il barlume di umanità che lo spinge a non uccidere la madre. Il suo problema fondamentalmente, sta nel fatto che è ancora troppo mosso dall’incertezza e il Leader Supremo Snoke non si fa scrupolo a farla diventare un’arma per i suoi piani. Che poi, forse non è poi così cattivo, qualche spiegazione ci arriva ma come dicevo prima, la croce dei film di mezzo sta nel fatto che le risposte non arrivano ancora. Ho apprezzato che i due personaggi vengano messi in discussione rispetto al film precedente e che abbiano un contatto particolarmente sincero.

Star Wars. The last Jedi Disney

Questo però, ci porta alla piaga attuale. 

Mi è già capitato di sentir dire che il film è troppo “Disney”, come se fosse un insulto e non un normale mutamento delle cose. 

Star Wars è una saga che vuol riunire adulti e bambini e quindi, bisogna sempre trovare una via di mezzo. Anche perchè, se questi nuovi film fossero la copia esatta dei precedenti, tranquilli che le lamentele ci sarebbero comunque. Però, dovendo riunire età differenti, credo sia normale che i personaggi di spicco abbiano avuto dei cambiamenti di stile. 

L’uomo di colore; L’uomo forse gay; L’eroina che sa menar forte; Il cattivo non cattivo; Il vero cattivo non attento al dettaglio… Si, potrebbero esserci delle similitudini ma no, non vedo dove sia il problema. 

I film sono divertenti e non ridicoli, fanno ancora emozionare, riuniscono gente, forgiano di buoni propositi i bambini di queste ultime generazioni e si meritano anche sonore bestemmie in caso di eventi eclatanti e/o catastrofici. 

Star Wars si è un pò ingentilita? Fregacazzi, che poi non è nemmeno così vero. 

Parla di schiavitù, ingiustizie, soprusi, guerra, ma anche di speranza, sacrificio e amore. Come si fa a sminuire tematiche così forti, lo sanno solo gli altri. 

 

Ammetto che comunque, ci sono dei dettagli che meh. 

Poe Dameron è veramente una mina vagante che però, ha fegato da vendere. Muove le mani prima di connettere il cervello, non è sicuramente un segreto, quindi perché non viene informato dei piani dal Viceammiraglio Amilyn Holdo? Non dico che tutti debbano esser sempre informati di tutto ma più volte, si è dimostrato pronto all’azione e quindi, credevano veramente che a sto giro, sarebbe stato zitto e fermo? Seri?

Luke Skywalker invece, mi scade nel modo più becero che ci sia. Anzi, per la precisione, fa vedere che anche le Leggende possono sbagliare ma il metodo che usa per dissuadere Rey, mi fa cascare i bal. Ok, la ragazza è un prodigio e istintivamente è portata a fare le cose giuste ma, tre giorni di “addestramento” mi sembrano una gran buffonata. 

L’arrivo di Yoda però, spazza via l’iniziale delusione, affermandosi per l’ennesima volta come personaggio più riuscito di tutti i tempi. 

 

Comunque, alla fine voglio dirvi che ancora una volta, merita. 

Star Wars rimane una garanzia e poi, vogliamo parlare di tutti i stracazzo di dubbi che ancora oggi abbiamo? 

 

Sono sinceramente curiosa perché tecnicamente, esiste una trilogia che racconta del “buco” tra il sesto ed il settimo film (circa), dove ci viene presentata una dinamica che cozza assai con il settimo episodio. O almeno, le cose non tornano con le informazioni che ad oggi abbiamo e che ci terreno ancora per un pezzo… Volete sapere di che libri parlo? Beh, per non fare magari degli spoiler vi dico solo che potete trovarli su Amazon e che sono stati pubblicati dalla mia amatissima Multiplayer Edizioni.

 

Pronostici per il prossimo film?
FAVILLE. 

Nel frattempo, per attende il film del 2018, metterò in loop i precedenti film e via di ship! 

Star Wars. Gli ultimi Jedi_Regia di Rian Johnson
INFO

Genere: FantascienzaAzioneAvventura

Data: 12/12/2017
Durata: 2 h 31 min
Regia: Rian Johnson
Musiche: John Williams
Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures

CAST

Mark Hamill
Carrie Fisher
Adam Driver
Daisy Ridley
John Boyega
Oscar Isaac
Andy Serkis
Lupita Nyong’o
Domhnall Gleeson
Anthony Daniels
Gwendoline Christie
Kelly Marie Tran
Laura Dern
Benicio del Toro

TRAMA

Dopo aver mosso i primi passi in Il Risveglio della Forza, la coraggiosa Rey prende in mano le redini del suo destino nel secondo capitolo della nuova trilogia ambientata trent’anni dopo Il Ritorno dello Jedi, Star Wars: Gli ultimi Jedi.
La Forza scorre nella giovane mercante di rottami, ma ha bisogno di un maestro che le insegni a controllarla. Rivelata la mappa che traccia la rotta per il nascondiglio segreto di Luke Skywalker, la ragazza attraversa l’universo fino al pianeta sperduto dove il cavaliere jedi si è ritirato in esilio volontario. Si inerpica lungo sentieri impervi, perlustra gli angoli più selvaggi dell’isola per incrociare lo sguardo del leggendario guerriero che ha combattuto e sconfitto l’Impero, e porgergli la vecchia spada laser appartenuta alla sua famiglia. Il gesto significativo riprende ed eguaglia il passaggio di testimone avvenuto nel corso della saga, nella quale l’allievo assume infine il ruolo di mentore. Intuitiva e tenace, Rey è la capofila delle nuove leve Jedi, pronta a contrastare le forze del sinistro Primo Ordine, in aiuto della Resistenza. Accanto a lei ritornano l’ex assaltatore Finn, il pilota di X-wing Poe Dameron, l’occhialuta aliena Maz Kanata e il Generale Leia Organa. Tra i servitori del Lato Oscuro, con il volto sfregiato dall’ultimo scontro con Rey, ritroviamo Kylo Ren , influenzato dalla misteriosa figura del Leader Supremo Snoke. 

Star Wars. The last Jedi Kylo Ren e Rey art

Immagine di » Koogai Anime Couples

American Assassin [FILM]

American Assassin [FILM]

American Assassin [FILM]

Domani, nelle sale italiane, esce finalmente American Assassin.

Ieri sera, con la presenza di Regia, abbiamo avuto modo di vedere il film in anteprima.

Come spiegarvi il mio tentennamento?

La storia non è tra le più semplici che ci possano essere, soprattutto in un periodo come questo ma con quasi due ore di film, di politica ne ho vista abbastanza poca. Questo è un bene? Da un lato, vi direi di si perché fondamentalmente parliamo più di un thriller che un film politico ma detto tra noi, c’erano moltissimi appigli per fare qualcosa di più incisivo.

Rimanendo però nella mezza lacuna politica e scene insensate di alcuni passaggi, il film è pieno di azione ed è del tipo che piace a me.

Mitch Rapp, interpretato da Dylan O’Brien, è una mina vagante incurante di ogni tipo di regola e ordine.

Il giovane protagonista, vede morire la propria amata e da quel momento decide di dare la caccia ai colpevoli ma, in proprio. Sarà l’intervento della CIA a cambiare le sorti del ragazzo e a far sì, che possa far del bene e sfogare i suoi istinti.

Il personaggio risulta essere perennemente a filo tra l’eroico patriotico innamorato e lo sconsiderato ottuso se non fosse che il piccolo Dylan, anche se ben cresciuto, non riesce a convincermi del tutto. Chiariamoci, non è assolutamente male, dal primo film che ho visto a questo, trovo che sia migliorato moltissimo e la parte dello squilibrato gli viene particolarmente bene ma, le scene dove dovrebbe essere minaccioso… beh, ho riso moltissimo.

Sfortunatamente la cosa dipende anche dal fatto che c’è Stan Hurley, interpretato da Michael Keaton.

Stan è un personaggio particolare e assolutamente meraviglioso. Ironico, intelligente, matto e totalmente fuori dalle righe, anche se ligio al dovere. Per quanto non sia una montagna e per quanto non sia un bel figliolo, il suo personaggio risulta molto credibile.

Il rapporto tra i due è sicuramente un motore ben rodato, anche se il tempo che passano insieme, sembra molto breve (cosa non vera).

Comunque, le ambientazioni sono variegate e d’effetto.

Passiamo dalla soleggiata Libano alla sempre meravigliosa Roma ma, vediamo pregi e difetti di tutti i posti.

L’unica scena che mi ha letteralmente sconvolta, portandomi al pelo dell’iperventilazione è una di quelle finali, che si svolge su un motoscafo.

Non posso dirvi di cosa si tratta ma fidatevi, l’impatto emotivo è molto alto!

American Assassin Oceano bomba

Per quanto riguarda il finale, non è stato esattamente un fulmine a ciel sereno, io e Regia l’avevamo capito velocemente ma l’abbiamo comunque apprezzato perché Mitch Rapp, rimane comunque fedele a se stesso. Inoltre, l’espressione canzonatoria gli viene così bene che in quel secondo, l’ho trovato perfetto.

Alla fine, cosa dirvi.

Se non avete particolari pretese, American Assassin è un film abbastanza avvincente ma non è tra i migliori film che ho visto nel 2017.

American Assassin_Regia di Michael Cuesta
INFO

Genere: AzioneThriller

Data: 23/11/2017
Durata: 1 h 52 min
Regia: Michael Cuesta
Musiche: Steven Price
Distribuzione: 01 Distribution

CAST

Dylan O’Brien
Michael Keaton
Sanaa Lathan
Shiva Negar
Taylor Kitsch
David Suchet
Navid Negahban
Scott Adkins
Mohammad Bakri
Shahid Ahmed
Charlotte Vega

TRAMA

Dopo decenni di spietata Guerra fredda, gli Stati Uniti si trovano in una posizione sempre più vulnerabile. Thomas Stansfield, veterano e capo della CIA, sa che l’identità del prossimo nemico è più sfuggente che mai. Per combatterlo con le sue stesse armi chiama la sua protetta, Irene Kennedy, e il suo vecchio collega, Stan Hurley, per formare un nuovo gruppo di agenti sotto copertura. Ma quale uomo è disposto a uccidere per il proprio Paese senza indossare una divisa?Irene lo troverà dopo l’attacco terroristico di Lockerbie: 270 vittime in una fredda notte di dicembre e tutti i loro familiari colpiti da una tragedia per cui non sembra esserci conforto. Uno di loro è Mitch Rapp, che ha perso la donna che amava. Ma non cerca conforto. Vuole i colpevoli. Sei mesi di intenso addestramento e Rapp è pronto: dietro lo sguardo d’acciaio dell’ultimo eroe della nazione si nasconde un giovane uomo pronto a diventare un assassino americano. Azione al cardiopalma, ritmo serrato, realismo senza sconti per un political thriller lucido e appassionante: la storia della prima missione di Mitch Rapp, quella che farà di lui l’agente incubo dei terroristi e dei corrotti che ha conquistato migliaia di lettori americani.

IT [FILM]

IT [FILM]

IT [FILM]

Il 19 Ottobre, è finalmente uscito un film di cui ero particolarmente incuriosita: IT

Prima di tutto, vorrei togliermi qualche sassolino dalla scarpa, anche se non riguarda direttamente il film. 

Non vado spesso al cinema perché tra il ridere e lo scherzare, se dovessi veder tutto quello che mi incuriosisce, potrei diventare poverah nel giro di pochi mesi. Però, non è tanto quello a bloccarmi ma il fatto che andare a vedere un film, è un atto di coraggio perché spesso, la gente che frequenta le sale, sarebbe da mandare nel pozzo a cercare Pennywise. 

Domenica scorsa, alle 22.15, io e Regia ci siamo decisi ad andare a vedere questo chiacchierato film ma mortacci a me, ho praticamente passato la metà del tempo a meditare mille e più torture. 

Ora, non sono esattamente la persona più socievole di questo mondo ma sono abbastanza tollerante quando si tratta di esperienze ludiche. Andare al cinema con gli amici e fare un pò i cazzari… ci sta, soprattutto quando si sta per vedere un film Horror ma la linea che divide la vita dalla loro morte è la quantità di casino che fanno. 

NON E’ POSSIBILE che a luci spente, le gente sia ancora lì a controllarsi Instagram (tesoro mio bello, è inutile che guardi i vari trucchetti per diventare muscoloso in una settimana, se poi ti sfondi di coca e altre porcate buonissime) o che si mette a commentare, nemmeno troppo privatamente, di quanto si sia cacata (o meno) in mano. 

NON E’ POSSIBILE passare la metà del tempo a sentire i risolini isterici, NON E’ POSSIBILE vedere le persone che si alzano per far passare il bigolo di turno che è rientrato in sala tardi, quando ormai il film è iniziato da dieci minuti. 

Sono dell’idea che certi film, sia meglio vederli sul grande schermo però, la voglia sta scemando. 

Vorrei ricordare alle persone che il cinema è sì, uno stacco piacevole e leggero ma no, non è un circo. 

IT Tombino

Il primo film, me lo ricordo a malapena e quindi, mi sono gustata questo, quasi come se vedessi Pennywise per la prima volta. 

Da quello che mi ricordo, ci sono indubbiamente dei miglioramenti. In primis, la durata dei film. Nella prima versione, tutto quanto durava circa tre ore ma il libro è una papagna di milletrecentotrentasei pagine e ditemi voi, come si può dire tutto in così poco tempo? 

Questa prima uscita dura poco più di due ore e la successiva non sarà da meno. Questo vuol dire più tempo da dedicare ai dettagli.  Il secondo punto a suo favore è che rispetto al precedente è meno ingentilito.

Alcune scene sono state modificate ma in generale sono molto più dirette. Si, ok.
Il mio concetto di “ingentilire” un film Horror potrebbe essere un pò difficile da spiegare (quantomeno, senza finire rinchiusa) ma se avete visto le due versioni, sapete a cosa mi sto riferendo.

IT Gruppo

Nel complesso, IT è stato un bel film.

Non troppo palpitante (non ho problemi con i clown) ma nemmeno noioso. Pieno di momenti esilaranti fatti da battutine spesso inopportune ma anche divertenti, attimi di infinita dolcezza e spot di ansia palpabile.

Mi sono piaciuti molto i ragazzi, che sembravano ben scesi nella parte. Sono riusciti a calibrare le “loro paure”, rendendole reali e quasi condivisibili anche se ormai, da adulta, spesso nella realtà non sarebbero cose mie. 

Ho anche apprezzato il fatto che non sia stato solo “pauroso” ma che sia stata data una buona parte al legame di amicizia tra i vari protagonisti. 

Parliamo invece del Clown? 

Si?

Dai?

Bill Skarsgård

Fermiamoci un secondo per ammirare il pezzo di coetaneo mio che, con appena uno sguardo improvviso, si immedesima perfettamente Pennywise. 

Prima ancora di vedere il film, dopo aver visto in loop i vari trailer, ero incappata casualmente in un pezzo di intervista sul suo personaggio e non capii subito perché il regista volle tenerlo lontano dai piccoli attori. 

Ora so.

Ne sono rimasta folgorata e ammetto che non riesco più a dividere l’attore dal personaggio. 

Pronostico per il seguito? 

A parere mio, faranno faville.

IT_Regia di Andrés Muschietti
INFO

Genere: HorrorDrammaticoFantasticoThriller

Data: 19/10/2017
Durata: 2 h 15 min
Regia: Andy Muschietti
Musiche: Benjamin Wallfisch
Distribuzione: Warner Bros. Pictures

CAST

Bill Skarsgård
Jaeden Lieberher
Sophia Lillis
Jeremy Ray Taylor
Finn Wolfhard
Jack Dylan Grazer
Wyatt Oleff
Chosen Jacobs
Nicholas Hamilton
Owen Teague
Logan Thompson
Jake Sim
Jackson Robert Scott
Stephen Bogaert
Steven Williams
Stuart Hughes
Megan Charpentier
Tatum Lee
Javier Botet

TRAMA

Adattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King, IT si incentra sulla prima parte del racconto, ambientata negli anni 80.
Il palloncino rosso che galleggia a mezz’aria è il biglietto da visita di una misteriosa entità demoniaca che tormenta i ragazzini di Derry, attirandoli in una trappola mortale senza vie di scampo. Nell’immaginaria cittadina del Maine dove la gente scompare senza motivo, l’ennesima vittima è un bambino di sette anni di nome George, risucchiato in un tombino durante un temporale. Un gruppo di ragazzini perseguitati dai bulli per diverse ragioni, si riunisce sotto la denominazione di Club dei Perdenti per indagare sul mistero della morte di George e degli altri ragazzi scomparsi. Leader dei Perdenti è il giovane Bill Denbrough, fratello maggiore dell’ultima vittima, attanagliato dai sensi di colpa per non aver impedito il brutale assassinio. Al suo fianco, bersagli naturali dei prepotenti per indole, aspetto o condizioni economiche, ci sono il grassoccio Ben, l’impulsivo Richie, il pragamatico Stan, l’appassionato di storia Mike, l’ipocondriaco Eddie e l’unica ragazza della banda Beverly. Quando la ricerca li conduce a un clown sadico e maligno chiamato Pennywise, ciascuno dei coraggiosi componenti del neonato Club si rende conto di averlo già incontrato prima. 

IT_Regia di Andrés Muschietti - Bill Skarsgard

Bill Skarsgård

Valerian e la Città dei mille pianeti [FILM]

Valerian e la Città dei mille pianeti [FILM]

Valerian e la Città dei mille pianeti [FILM]

Il mese scorso è finalmente uscito un film di cui mi sono innamorata: Valerian e la Città dei mille pianeti.

In questo caso, il film è diretto da Luc Besson, uomo dai mille film. 

A far scalpore però, sono i due protagonisti. Dane DeHaan, che interpreta il giovane e sfacciato Valerian e Cara Delevingne, che invece interpreta la giovane e diligente Laureline. 

Ho avuto l’onore di vedere questo film in anteprima e non vi nascondo che sono tornata al cinema a vederlo perché, mi ha esaltato moltissimo. 

I due agenti speciali Valerian e Laureline, sono in missione. 

Una colonizzazione non autorizzata si sta espandendo al centro di Alpha, città intergalattica multiculturale, minaccia l’intera cittadina. I due agenti sono a conoscenza di pochissimi dettagli e ben presto, capiscono subito che qualcosa non torna ma non hanno nessun tipo di inzio. 

Nel frattempo, devono sistemare la questione e rimanere uniti. 

Ammetto che ho avuto molti dubbi su Cara perchè per quanto sia un’attrice interessante, non ha un repertorio particolarmente fornito di espressioni ma per questo ruolo, molte scene sembrano state realizzate appositamente per lei. 

Valerian e la citta dei mille pianeti Dane DeHaan

Ho invece apprezzato Dane DeHaan. Dopo un’iniziale incertezza dovuta al suo aspetto quasi bambinesco, ammetto che tra di noi è scoccata la scintilla. Sarà per lo sguardo, sarà per il sorrisetto appena accennato ma la parte di Valerian è cucita sulla sua pelle. 

Gli effetti speciali tolgono il fiato e anche se ho passato due ore e venti a destreggiarmi tra le azioni ed i sottotitoli, è innegabile la quantità di lavoro che è stato fatto. Tra lo spazio sconfinato e  la città intergalattica Alpha, sembra di esser risucchiati in questo mondo multietnico. Però, se devo esser sincera, ho amato alla follia le musiche!

Sempre rimanendo nella sincerità, ancora non ho capito il ruolo di Rihanna. 

Per carità, bellissima ed emozionante ma al fine della storia… non capisco tutto il brusio nella sua partecipazione. 

Valerian e la citta dei mille pianeti Alieni

Valeria e la città dei mille pianeti_Regia di Luc Besson
INFO

Genere: AvventuraAzioneFantascienza

Data: 15/09/2017
Durata: 2 h 17 min
Regia: Luc Besson
Musiche: Alexandre Desplat
Distribuzione: 01 Distribution

CAST

Dane DeHaan
Cara Delevingne
Clive Owen
Rihanna
Ethan Hawke
Sam Spruell
Kris Wu
Alain Chabat
Mathieu Kassovitz
Herbie Hancock
Rutger Hauer

TRAMA

Valerian e la Città dei mille pianeti è uno strabiliante, psichedelico viaggio intergalattico tra culture aliene e terre incontaminate, al fianco degli agenti speciali operativi Valerian e Laureline. Incaricati di mantenere l’ordine nel vasto universo, i due giovani agenti fanno squadra sotto le direttive del governo dei territori umani, imbarcandosi in mirabolanti imprese ai confini della galassia. Quando la loro missione li conduce alle porte della città di Alpha, una metropoli rivoluzionaria in continua espansione, e dove esemplari di specie provenienti da diversi angoli dell’universo vivono in un regime pacifico di condivisione del sapere, assistono con i loro occhi ai risultati dell’incredibile progresso tecnologico e scientifico, che emerge dal diffuso benessere della comunità. Tuttavia, dopo secoli di pace e prosperità, qualcuno sta tentando di frenare tale progresso e innescare il crollo dell’intero sistema. Il comandante delle forze umane concede agli agenti sul campo meno di dieci ore di tempo per individuare ed estirpare l’origine della minaccia. Intanto Valerian, che ha fama di incorreggibile dongiovanni spaziale, non si lascia sfuggire occasione per corteggiare l’avvenente compagna di squadra, nemmeno se braccato da micidiali nemici o in fuga da creature mostruose.

La signora dello zoo di Varsavia [FILM]

La signora dello zoo di Varsavia [FILM]

La signora dello zoo di Varsavia [FILM]

Giovedì, nelle sale italiane, esce finalmente La signora dello zoo di Varsavia

Dopo quasi un mese dalla visione, posso parlarvi di questo film emozionante e spettacolare. 

Non sono mai stata una grande amante dei film storici e dei film tratti da storie vere. I primi di solito mi annoiano un sacco mentre gli altri, mi angosciano in un modo talmente profondo che poi, mi ci vuole una vita a “riprendermi”. 

Questa storia però, mi ha fatto piacere vederla, perché per quanto mi abbia commosso per ben due ore (e più), trovo che sia una realistica bellezza a metà tra il tragico ed il speranzoso. Ci fa capire la portata dell’amore e del coraggio della gente di tutto il mondo e che anche in un momento buio, non bisogna mai darsi per vinti. 

Jan e Antonina gestiscono uno splendido zoo a Varsavia. Sono mossi da un grande amore verso gli animali e lo si capisce sia dalle persone che lavorano per loro, sia dagli animali che si fidano fino al punto di poterli tenere abbastanza liberi. 

La coppia vive in un angolo di paradiso, fino al giorno in cui le truppe naziste iniziano a bombardare la capitale e lo zoo viene decimato. Quello però, sarà solo l’inizio di un periodo buio. 

Nel 1942, con l’inizio delle deportazioni, Jan e Antonia  vengono messi davanti ad una scelta difficile. Scappare e vivere con la paura alle calcagna oppure, rimanere e tener duro? 

 

Troppo legati al posto dove vivono, decidono di rimanere e mossi dall’amore per la vita, mettono a disposizione degli ebrei casa loro. Il piano è pericoloso, soprattutto perché il loro capo Lutz Heck è molto vicino a Hermann Göring e vuole usare il loro zoo per allevare gli Uri ma, grazie al debole che prova per Antonina, questo dettaglio può girare a loro favore. 

La folle corsa non durerà per sempre e la guerra viene combattuta su ogni fronte e da tutti. 

Lo zoo, riuscirà a sopravvivere, insieme a tutti i suoi occupanti? 

Le sentite le mie lacrime? 

Sentite come scorrono velocemente?

Jessica Chastain, nei panni di Antonina, credo che sia una cosa indescrivibile. Un personaggio delicato, pieno di speranza e amore del prossimo che viene interpretato magistralmente e che coinvolge lo spettatore in modo discreto. 

Il suo personaggio è uno dei più riusciti perché inizialmente parte quasi come una piccola ragazza viziata che vive nel suo mondo fatato ma nel corso della storia, alcune di queste caratteristiche si rivelano utili e poi muta, cresce ma non perde di vista se stessa, anche se è costretta a fare cose che mai avrebbe immaginato di dover fare. 

 

Johan Heldenbergh, che interpreta Jan, è invece una scoperta. 

Non è certo un’uomo bellissimo e prestante ma, possiede dentro di sè un magnetismo che si consolida man mano che il film procede. 

Lui è un marito che ama la sua donna, un’uomo alla mano che ama quello che fa nello zoo ma è anche un’uomo che non può sopportare le ingiustizie. 

Il suo modo di recitare ed il suo modo di trasmettere la sofferenza è quasi poetico, fa venire “il mestolino” a molti ed è difficile non perdonargli lo svarione di gelosia quando capisce che Lutz Heck è invaghito della moglie (caro, tranquillo che anche noi avremmo voluto spellarlo vivo in quella scena… e anche in tante altre!). 

Quello che mi ha più scosso, è il fatto che la storia sia realmente accaduta. 

Chiariamoci, anche se fosse stata inventata avrebbe fatto un certo effetto ma guardare determinate scene e saper della loro veridicità, rende tutto più abominevole e difficile da dimenticare. 

Come la scena in cui Jan, mentre è nel ghetto, vede la giovane Urszula mentre viene portata via da due soldati tedeschi. 

 

C’è anche un’altra scena che mi ha profondamente angosciato ma in questo caso, avevo già avuto modo di star male mentre leggevo “La ragazza dei fiori di vetro”. 

In questo caso, troviamo sempre Jan che raggiunge il Dr. Janusz Korczak sulla banchina mentre sta accompagnando i bambini che cura su un vagone. 

Jan si offre di farlo scappare ma il Dottore, non vuole lasciare soli i bambini e gli chiede una mano per far si che nessuno si spaventi più del dovuto. 

Anche in questo caso, sappiamo che cosa sta per succedere e anche se non vediamo nulla, l’intensità della scena è veramente alle stelle. 

La signora dello zoo di Varsavia Dr. Janusz Korczak
La signora dello zoo di Varsavia_Regia di Niki Caro
INFO

Genere: Drammatico; Biografico

Data: 16/11/2017
Durata: 2 h 07 min
Regia: Niki Caro
Musiche: Harry Gregson-Williams
Distribuzione: M2 Pictures

CAST

Jessica Chastain
Daniel Brühl
Johan Heldenbergh
Val Maloku
Michael McElhatton
Iddo Goldberg
Goran Kostic
Shira Haas
Efrat Dor

TRAMA

Ispirato alla storia vera di Jan e Antonina Zabinski, La signora dello zoo di Varsavia è un racconto di eroismo civile in tempo di guerra, e insieme una dichiarazione d’amore per la natura e gli animali. Sul finire del 1939, le truppe naziste bombardano la capitale polacca, riducendo il famoso zoo a un cumulo di macerie. Il direttore della struttura e sua moglie assistono impotenti all’occupazione del Paese e alla costruzione del ghetto ebraico. Ma con l’inizio delle deportazioni, nel 1942, la coppia si mobilita per nascondere intere famiglie di Ebrei all’interno del giardino zoologico, mascherato da allevamento di maiali. La villa degli Zabinski e le vecchie gabbie ancora intatte diventano un rifugio segreto al riparo dai feroci nazisti. “La casa sotto la folle stella”, com’era chiamato lo zoo al tempo del suo massimo splendore, viene ricordata per aver salvato circa trecento Ebrei dal genocidio.

La signora dello zoo di Varsavia_Regia di Niki Caro - Lutz Heck

Daniel Brühl

La signora dello zoo di Varsavia_Regia di Niki Caro - Jessica Chastain

Jessica Chastain

La signora dello zoo di Varsavia_Regia di Niki Caro - Johan Heldenbergh

Johan Heldenbergh

Nerve [FILM]

Nerve [FILM]

Nerve [FILM]

Oggi, nelle sale cinematografiche italiane, uscirà finalmente un film che stiamo attendendo da molto tempo: Nerve.

Henry Joost e Ariel Schulman sono i due registi di questo film che sa di profezia. 

In un periodo come il nostro, dove il web sforna giochi apparentemente innocui, Nerve racconta di come spesso le apparenze ingannano e come la decisione di ogni singola persona può cambiare la vita di un individuo.

Emma Roberts, che interpreta la protagonista Vee, passa dall’essere una ragazza patologicamente timida (che tra poco non riesce nemmeno a parlare con un ragazzo che non sia un suo amico) ad una ragazza quasi spericolata che accetta di farsi dare un passaggio in moto da un ragazzo che ha appena conosciuto. Il cambiamento arriva grazie a Sydney, che la definisce una persona al limite della noia. Per farle vedere quanto si sbaglia, Vee accede al gioco e la sfida comincia.
La sua prima missione consiste nel baciare uno sconosciuto ed è qui che entra in gioco l’affascinante Dave Franco, che interpreta Ian. Ogni cosa che i giocatori devono portare a termine deve esser ripresa e condivisa con gli spettatori (che a loro volta possono riprendere) in modo da convalidare tutto ed essere pagati, perché le sfide portano ad un guadagno e, più sono difficili, più la vincita è interessante.
Tra Vee ed Ian il feeling è immediato e gli spettatori, che se ne accorgono all’istante, vogliono nuovamente vederli insieme.

I due da quel momento fanno coppia e le sfide diventano sempre più audaci.
Tra atti di coraggio e atti di follia, non ci è ben chiaro perchè Ian voglia a tutti i costi proseguire nelle sfide ma Vee, che comunque rimane buona dentro, lo aiuta in ogni modo possibile (ricavandone su tutti i fronti).
Per partecipare a Nerve però, ci sono poche ma ferree regole, come “non parlare mai del gioco”, come in un fight club. È sottile la linea che divide il divertimento dalla tragedia.
Veniamo così a scoprire che chi non si attiene alla regola aurea del silenzio, viene inglobato dal gioco.
Come?

Ian è tra le persone che hanno “disobbedito”. Lui non gioca semplicemente per divertimento ma per sopravvivere. Anche Vee, dopo aver fatto lo stesso sbaglio di Ian ed un’altro giocatore, deve arrivare alla fine e vincere per essere nuovamente libera.

Le ambientazioni sono strepitose ed i dettagli fanno la differenza. Molto curato e molto coinvolgente anche per chi non conosce già la storia (come Regia, che è riuscito a venire con me).
Un film che fa riflettere perché il finale, anche se non particolarmente originale, stupisce e colpisce nel profondo.
Quanto l’opinione di una persona, messa insieme ad altre mille, può condizionare la vita di qualcuno?

Nerv 2 Film

Nerve_Regia di Ariel Schulman e Henry Joost
INFO

Genere: Thriller

Data: 15/06/2017
Durata: 1 h 36 min
Regia: Henry Joost e Ariel Schulman
Musiche: Rob Simonsen
Distribuzione: 01 Distribution

CAST

Emma Roberts
Dave Franco
Machine Gun Kelly
Juliette Lewis
Emily Meade
Miles Heizer
Kimiko Glenn
Samira Wiley
Brian Marc

TRAMA

Vee, studentessa del liceo, si è sempre tenuta distante dalle persone più popolari della scuola. Per uscire dalla sua routine, la giovane decide di partecipare a un gioco globale online costruito su una versione provocatoria e amplificata del classico “verità o penitenza”, in cui è presente un pubblico di osservatori che votano per i propri preferiti e commentano quello che sta accadendo. Vee diventa un vero e proprio fenomeno e avanza in classifica fino a quando scopre che il gioco, nei suoi livelli più alti, diventa qualcosa di diverso, che arriva a situazioni di vita o di morte.