Come potete intuire, ho avuto l’immenso onore e piacere di poterlo vedere in anteprima super ed è da quasi una settimana che vorrei dirvi quanto mi sia piaciuto!
Ora, libera da ogni vincolo, posso anche parlare a ruota libera.
Alien è forse una delle poche serie cinematografiche in grado di unire generazioni differenti, non solo grazie alla bravura del Regista, ma anche grazie alla suspense che è sempre il punto principale dei film.
Il successo di ogni pellicola si misura dalla soddisfazione del pubblico e fatemelo dire, l’intera sala è uscita elettrizzata. Non tutti oggettivamente, erano veramente pronti alla crudezza tipica del film (come l’uomo seduto alla mia sinistra che è uscito molto prima della fine, probabilmente non reggendo l’accumulo di tensione) ma in linea generale siamo usciti dal cinema volando ad un palmo da terra per la soddisfazione.
Katherine Waterston, che ci ricordiamo nel film “Animali fantastici”, la ritroviamo qui nei panni di Daniels. Esperta di terraformazione, sposata con il capitano originale della Covenant (ora cadavere cotto a puntino), sarà l’unica a sospettare che il ritrovamento di un pianeta più vicino e quasi identico alla terra, rispetto a cui sono diretti, sia una coincidenza troppo strana. Perfetta nel ruolo di moglie in lutto ma, poco credibile in tutto il resto, la sua gamma di espressioni facciali risulta minima, un po’ deludente considerando che interpreta uno dei ruoli principali del film.
Diverso è l’approccio di Michael Fassbender, da poco uscito dai panni di Callum Lynch/Aguilar de Nerha per il film “Assassin’s Creed”, che in Alien ricopre il duplice ruolo di “deus ex machina” e “anarchico guastatore”; interpretando i due androidi fisicamente identici ma moralmente differenti, che pur sembrando immuni a qualunque tipo di emozione, riescono a trasmettere tutta la gamma di emozioni umane che poco si conface a una macchina. Una battaglia di cui non vi posso svelare il vincitore, anche se posso dirvi che non è una cosa particolarmente originalissima (o almeno, facilmente intuibile per me) ma fatemelo dire, in ogni caso sarà sorprendente perché alla fin fine, sono rimasta a bocca aperta.
Il resto del cast si immedesima molto bene nei personaggi che interpreta. Credibili nelle loro emozioni e nei piccoli gesti che sembrano sempre essere molto naturali.
Mi sono piaciuti molto gli effetti speciali ed i luoghi dove si svolgono i fatti. Lo spazio è sempre presente e molte scene clou si svolgono sulla navicella Covenant ma, anche il pianeta dove approdano, è molto suggestivo. Anche l’ex cittadina, con le sue statue sinistre, si merita tutta l’ammirazione possibile. Un ottimo mix tra luoghi meravigliosi e sensazioni sinistre.
Certo, si spera di non dover aspettare altri cinque anni, ma per Ridley possiamo effettivamente diventare anche un po pazienti.