Maria Grazia Giordano Paperi [INTERVISTA/12]

by | Mar 23, 2012 | Eventi

Allora Maria Grazia, parlaci di te. Io e i miei Pulcini siamo curiosi di capire chi sei.

Sono nata a Lodi, ho 45 anni, ancora per qualche mese, sono laureata in legge, sono sposata con Oscar da quasi 12 anni, ma stiamo insieme da 22, ci siamo conosciuti l’ultimo anno di università, a Parma, in biblioteca!!!

Ho due bambini, una preadolescente che vive in un’altra dimensione e ogni tanto scende dai suoi sogni, e un cavaliere di 4 anni.
Viviamo vicino Piacenza.
Ho lavorato a Milano (facendo la pendolare) come liquidatore per 15 anni.
Sono una discreta fotografa (ho partecipato, un milione di anni fa, ad alcune mostre collettive) la copertina di MADRI è fatta da me, siamo io e mio figlio.
Ho una passione smodata per la cioccolata.
Adoro andare al cinema, ci vado appena posso, anche da sola, ma sempre troppo poco da quando ho i bambini.
Nazim Hikmet è il mio poeta preferito, adoro gli scrittori russi dell’800, ogni anno spero in un Nobel per la letteratura per J. Marias o J. Coe che sono forse i miei scrittori, contemporanei, preferiti. L’Idiota, Il Maestro e Margherita, Oblomov, Il Barone Rampante e Tom Jones sono alcuni dei miei romanzi preferiti. Un libro che adoro, ma che non consiglierei mai è La Strada. Amo tutto di Sophie Kinsella.
Andare in bicicletta e coltivare l’orto sono le mie passioni più recenti e sono catartiche almeno quanto scrivere un romanzo. Consigliatissime!

Dimmi, scrivi da molto?

Si, scrivo da molto, praticamente da quando ho imparato a scrivere, da bambina scrivevo favole e piccole filastrocche. Da adolescente ho iniziato a scrivere poesie e ancora ne scrivo (ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicarle, credo che le poesie ti rivelino come un romanzo non può fare).

Quando hai pensato di incominciare a scrivere un libro?

Ho scritto il mio primo romanzo una ventina di anni fa, lo hanno letto in tre, mia sorella, la mia migliore amica, il mio ragazzo (che è mio marito), i loro commenti furono si, ni e NO!!! Giace da qualche parte in un cassetto. Una quindicina di anni fa ho ricominciato a scrivere favole prima per i miei nipoti e ora per i miei figli. Ho scritto racconti e un paio di soggetti cinematografici…

E questo? Cosa ti ha spinto a scrivere un libro così “forte”? Esperienze personali?

Io giro sempre con un taccuino in borsa, mi serve per appuntare versi, che a volta si formano nella mia testa e se non li annoto sfumano immediatamente, mi serve per annotare notizie che mi colpiscono (io ascolto continuamente la radio), per fermare idee che mi balenano, per ricordare di tutto (ho decine di questi block notes che conservo gelosamente perchè sono la mia “dispensa creativa”).

MADRI nasce da un paio di storie dolorosamente vere (fortunatamente non autobiografiche), altre inventate, altre rielaborate …ma in tutte le protagoniste c’è molto di me, ho regalato loro mie passioni, mie manie, mie emozioni e anche miei ricordi (personali e familiari).
Eccoti un aneddoto. Quando una delle mie cognate ha letto Madri mi ha telefonato in ansia credendo che fossi malata e non lo avessi detto a nessuno, mi aveva identificata con Ambra, che fra tutte è quella che mi assomiglia di più!

Dimmi, perchè hai deciso di pubblicarlo in ebook e non in versione cartacea?

Molti anni fa ho seguito a Milano un corso di scrittura creativa con Pasquale Diaferia (uno dei più geniali creativi italiani e non solo). Grazie a Facebook l’ho ritrovato, mi ha fatto il grossissimo piacere di leggere in anteprima MADRI, gli è piaciuto (…è stato come prendere una seconda laurea!) e mi ha suggerito di pubblicarlo online…mi sono imbattuta in Amazon leggendo di una giovanissima scrittrice americana diventata ricca e famosa facendosi pubblicare su Amazon, dopo che decine di case editrici cartacee avevano rifiutato il suo romanzo…
Comunque ho anche inviato il manoscritto ad editori cartacei e sono ancora in attesa, i loro tempi sono geologici!!!

Continuerai a scrivere?

“Benedico la mia carta e la mia penna perchè grazie ad esse ho potuto tornare ragazzino nella casa di mio padre (…) Ho pianto con coloro che soffrivano (…) Ma non voglio ricordare le mie cattive azioni nè la desolazione di tutto quel che ho perduto.
Tutto ciò io, Sinhue l’Egiziano, ho scritto e per il mio solo piacere. Nè per gli dei nè per gli uomini, non per immortalare il mio nome, ma soltanto per dare pace al mio povere cuore, la cui misura è ormai colma” penso che queste parole racchiudano il mio “manifesto poetico”, scrivo perchè ne ho un intimo bisogno e non smetterò…anche se non so se questo mio scrivere porterà a pubblicare ancora.

Beh Maria Grazia, oltre a ringraziarti per avermi sopportata in questi giorni e per avermi fatto leggere il tuo libro, c’è qualcosa che vorresti aggiungere?

Infine vorrei aggiungere che è stato davvero un piacere conoscerti e scambiare una così intensa corrispondenza come non mi capitava da anni…

Pulcini miei, con questo vi saluto… anzi, vi salutiamo!!

Madri di Maria Grazia Giordano Paperi

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