Il Guerriero – Alessia Tripaldi

by | Ago 13, 2020 | 2020, Eventi

Il mito del guerriero è presente nella cultura e nella tradizione delle più importanti civiltà del passato. Nell’antica Grecia, gli Spartani erano considerati guerrieri eccezionali, selezionati ed educati fin dalla nascita per eccellere nell’arte della guerra. Personaggi come Leonida e i suoi 300 condottieri sono entrati nel mito e hanno ispirato decine di scrittori e registi. Non possiamo poi dimenticare gli antichi guerrieri giapponesi: i Samurai. Devoti al loro Daimio, i Samurai dedicavano la loro intera esistenza alla pratica disciplinata e a quei nobili principi che sono ben fotografati nell’Hagakure – il libro segreto dei Samurai.

L’archetipo del Guerriero è stato più volte incarnato nel corso della storia anche dal genere femminile. Tra le guerriere più note vi sono senz’altro le Amazzoni, risalenti ai miti greci. Ma molto più interessanti sono alcune figure singole che hanno dato lustro all’archetipo Guerriero femminile: Ah-Hotep, la regina guerriera dell’Antico Egitto; Fu-Hao, regina della dinastia Shang, che in Cina guidò un esercito di più di 13.000 soldati già nel 1.200 a.C.; ed infine Giovanna D’Arco, la ragazza di umili origini, che nel XV secolo arrivò a ricoprire ruoli di altissimo livello all’interno dell’esercito di una nazione come la Francia.

-Articolo in parte preso dal sito EfficaceMente– 

Parliamo di archetipi, perchè ho appena finito di leggere il libro di Alessia Tripaldi e come approfondimento, ho scelto il Guerriero.

Come avete letto sopra, è facile incappare in un tipo di comportamento riconducibile a quello, dato che queste persone sono quelle che in un modo o nell’altro fanno la storia sul campo di battaglia. Ma cosa differenzia questi personaggi, dai Killer?

Archetipi dei Killer di Alessia Tripaldi

Alessia dice che, L’Archetipo del Guerriero: E’ un individuo solo, isolato, arrabbiato e di solito ha avuto una vita e un’infanzia abbastanza difficile.
Una volta cresciuti, questi individui si trasformano da Vittime a Carnefice, nel momento in cui trovano una causa. Questa causa può essere anche il Credo espresso dal Saggio (altro archetipo molto persuasivo –qui-), ma più spesso il Guerriero, essendo un tipo solitario, agisce in autonomia. 
Le vittime sono nemici della Causa, e vengono usccise attraverso omicidi che hanno la forma e la modalità dell’esecuzione. Quindi, le armi preferite, sono gli esplosivi o le armi da fuoco ma a volte le vittime, sono vittime indistinte, il nemico è la società e quindi le esecuzioni assumono una sfumatura da strage e può capitare che il guerriero, si auto impartisca la morte, in nome della sua stessa Causa. 

Tra i vari nomi, per far capire un pò chi può rientrare in questa categoria, vengono nominati:

 Due facce, che in realtà si chiama Harvey Dent, ha avuto un’infanzia molto difficile. 

Era un procuratore a Gotham e in Batman vedeva un alleto ma, durante un caso molto importante, rimase sfigurato su metà volto. Questo lo portò a sviluppare una certa psicosi. Gli psichiatri dell’ospedale cercano di rimuovere la sua personalità malvagia togliendogli la moneta e rimpiazzandola prima con un dado e poi con un mazzo di carte dei Tarocchi, dandogli così ben 78 opzioni di scelta, non solo due. Il trattamento però fallisce miseramente, infatti; con così tante possibilità di scelta a disposizione, Dent non è più in grado di prendere neanche le più semplici decisioni. 
Alla fine della graphic novel, Batman gli ridà indietro la sua moneta, chiedendogli di usarla per decidere del suo stesso destino, se la moneta cadrà da un lato, sarà libero, se cadrà dall’altro, si farà uccidere. Dent dice a Batman che la moneta è uscita dal lato intatto, e Batman ha così salva la vita, ma la scena successiva ci mostra che la moneta era uscita dal lato sfigurato, dimostrando che Due Facce ha deciso autonomamente di lasciare libero Batman.

Un anno dopo

Recentemente Harvey Dent, era riuscito a recuperare il suo equilibrio mentale: nuove tecniche di chirurgia plastica gli restituirono il suo aspetto, e addirittura venne addestrato da Batman e scelto come suo sostituto come protettore di Gotham durante l’anno sabbatico del Cavaliere Oscuro preso dopo Crisi infinita. Harvey prese il suo ruolo di vigilante molto seriamente, e cominciava ad amare la vita di giustiziere, ma quando Batman e Robin tornarono in azione, Harvey si sentì messo in disparte: quando venne addirittura sospettato di alcuni omicidi che non aveva commesso, la sua fragile psiche crollò definitivamente: la sua identità criminale tornò a galla, e Dent decise di deturparsi volontariamente il viso con dell’acido muriatico e un bisturi: Due Facce così è tornato a tormentare i cittadini di Gotham e il suo paladino.

(grazie wikipedia, per colmare sempre le mie lacune

Tu sai che il sistema non funziona, che la giustizia può essere decisa dal lancio di una moneta.

Due facce-Harvey Dent

Poi abbiamo Pinguino, di cui il vero nome è Oswald Chesterfield Cobblepot.

Oswald Cobblepot era un semplice ometto panciuto e con un lungo naso buffo che, associato alla sua passione per l’ornitologia, fungeva da calamita per gli insulti e le marachelle dei bulli di quartiere.

Cresciuto solo e con un grande risentimento verso il mondo, Oswald si affeziona agli uccelli (animali, peraltro, venduti nel negozio di famiglia gestito da sua madre, vedova) tanto da essere soprannominato, al college, Pinguino. Come se il suo aspetto non fosse sufficiente ad attirare scherni, sua madre lo costringeva a portare con sé un ombrello, per paura che s’ammalasse. Infatti il padre era morto a causa di una forte polmonite in seguito ad un improvviso temporale. Questa sua stranezza rese ancor più ostili i compagni verso di lui.

Di questo periodo della sua vita non si sa molto. L’attività di famiglia era in caduta libera e presto i creditori l’avrebbero fatta sparire. Della vita di Oswald adolescente si conoscono alcuni interessanti particolari. Per esempio, fu in questo periodo che cominciò a pensare all’ombrello come un’arma. Affilò la punta del suo ombrello e sfregiò permanentemente il volto del capo dei bulli che lo perseguitavano, tale Randall Holmes. Significativo l’episodio in cui paga la ragazza più carina della scuola affinché si presenti al ballo con lui, il ragazzo più brutto. In questo modo, la ragazza fa il primo passo verso quella che sarà una vita di soli soldi e sesso, mentre Oswald sperimenta le gioie dell’amore e del potere.

Il destino incombe, però. Il negozio chiude, i suoi amati volatili vengono quindi sequestrati e Oswald si ritrova solo e senza soldi. Il risentimento latente esplode con tutta la sua forza. L’ombrello diviene un’arma d’offesa, un marchio del neonato criminale in tuba, monocolo e frac. La vendetta diviene la sua unica ragione di vita (nonché la sua rovina). Nasce il Pinguino, bizzarro criminale amante dei pennuti, del potere e degli abiti eleganti. (sempre molto gentile, mister wikipedia!)

 

Fra i vari nomi che possono esser associati a questo modo di fare, possono esserci anche molti personaggi che compiono stragi (tipo il crollo delle torri gemelle) ma se vogliamo rimanere in tema “finzione”, penso possano esser nominati anche i protagonisti di Notte buia, niente stelle

Le quattro donne sono mosse da una certa vendetta, nei confronti di chi le ha trattate male e che all’improvviso, sono stanche. 

Pinguino-Oswald Chesterfield Cobblepot

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