Bastardi Galantuomini. I pirati dell’oceano rosso

Bastardi Galantuomini. I pirati dell’oceano rosso

Bastardi Galantuomini. I pirati dell oceano rosso di Scott Lynch
  • Personaggi 80% 80%
  • Worldbuilding 80% 80%
  • Fluidità 60% 60%
  • Cover 80% 80%
  • E il finale 70% 70%

Bastardi Galantuomini. I pirati dell’oceano rosso

Recensione: Siamo arrivati a metà della storia e com’è giusto che sia, mi sono trovata tra le mani un volume che solitamente considero “di passaggio”. 

Nelle Trilogie o nelle saghe, i libri di mezzo sono spesso usati come intermedi per spiegare o preparare il lettore alla fine. Se sul primo è tutta una scoperta e si può passar sopra ad una serie di buchi di trama, con il seguito c’è una muta convinzione di trovare pagine e pagine un po noiose ma necessarie. 

Con settecento pagine quindi, mi sarei dovuta stupire? No. 

I pirati dell’oceano rosso si è indubbiamente rilevato più interessante del previsto ma comunque, più sottotono rispetto al precedente. 

A salvare la situazione, ci sono Locke Lamora e Jean Tennan. Un duo  di galantuomini che pur essendo pirati dediti alle scorribande, sono sempre mossi da dei valori morali veramente forti che è impossibile non apprezzare. 

Certo, al momento prettamente mossi dalla vendetta, ma questo è un piccolo dettaglio.

Lynch, pur avendo cambiato scenario, riesce a stimolare la curiosità nel lettore anche se il suo esser prolisso, questa volta ha avuto ancora meno fascino su di me. Sono assolutamente convinta che tutto sia indispensabile alla storia per creare il climax idoneo, però anche meno. Cammor era una Venezia cupa e stupenda, necessitava di un’adeguata descrizione anche solo per farci capire in che modo erano cresciuti i vari personaggi ma torre di Peccapicco a mio avviso poteva essere gestita in modo molto più leggero. Parliamo di una casa del gioco estremamente complicata e pericolosa, ammetto di essermi persa più di quello che avrei voluto e pur rileggendo certi passaggi, dei dettagli li ho persi per sempre. Capisco che però sia un difetto mio. 

Come per Gli inganni di Locke Lamora, i personaggi hanno carattere da vendere e alla ribalta troviamo un Jean che non subisce il peso dell’essere un personaggio secondario. La sua forza e irriverenza in questa nuova avventura si fanno sentire più che mai, senza però esser “troppo” e di troppo a Locke. Anche la comparsa delle donne mi ha conquistato, soprattutto perché non ricoprono in tutto e per tutto il clichè delle fanciulle diafane da salvare ogni due secondi. Anzi. 

Adesso ci manca solo l’ultimo passo. Temo non sarà una cosa facile da gestire.

Per me, non sicuramente per Lynch.

INFO

Autore: Scott Lynch
Pagine: 811
Prezzo: € 18
Uscita: 01/12/2020
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori

TRAMA

Dopo un violento combattimento con la malavita che li ha quasi uccisi, Locke e il suo fedele compare Jean fuggono dalla città in cui sono nati e approdano agli esotici lidi di Tal Verrar per curarsi le ferite. Ma neppure all’estremità occidentale del mondo civilizzato possono riposare, e presto tornano a dedicarsi a ciò che sanno fare meglio: rubare ai ricchi e intascare il ricavato.

Questa volta il loro obiettivo è oltremodo ambizioso: la torre di Peccapicco, la casa da gioco più esclusiva e più sorvegliata che ci sia. I suoi nove piani attirano una clientela facoltosa, e per giungere fino alla cima servono buon credito, comportamenti bizzarri… e un gioco semplicemente impeccabile. Perché c’è una sola regola importante che Requin, lo spietato padrone di Peccapicco, fa rispettare rigorosamente: chi bara avrà la morte.

Per nulla intimoriti, Locke e Jean hanno elaborato una strategia che comprende bugie, trucchi e inganni per tutti e nove i piani… su su fino al favoloso caveau di Requin. Sotto mentite spoglie, compiono la loro meticolosa ascesa verso un obiettivo ormai vicinissimo…

Ma qualcuno a Tal Verrar ha scoperto il loro segreto. Qualcuno giunto dal passato, che ha tutte le intenzioni di far pagare ai due sfacciati malviventi i crimini commessi. Ora avranno veramente bisogno di ogni grammo di astuzia per salvare le loro anime prezzolate. E potrebbe non bastare…

Bastardi Galantuomini. I pirati dell'oceano rosso di Scott Lynch_Disegno di Locke Lamora
La stirpe della gru. Descendant of the Crane

La stirpe della gru. Descendant of the Crane

  • Personaggi 57% 57%
  • Worldbuilding 72% 72%
  • Fluidità 60% 60%
  • Cover 85% 85%
  • E il finale 60% 60%

La stirpe della gru. Descendant of the Crane

Recensione: Lo scorso anno, più o meno ad inizio pandemia, avevo intravisto l’annuncio dell’uscita di questo libro. Il titolo mi aveva incuriosito molto, dato che non era ancora stato sdoganata l’ambientazione orientale nel fantasy. Certo, nel cuore di molti c’è Mulan e forse qualche altra storia simile ma per i “ciofani”, non c’è poi molto tra cui scegliere.

Come immagino abbiate già vissuto per altri titoli durante il 2020, La stirpe della gru ha subito una serie di spostamenti. Alla fine però, siamo riusciti ad arrivare ad una data definitiva! Peccato che l’autrice abbia già comunicato l’intenzione di non proseguire con le pubblicazioni.
Sentite l’eco delle madonne? I problemi possono capitare e posso addirittura capire che se le vendite non vanno bene però, non lo trovo nemmeno giusto verso i lettori. Insomma, noi siamo qui ad iniziare una storia, magari ci appassioniamo e poi nulla, tutto viene fermato.
Per quanto per me non sia stata una lettura top, spero che Joan He cambi idea. Oppure, che cambi editore.

La storia della principessa Hesina di Yan, futura erede al trono, non inizia nel migliore dei modi; il padre viene ucciso ma lei non crede che la cosa sia avvenuta in modo naturale. Così, con l’aiuto dei due fratelli adottivi, avvia un’indagine per scoprire la verità.

L’ambientazione ha sicuramente dei tratti conosciuti, come il vestiario ed i clichè, questo è un pò una cosa a suo sfavore ma, non ci sono molti dettagli. Se da un lato apprezzo il modo di scrivere spoglio da fronzoli, dall’altro trovo sia penalizzante usarlo su quasi tutto. A mio avviso, sembra trasmettere l’idea del “dò per scontato che tu già lo sappia, quindi non spreco tempo per scriverlo”.
L’impatto minimal, suona antipatico anche per la caratterizzazione dei personaggi. Sembrano tutti molto pudici nel raccontarsi al lettore, come se avessero timore di svelare qualche dettaglio inopportuno. Veniamo a conoscenza dello stretto necessario durante l’avanzamento della storia, mentre il resto bisogna arrivarci interpretando i fatti. Sperando comunque di aver inteso bene. Ammetto che questo non è il mio pane per quanto riguarda i fantasy, sinceramente è più da thriller e lì lo apprezzo molto perché in quel contesto risulta molto più inclusivo (in sostanza, ti immedesimi meglio nella storia, vivendo un pò la parte dell’investigatore).

Il dettaglio che non mi fa bocciare il libro, anche se non lo guarisce del tutto dai suoi difetti, è il tema della sincerità.
Conosciamo tutti le “bugie bianche”, quelle mezze verità e mezze bugie dette a fin di bene, che ci permettono di non ferire la persona a cui le diciamo e che allo stesso tempo non intaccano i nostri sensi di colpa. Ecco, la ricerca della sincerità e dell’uso delle bugie in questa storia sono praticamente il fulcro di tutto, e ho apprezzato tantissimo il fatto che vengano messi un pò in discussione gli Undici, coloro che una volta spodestato il Re tiranno crearono i Precetti. Non tutto è buono, come non tutto è cattivo. Piton insegna.

In linea generale, devo dire che la cosa più bella di tutta questa storia, è la copertina.

La lettura è stata relativamente godibile e le mancanze si sono fatte sentire, anche se come dicevo, qualche punto positivo esiste. Io vi consiglierei comunque la lettura, pur essendo una trilogia già ferma, perché trovo che sia comunque utile come prova per chi ancora non ha letto nulla a tema orientale. Poi ehi, magari scoprite che invece a voi piace tantissimo e Joan He si deciderà nel proseguire.
I miracoli qualche volta accadono.

If you want to understand a person, peer at his heart through the window of his prejudices and assumptions.

INFO

Autore: Joan He
Pagine: 456
Prezzo: € 22
Uscita: 19/01/2021
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori

TRAMA

La principessa Hesina di Yan ha sempre desiderato sfuggire alle responsabilità della corona, per vivere nell’anonimato. Ma quando il suo amato padre muore, viene gettata nell’arena dei giochi di potere e diventa all’improvviso sovrana di un regno incredibilmente instabile. Per di più, Hesina è convinta che il re sia stato ucciso, e che l’omicida sia qualcuno che le è molto vicino. La corte è piena di ipocriti e delatori che non vedono l’ora di approfittare della morte del monarca per accrescere la propria influenza: ciascuno di loro potrebbe essere l’assassino. I suoi consiglieri vorrebbero che Hesina accusasse il regno confinante di Kendi’a, il cui governante ha già radunato le truppe per la guerra. Determinata invece a trovare il vero colpevole e con qualche dubbio sulla fedeltà della sua stessa famiglia, Hesina compie un gesto disperato: si rivolge a un’indovina, il Giaggiolo argenteo. Un atto di tradimento, punibile con la morte, poiché la magia nel regno di Yan è da secoli vietata dalla legge. Seguendo le parole della veggente, Hesina chiede aiuto ad Akira, un delinquente patentato dalla mente brillante e acuta, un detenuto che nasconde più di un segreto. Il futuro del regno di Yan è in pericolo: riuscirà Hesina ad avere giustizia per suo padre? O il prezzo da pagare sarà troppo alto?

La stirpe della gru di Joan He_Gru che volano