Che razza di libro!
- Personaggi 70%
- Worldbuilding 75%
- Fluidità 80%
- Cover 70%
- E il finale 65%
Che razza di libro!
Recensione: Nerofumo e lo Scrittore senza nome, sono le due voci narranti di questo libro.
Il primo è un bambino di dieci anni con la pelle nerissima, che grazie agli insegnamenti dei genitori è riuscito a fare una cosa mai vista prima; diventare invisibile a piacimento. Nel mondo dei Non Visti, Nerofumo può vivere una vita priva di dolore e può essere quello che vuole, senza limiti.
Il secondo è uno Scrittore alle prime armi, con una malattia che non gli permette di distinguere la fantasia dalla realtà. Un punto a favore per la sua carriera ma anche un fardello, perchè è sempre a cavallo tra i due mondi e non può fidarsi di niente e nessuno.
Le loro vite si incontrano durante una colazione nell’Hotel dove soggiorna lo Scrittore e da quel momento, non si lasceranno più.
Per tutta la durata del tour promozionale del libro Che razza di libro!, tra loro passeranno molte emozioni e nessun chiarimento, quello arriverà dopo l’ultima grande intervista.
Forse.
Sono quel tipo di lettriche che non gira mai con i post-it in tasca, perchè non amo sottolineare i passaggi che mi trasmettono qualcosa (sono quasi sempre lunghi) e perchè trovo che spesso, evidenziare delle citazioni poi non mi porti a nulla perchè una volta riportare al di fuori del libro, perdono la magia iniziale.
Eppure, ci sono delle eccezioni.
Che razza di libro! è una storia complicata e folle, dolorosa e giusta allo stesso tempo.
Il perno principale di tutto, è il colore dlla pelle di Nerofumo ma anche dello Scrittore. Il colore della pelle di tantissime persone e del modo in cui il mondo cambia in base ad esso.
Parla della prospettiva di vita in base a come e dove nasci, dell’accettazione di sè, di cosa si è disposti a fare (o a non fare) per sopravvivere. Parla di cambiamento, di crescita e di presa di coscienza.
Personalmente sono ancora molto stordita, sono affascinata e arrabbiata allo stesso tempo. Forse quello che più mi fa rabbia, oltre alla questione del razzismo (che è sempre ingiusto), è che la malattia dello Scrittore venga raccontata come una cosa che va semplicemente accettata. In un certo senso è comprensibile, c’è e non va nascosta come se fosse una cosa contagiosa, ma parliamo di una mina vagante che dice “ti basti solo sapere che ho una malattia”, come se questo bastasse a spiegare come mai è così. Non che la usi come scusa per ogni cosa ma quasi, prende questa sua fantasia iperattiva e la usa come copertina di Linus per non affrontare un lutto ma è una sciocchezza, perchè lo fa da sempre e non come “semplice” metodo di evasione per una cosa troppo difficile da elaborare. Questo non curarsi, in questo preciso lasso di tempo che vediamo, lo fa cadere in un abisso senza nessuna corda di sicurezza.
Cade, perdendo tutto. E tutti.
C’è però una cosa buona in tutto questo, e non parlo di lui.
Il libro è un mezzo per ribadire, ancora una volta, che il male si insinua sotto la pelle delle persone anche solo con la frase “si è sempre fatto così”. La stasi ed il non cambiamento, sono solo una forma diversa del male, che forse è anche il peggiore, perchè è dettato dall’abitudine. Spegne la voglia di uguaglianza.
INFO
Autore: Jason Mott
Pagine: 320
Prezzo: € 19
Uscita: 12/05/2022
Genere: Narrativa
Casa Editrice: NN Editore
TRAMA
Uno scrittore americano ha appena pubblicato un libro di successo: durante il tour promozionale, fra interviste, avventure amorose e sbronze colossali, incontra un ragazzino dalla pelle nerissima che da quel momento in poi lo segue come un’ombra. A ogni tappa il Ragazzino racconta qualcosa di sé, affermando che i suoi genitori gli hanno insegnato a diventare invisibile, per proteggersi dalla brutalità del mondo. E in effetti, lo scrittore è l’unico in grado di vederlo, ma poiché è affetto da una strana malattia che gli impedisce di distinguere la realtà dal sogno è certo che si tratti di una semplice allucinazione. Ben presto, però, le sue visioni hanno il sopravvento, mettendolo di fronte a un passato che da sempre cerca di sfuggire, una verità che preme per liberarsi e ritrovare corpo e voce. Commovente e feroce, esilarante e tragico, “Che razza di libro!” è la storia di un bambino che vede nell’invisibilità una promessa di vita, e di un uomo che vorrebbe uscire dalla propria pelle, per nascondersi dalla violenza.