Playmobil: The Movie [FILM]

Playmobil: The Movie [FILM]

Playmobil: The Movie [FILM]

Marla e Charlie sono due fratelli molto uniti, che amano inventare mille storie nel mondo di Playmobil. Sono una squadra molto affiatata ed il sogno di entrambi, è quello di viaggiare e di vivere mille avventure. 

Una sera però, la realtà bussa alla loro porta e ogni progetto sembra andare in fumo. 

Ci vorranno quattro anni ed un viaggio incredibile, per riallacciare il rapporto tra i due e per riaccendere la fantasia e la voglia di sperimentare di Marla. 

Considerato il target, mi aspettavo una storia un pelo differente. 

Lo so, passo per quella che critica ogni singola cosa, ma alla fine il mio compito è anche questo, no? Parlare sicuramente di quello che mi ha trasmesso ma essere anche oggettiva. Non potrò mai dire di aver apprezzato qualcosa, solo perchè non ho dovuto pagarla. 

Marla è dovuta crescere all’improvviso, rinunciando così al suo sogno di viaggiare e Charlie, sembra non capire appieno il perchè. Recrimina la mancanza di fantasia che un tempo invece scorreva a fiumi, arrivando addirittura a fuggire di casa per poter fare ciò che vuole. Ed è durante questa passeggiata notturna che va incontro al destino, trascinando controvoglia la sorella.

I due punti di vista, sono lineari con l’età dei personaggi e questo fa sicuramente piacere agli adulti, perchè rende la visione del film un momento piacevole, mentre i giovani spettatori, potrebbero arrancare nel capire perchè certi personaggi fanno certe cose.

Il senso di questa visione dovrebbe essere che anche nelle situazioni più difficili, c’è bisogno di fantasia e risate, in modo da non farsi schiacciare, però dovrebbe far capire che la vita è fatta anche di compromessi e che ad un certo punto, bisogna prendersi le proprie responsabilità, rispettando lo sforzo altrui. Un doppio insegnamento, adattabile ad ogni età. Peccato che io abbia percepito solo il primo passaggio. Marla passa per la persona stressante e rigida, quasi l’ombra di ciò che era.

In un certo senso, Marla è la nuova Wendy di Peter Pan, quella che voleva far seguire le regole a tutti i costi. 

Ora la smetto, giuro. 

Per il resto, il film è veramente godibile, a tratti molto divertente e mamma Cristina D’Avena, mi ha fatto un pò commuovere. Le canzoni sono spiritose, soprattutto quelle del cattivo Massimo (J-Ax del mio cuor) e canticchiabili (quel tipo di ritmo che ti entra nel cervello e passi i mesi successivi ad intonare qualsiasi testo) ma lo ammetto, nel mio cuore c’è posto principalmente per il mostro cattivissimo dell’arena e anche del piccolo robot, che è un Wall-e sotto copertura. 

L’ambientazione è da sogno, assolutamente coerente con l’idea di Playmobil e la sua facilità nel creare mille mondi. 

Lo consiglio vivamente, anche se per me c’è quella pecca. 

Alla fine, potrebbe essere solo un problema mio e poi, molto probabilmente ci sarà un seguito e un pò ci spero, perchè potrebbe esserci un intreccio molto tenero.

Playmobil. The Movie_Regia di Lino DiSalvo
INFO

Genere: CommediaAnimazioneAvventuraFantasticoMusical

Data: 31/12/2019
Durata: 1 h 30 min
Regia: Lino DiSalvo
Musiche: Heitor Pereira
Distribuzione: Notorius Pictures

CAST

J-Ax
Cristina D’Avena
Anya Taylor-Joy
Daniel Radcliffe
Jim Gaffigan
Gabriel Bateman

TRAMA

È la storia di Marla, una ragazza che viene risucchiata nel fantastico mondo di Playmobil, dove niente è come sembra, insieme al fratellino Charlie. La giovane si ritrova trasformata improvvisamente da umana a giocattolo e catapultata in un universo parallelo, nel quale la magia è all’ordine del giorno. Purtroppo in questo passaggio dalla realtà a quella parallela di Playmobil, Marla ha perso suo fratello, finito chissà dove con un aspetto diverso rispetto al solito.
Nel frattempo Charlie è diventato un guerriero vichingo dotato di una super forza, a causa della quale viene rapito da qualcuno di non ben identificato. Per ritrovare il fratello prima che finisca nei guai, Marla si avventura in un viaggio nei mondi fantastici di Playmobil, aiutata dall’autista di food truck Del e dall’agente segreto Rex Dasher. La spia informa gli altri due che molti sono i personaggi spariti nel nulla negli ultimi mesi. Mentre i tre si mettono sulle sue tracce, Charlie è costretto a lottare come gladiatore nell’arena dell’imperatore Massimo, deciso a farlo combattere con bestie mostruose fino alla morte. Riusciranno Marla e i suoi nuovi amici a salvare il piccolo Charlie prima che sia troppo tardi?

A spasso con Willy [FILM]

A spasso con Willy [FILM]

A spasso con Willy [FILM]

I film per bambini sono un campo minato, dato che molto spesso sono storie semplici e/o senza un vero senso logico, se non l’idea di farli divertire.

A spasso con Willy però, mi sembrava un’idea abbastanza vincente dato che il giovane protagonista avrebbe dovuto imparare a cavarsela da solo, in condizioni fuori dal normale. Diciamo che può benissimo rappresentare la transizione dall’essere bambini a giovani adulti.

Ad essere sincera però, se avessi un figlio, molto probabilmente non lo porterei al cinema a vederlo e come prova della mia tesi, sono state le reazioni dei tre bambini che c’erano in sala con me (di diverse età).

A spasso con Willy Willy e Buck

Willy, è un giovane bambino in viaggio per l’universo insieme ai genitori. Durante una tempesta di asteroidi, le cose si mettono male e sono costretti a ricorrere alle capsule di salvataggio ma, le due vengono sparate in diverse direzioni.

Willy si ritrova così ad atterrare su un pianeta sconosciuto e dopo l’iniziale sconforto, decide di reagire ed esplorarlo, insieme al robot di salvataggio Buck. In fondo, i genitori sono due esploratori e sicuramente, quando verranno a salvarlo, saranno orgogliosi del lavoro di catalogazione. Parte quindi così, il viaggio dei due pionieri ma faranno subito conoscenza di creature tutt’altro che pacifiche.

A spasso con Willy Willy e animali strani

L’ambientazione è molto bella e varia, mi ha ricordato un pò il film “Viaggio al centro della terra” ma meno pericolosa.

Gli animali che lo abitano, sono spesso molto buffi e la vera componente pericolosa è la vegetazione perchè, non conoscendola, non si sa quali cose possono esser buone e quali no. Ho adorato un pò tutti gli esseri che abbiamo visto, la magia che si è creata nella ricerca della foto perfetta ma, come dicevo sopra, per quanto sia stato caruccio, io ad un bambino non glielo avrei fatto vedere.

Metto le mani avanti e dico che non c’è nulla di sconvolgente, però ecco, i tre bambini in sala si sono messi a piangere in situazioni differenti.

Willy è un bambino un pò incosciente e un pò troppo frignone per i miei giusti. Non ho mai voluto la perfezione però ci sono state un paio di scene dove avrei voluto dargli una sacchettata di scarpate del fondoschiena. Adesso faccio spoiler, perchè tanto so che i bambini non mi vengono a leggere e che ai genitori, spesso importa poco sapere cosa succede in un film che tanto vedranno con “interesse” solo i loro figli.

Se però, non volete saper esattamente cosa succede, fermatevi qui e ponderate voi se andarlo a vedere o meno.

Sono sperduti su un pianeta lontano chissà quanto, in un luogo che nemmeno loro san dove sia. Per aver qualche possibilità di sopravvivenza, Buck deve portarsi sempre dietro un’antenna e sperare che una sonda passi velocemente attorno a loro ma per far questo, deve rimanere sempre acceso. Peccato che all’inizio, quando sbarcano dalla navicella di salvataggio, i due vengono attaccati da dei granchi di pietra e che le batterie di scorta, rimanga vicino a loro. Logica vuole che più tempo passa e più batteria venga consumata, soprattutto se Buck deve usarla per proteggere Willy.

Ad un certo punto del film, il droide deve mettersi in modalità risparmio energetico ed il piccolo esploratore, parte con una sceneggiata melodrammatica che avrebbe annervato anche un santo. Si, stiamo parlando di un bambino ma, non è di difficile comprensione capire che se si spegne, ciao ciao possibilità di tornare a casa. Questo è un tipo di comportamento che proprio mi annerva anche perchè lui non sarebbe comunque solo, dato che Flash si è già unito al gruppo.

Quello che però mi ha mandato a male, è stato quando per far una foto ad un animale, con la sua incoscienza gli fa del male.

L’essere è dotato di un corno che usa per comunicare/chiedere aiuto in caso di necessità e Willy, usando il flash lo spaventa e lui, si ribalta e lo spezza. Viene successivamente “riparato” in qualche modo ma è un danno che alla lunga potrebbe ripresentarsi e perdonatemi ma, proprio non lo reggo. Di cavolate i bambini ne fanno tantissime, però non è che “bacio passa tutto”.

Io boh.

Ho invece apprezzato la crescita emotiva del robot, che fino a quando rimane attivo, cerca in tutti i modi di entrare in sintonia con Willy e cerca di capire veramente cosa possa renderlo felice anche se la sua programmazione alla fine non glielo chiede.

Giungiamo poi al finale, che è agrodolce.

Per tornare a casa, deve lasciar qualcosa e la decisione è sofferta ma una volta voltate le spalle, ciao ciao.

I bambini in sala, si sono chiesti perchè proprio quella decisione e questo ha contribuito a farli andar via con un pò di muso (che se sommati alle lacrime precedenti, non è che sia un gran che). Quindi, alla fine, non è stata una brutta visione per me (adulta) ma ho visto film nettamente migliori.

A spasso con Willi_Regia di Eric Tosti
INFO

Genere: Animazione

Data: 18/04/2019
Durata: 1 h 30 min
Regia: Eric Tosti
Musiche: Olivier Cussac
Distribuzione: Notorius Pictures

CAST

Timothé Vom Dorp
Edouard Baer
Marie-Eugénie Maréchal
Guillaume Lebon
Barbara Tissier

TRAMA

E’ la storia del giovane Willy, che – a seguito della distruzione della loro navicella – viene separato dai genitori con cui viaggiava nello spazio. La sua capsula di salvataggio atterra su un pianeta selvaggio e inesplorato. Con l’aiuto di Buck, un robot di sopravvivenza, dovrà cavarsela fino all’arrivo dei soccorsi. Nel frattempo Willy, Buck e Flash, una creatura aliena con cui hanno stretto amicizia, scopriranno il pianeta, la sua fauna, la sua flora… ma anche i suoi pericoli.

Hellboy [FILM]

Hellboy [FILM]

Hellboy [FILM]

Martedì sera, sono andata a vedere l’ignorantata più tamarra del 2019 (premio meritato con gran anticipo ma fidatevi, nulla potrà superarlo).

 

Hellboy è un personaggio dei fumetti creato da Mike Mignola nel 1993 ed il primo adattamento cinematografico, approda nelle nostre sale nell’ottobre 2004, seguito dal sequel nel 2008, dal titolo Hellboy: The Golden Army.

Dopo undici anni dall’ultimo film, torna nella sale il nostro Red preferito, ma con qualche cambiamento.

Essendo un reboot, alcuni aspetti sono stati modificati e ammetto di non esser arrivata veramente pronta alla proiezione e di aver capito la sua collocazione temporale, solo dopo una ripassata alle prime due trame. Quanto c’è di diverso, in questa storia?

 

Ok, ditelo pure. Cosa cacchio frega a voi dell’estetica? Sì, tipica tara femminile ma nel complesso, devo dire che di solito l’aspetto fa moltissimo nelle prime impressioni. Le differenze estetiche non sono pochissime, perchè questo nuovo Anung Un Rama risulta indubbiamente più umano e meno demoniaco (anche se deve comunque limarsi le corna con una certa frequenza, un pò come gli uomini che si fanno la barba). Non so dirvi se il nuovo volto mi piaccia oppure no, però posso dire che è sicuramente meno “perfetto” rispetto a prima perchè la panzetta e gli occhi infossati ci sono, ed il volto risulta più stanco di prima.

Quello che non posso far passare in secondo piano, è il carattere un pò differente.

Scorbutico come sempre, sempre pronto a far feste (e casino) ma anche molto piagnone e oggettivamente, proprio non me lo aspettavo! Ripeto, ho un ricordo un pò relativo dei primi due film però non penso proprio fosse così. Hellboy Versione demoniacaInizialmente, quanto è stato modificato? Abbiamo imparato ad adorare un personaggio diverso da quello dei fumetti? Piace più così, oppure come nel primo film?  Ho evitato il fumetto, cosa che indubbiamente continuerò a fare, però dovendo essere il più vicino possibile alla storia originale, sta cosa mi fa pensare moltissimo.

All’anteprima, molti ne sono usciti scontenti e dopo l’iniziale euforia, devo mettermi la mano sul cuore e accodarmi alle perplessità. Il film continua ad essere la tamarrata spaziale che è sempre stata, gli effetti speciali sui demoni sono una gioia per gli occhi (tranne il sangue, che è fintissimo anche se tolgo gli occhiali) e la violenza c’è a pacchi, perchè tra lance elettrificate e combattimenti a corpo a corpo, non ne possiamo esser delusi eppure, qualcosa proprio non torna.

Dovrei rivederlo in italiano, magari seguiti dagli altri due (perchè a mio avviso questo è il primo) e prendermi del tempo con Regia, per elaborare meglio tutto quanto.

Però nì, la trama mi lascia alquanto perplessa, come se mancasse qualcosa o come se mi stessero dicendo che le uniche certezze che avevo in realtà, fossero delle boiate astronomiche.

Hellboy Sparatoria

 Ho invece adorato Ben Daimio, il soldato sfigurato che deve lavorare con Red.

 

ADORO. Stronzo e puccioso al punto giusto, molto indicato per questa parte anche se si parla molto poco di lui e del suo passato.

Mi spiace, ve lo dico seriamente, perchè in qualche modo anche la sua parte meritava di risaltare molto di più dato che c’è un grandissimo conflitto dentro di lui. Il tema della tolleranza tra umani e “bestie” poteva esser messo in risalto con qualche dialogo in più e qualche frignaccia in meno.

Molto carine tutte e due ma la prima, l’antagonista, non ha fatto chissà quali prodezze però, la rivediamo sicuramente nel film Hellboy: The Golden Army e in fondo, glielo posso perdonare.Nimue, Regina di Sangue e Alice Monaghan mi lasciano un pò perplessa.

Alice è invece la ragazza cazzuta che dal nulla è capace di darsi in tutto e per tutto, per salvare l’amico, senza perdere il suo essere una giovane ragazza che fa uscire le anime dei morti dalla bocca. Molto carina ma anche lei, molto marginale se non per un paio di scene dove le sue capacità, diventano indispensabili.

Baba Yaga è invece il mostro per eccellenza, anche se abbastanza inutile in questo momento.

Fatta da dio, decisamente inquietante rispetto ai vari mostri che vediamo e tra tutte le apparizioni, è quella che mi ha disturbato più. Solo che boh, utile come lo shampoo per un pelato.

 

In sintesi, se non partite con l’idea di voler vedere qualcosa di impegnativo, Hellboy è il film che fa per voi. Se invece, odiate o mal sopportate i film cazzari, vi consiglio la visione di Green Book.

Hellboy_Regia di Neil Marshall
INFO

Genere: AzioneFantascienzaFantasticoAvventuraHorror

Data: 11/04/2019
Durata: 2 h 00 min
Regia: Neil Marshall
Musiche: Benjamin Wallfisch
Distribuzione: M2 Pictures

CAST

David Harbour
Milla Jovovich
Ian McShane
Sasha Lane
Daniel Dae Kim
Douglas Tait
Troy James
Thomas Haden Church
Penelope Mitchell
Sophie Okonedo
Brian Gleeson
Alistair Petrie
Kristina Klebe
Ashley Edner

TRAMA

Hellboy è un semi-demone che protegge la Terra dalle creature soprannaturali che la minacciano. Evocato sul nostro pianeta nel 1944 dal malvagio stregone russo Grigorij Efimovic Rasputin per conto dei nazisti, Hellboy viene salvato dagli Alleati e affidato al Professor Trevor Bruttenholm, che lo cresce come un figlio. Una volta adulto, Hellboy inizia a dare la caccia a lupi mannari, vampiri e creature mitologiche di ogni tipo, diventando uno dei migliori detective del BPRD (Bureau of Paranormal Research and Defense). In questa nuova avventura, l’eroe demoniaco sarà impegnato in una missione a Londra per fronteggiare l’antico spirito di una strega malvagia tornato sulla Terra dal mondo dei morti.

Hellboy_Regia di Neil Marshall - Anung Un Rama

Hellboy / Anung Un Rama

Hellboy Nimue Regina di Sangue Alice Monaghan

Nimue, Regina di Sangue

Una giusta causa [FILM]

Una giusta causa [FILM]

Una giusta causa [FILM]

La parola donna non appare una sola volta nella costituzione degli Stati Uniti! Nemmeno la parola libertà!

Ragazzi, ma di cosa vogliamo parlare? 

Questo film andrebbe fatto vedere ovunque, soprattutto nelle scuole, perchè così i giovani potranno rendersi conto che le cose non sono poi tanto cambiate, e che l’indignazione che quasi sicuramente proveranno durante la visione del film, andrebbe usata anche fuori. 

Una giusta causa Ruth Bader Ginsburg

Ruth Bader Ginsburg è una delle prime donne che viene accettata ad Harvard per diventare Avvocato. In un settore fortemente maschilista, dovrà sempre lottare per ottenere ciò che desidera ma non sarà semplice, e sarà costretta a prendere delle decisioni importanti che per una donna pesano il doppio. 

Costretta poi ad accettare un compromesso lavorativo, perchè nessuno studio è disposto ad assumerla, dovrà piegarsi e imparare a far pace con le priorità di un mondo che ancora non è capace di accettarla. 

Non tutto però sembra perduto, dopo anni di rinunce, il tempo del riscatto sembrerebbe arrivato.

Disquisire di una Biografia è un pò sciocco, perchè parliamo di fatti realmente accaduti anche se magari, un pò romanzati.

Quindi, con che coraggio posso dire che io, magari, avrei agito in maniera differente? Che magari, una delle decisioni di Ruth sembra inventata?

Non lo farò, però posso dirvi che mi sono sentita partecipe alla sua storia, che mi sono incazzata come una iena ogni volta che la rifiutavano o quando facevano battute sessiste non per ridere insieme ma per deriderla.

Posso dirvi che ho un pò invidiato l’attrice, perchè Armie Hammer è tanta roba, e vestito di tutto punto è tremendamente spaziale. 

Posso dirvi che mi sono un pò commossa anche per la doppia discriminazione, ovvero quella che un Uomo non può fare le cose che solitamente farebbe una donna. Perchè la mancanza di diritti era (ed è) doppia, non erano solo le donne a dover stare “al loro posto”, ma anche gli uomini non potevano aver certi diritti e vedere com’è andata a finire, con una causa di quel genere, mi ha sollevata e schiacciata allo stesso tempo. 

Una giusta causa Ruth Bader Ginsburg e Armie Hammer

Sono quindi fiera di aver visto questo film, anche perchè il cast è stato veramente ottimo!

Mi hanno detto che le donne sono troppo emotive per fare gli avvocati!

Una giusta causa_Regia di Mimi Leder
INFO

Genere: Drammatico; Biografico

Data: 28/03/2019
Durata: 1 h 32 min
Regia: Mimi Leder
Musiche: Mychael Danna
Distribuzione: Videa

CAST

Felicity Jones
Armie Hammer
Justin Theroux
Sam Waterston
Kathy Bates
Cailee Spaeny
Jack Reynor
Stephen Root
Callum Shoniker
Chris Mulkey
Gary Wentz
Ben Carlson

TRAMA

Ruth Bader Ginsburg, una delle nove donne che nel 1956 viene accettata al corso di legge dell’Università di Harvard e che, nonostante il suo talento, viene rifiutata da tutti gli studi legali solo perchè donna. Sostenuta dall’avvocato progressista Dorothy Kenyon, accetta un controverso caso di discriminazione di genere. Contro il parere di tutti, Ruth vince il il processo che determina un precedente nella storia legale statunitense. Un tributo a una delle figure più influenti del nostro tempo, seconda donna a essere nominata Giudice alla Corte Costituzionale; un tributo a tutte le donne, un invito a non farsi sopraffare da una cultura maschilista.

Una giusta causa_Regia di Mimi Leder - Ruth Bader Ginsburg

Ruth Bader Ginsburg

The prodigy. Il figlio del male [FILM]

The prodigy. Il figlio del male [FILM]

The prodigy. Il figlio del male [FILM]

Questo è film che vorrebbe saper tanto di horror mistico, ma che secondo me, è più una pantomima.

Non c’è posto per i buoni propositi e il piccolo Miles, risulta inquietante proprio grazie alla sua età, per il resto è una classica (ma nemmeno troppo) pellicola che vuol far mettere in dubbio il binomio realtà e soprannaturale.

Voto? Sei.

Non voglio dire che sia una cattiva visione, sicuramente per chi non è amante del genere, questo fil può risultare godibilissimo ma per chi invece ne macina, non vedo nulla di così meritevole.

Sono poche le scene da salvare, a conti fatti saranno circa tre o se proprio devo esser di manica larga, quattro (e quasi tutti ben violente). Mi è piaciuto Arthur Jacobson, l’esperto di reincarnazione che svela il possibile mistero del comportamento del bambino, la scena di ipnotizzazione mi ha fatto ridere fino alle lacrime perchè è di una fredda cattiveria che anche detta da un adulto, suona come fattibilissima e ben architettata.

Secondo me, il punto è proprio questo.

Non mi metto a sindacare sulla reincarnazione o sugli spiriti, quello sta al credo di oguno di noi, però se per tutto il tempo penso a quanto sia fattibile o meno una cosa, vuol dire che non mi sto facendo trasportare dalle emozioni e che non sono disposta a mettere in dubbio le mie certezze. E secondo me, un film di questo tipo, andrebbe dimenticato.

(Apro una parentesi per chi, come me, ha una passione per gli animali. Se siete sensibili, sappiate che un paio di scene le troverete rivoltanti e si, sono abbastanza esplicite)

Punto a favore invece per l’ambientazione, che non è mai una parte scontata.

Tutto estremamente freddo ed incisivo, senza troppi orpelli in modo da dare un’aria affilata, un pò come il trucco da scheletro di Miles, che risulta un misto tra un concetto semplice (lo scheletro, abusato sempre dai bambini ad halloween) e troppo elaborato per la sua età (è fatto in modo professionale, quasi a voler dimostrare che lui è più di quello che appare).

Non tornerei a vederlo, però ammetto che ho visto film più brutti.

The prodigy. Il figlio del male_Regia di Nicholas McCarthy
INFO

Genere: Horror; Thriller

Data: 28/09/2019
Durata: 1 h 32 min
Regia: Nicholas McCarthy
Musiche: Joseph Bishara
Distribuzione: Eagle Pictures

CAST

Taylor Schilling
Jackson Robert Scott
David Kohlsmith
Paul Fauteux
Colm Feore
Brittany Allen
Peter Mooney
Oluniké Adeliyi
Elisa Moolecherry
Paula Boudreau

TRAMA

The Prodigy – Il Figlio del Male, il film diretto da Nicholas McCarthy, segue la storia del il piccolo Miles, che manifesta atteggiamenti che preoccupano e spaventano la madre. La donna, infatti, pensa che qualcosa di soprannaturale stia prendendo il sopravvento sul suo bambino. Decide quindi di farlo ipnotizzare, scoprendo così che un demone ha scelto il corpo di suo figlio per manifestarsi.

The prodigy. Il figlio del male_Regia di Nicholas McCarthy - Miles e Sarah
Captive state [FILM]

Captive state [FILM]

Captive state [FILM]

Anno 2019, gli extraterrestri si stanno impossessando di Chicago e non risparmiano tutti quelli che cercano di scappare. La famiglia di Gabriel cerca di scappare ma viene giustiziata. Rimangono in vita lui e suo fratello Rafe.

Otto anni dopo, la dittatura dei “legislatori” vive sul precario equilibrio tra accettazione e ribellione.

Il comandante della polizia William Mulligan crede che un gruppo di resistenza, Phoenix, sia ancora a piede libero, anche se teoricamente, dovrebbe esser stato scoperto e smantellato. L’uomo contatta Gabriel per avere informazioni, visto che il fratello Rafe faceva parte della cricca, ma il giovane non sa nulla e poi, odia gli sbirri.

Il ragazzo sfortunatamente, anche se vorrebbe solo scappare da un posto di sfruttamento, finisce con avere realmente contatti con l’organizzazione e ritrova il fratello. La rimpatriata però non va a buon fine, perchè si viene a scoprire che Phoenix è ancora attiva e che a breve partirà all’attacco verso gli extraterrestri.

Il piano sembra andare a buon fine, ma è solo apparenza. I “cacciatori” dei  legislatori trovano parte dei colpevoli e così, inizia l’interrogatorio ma sarà Gabriel, convinto di salvare il fratello a portare il messaggio al Capo banda.

Mulligan scoprirà finalmente i traditori e smantellerà la resistenza, ottenendo così un temporaneo ruolo privilegiato agli occhi dei legislatori.

Gabriel dovrà salutare nuovamente il fratello, questa volta per sempre, ricevendo in cambio però una scheda di memoria di un vecchio telefono, che contiene un vecchio filmato della sua famiglia e di alcuni amici. Forse, Phoenix non è morta del tutto.

Captive State_Regia di Rupert Wyatt - Fumo rosso

Questo è uno di quei film che capisci solo alla fine, anche se io ho dovuto far passare un pò più di tempo per far sedimentare le idee.

Sarà che l’ho visto in inglese e io non lo parlo/leggo, sarà che ci sono molte scene in movimento e questo rende tutto più “nauseante”, sarà quel che sarà ma non è stato lampante.

Scene veramente spaziali, coinvolgimento ben ricercato ma boh.

Ok, il “boh” non vuol dire assolutamente nulla, però è la cosa migliore per descrivere l’iniziale stordimento e il successivo momento di complottismo.

A mente fredda, non posso dire di aver capito dove volessero andare a parare, sapevo in fondo come sarebbe finito ma ho apprezzato i tentativi di sviarci, anche la quantità di ansia che ho provato (oltre alla nausea). Non ho empatizzato molto con i personaggi, anche se ci sono momenti dolci o di estrema ansia. Non lo vedo però come un punto negativo, ho comunque apprezzato la visione nell’insieme e probabilmente, essendo concentrata su altro, ci ho fatto caso solo in un secondo momento.

Captive State_Regia di Rupert Wyatt
INFO

Genere: ThrillerFantascienza

Data: 28/03/2019
Durata: 1 h 49 min
Regia: Rupert Wyatt
Musiche: Rob Simonsen
Distribuzione: Adler Entertainment

CAST

John Goodman
Ashton Sanders
Jonathan Majors
Machine Gun Kelly
Vera Farmiga
Alan Ruck
James Ransone
Kevin Dunn
Madeline Brewer
Kevin J. O’Connor
Lawrence Grimm
Ben Daniels
D. B. Sweeney
Ta’Rhonda Jones

TRAMA

Ambientato a Chicago dieci anni dopo un’invasione extra terreste, quando il mondo è governato dagli alieni. Gli umani si dividono in due fazioni, coloro che accettano il nuovo governo e coloro che invece si oppongono dando vita alla Ribellione.