Un giorno imprecisato del 2018, stavo facendo un giro a caso al Libraccio.
Avete presente no, quel vagare tra i libri senza aver bene chiaro cosa si stia cercando. Ecco, era sicuramente un tardo pomeriggio e avevo bisogno di perdere tempo, prima di ricongiungermi al il mio compagno. Per mia sfortuna, vicino al Politecnico c’è un Libraccio di modeste dimensioni e mi capita spesso di farci un salto, tanto per girare tra mille libri vecchi e nuovi.
Appena entrati, sulla sinistra, sono stati allestiti due tavolini dove tengono le offertone del momento. Gioia e tripudio per ogni lettore. Poi ammettiamolo, è anche uno dei modi migliori per scoprire qualcosa di nuovo. Ed è proprio lì che ho trovato Tu lo leggi il mio Blog?.
Il titolo ovviamente ha calamitato i miei occhi.
Quella è la domanda delle domandone, quel dubbio che assilla ogni blogger a cui non esiste una vera risposta. Certo, quelli famosi non hanno problemi in merito visto che ricevono commenti su commenti e lì, è facile capire se la gente li legge veramente o commentano tanto per fare qualcosa. Ma noi, poveri scribacchini dispersi in un oceano di altri scribacchini, come facciamo?
Ora, devo fare una confessione a voi ma, soprattutto a me stessa. Quello che mi ha convinto a prenderlo, è stata la pia illusione di riuscire a trovare qualche risposta tra le varie vignette.
Speravo che la sola lettura sarebbe stata in grado di farmi prendere coscienza sulla mia (nostra) posizione e ridimensionare le aspettative che mi ero fatta nel corso degli anni. Insomma, la gloria per me non sarebbe mai arrivata e dovevo farmene una ragione.
Ci credevo veramente.
Ovviamente, essendo un fumetto, una volta uscita l’ho sfogliato subito e qua e là ho anche letto qualcosa. Poi, come succede spesso quando arrivo a casa, l’ho chiuso e messo in libreria, dimenticandomene.
Perché nel momento del riordino, non l’ho messo da parte?
Come vi dicevo settimana scorsa, quando faccio questo lavoro prendo in mano ogni libro e lo soppeso, cercando di capire sinceramente se ne vale la pena o meno.
Di primo acchito, ho sempre detto che no, potevo disfarmene ma immancabilmente lo rimettevo in libreria. Questa cosa è successa svariate volte, anche quando ho scattato la foto.
Insomma, non l’ho mai finito di leggere e non ho nulla che mi spinga a farlo, quindi?
Quindi forse, è solo quel titolo che mi perseguita.
Spiegare cosa voglia dire essere una Blogger, a chi non ha mai nemmeno sentito nominare tale categoria, è molto difficile. La mia situazione, come quella di molti altri, è fuori dal comune perché vivo di una passione che non mi paga e ci dedico la maggior parte del tempo. Anche quando magari dovrei fare altro.
Perché?
Perché mi ostino a star qui a scrivere di domenica pomeriggio, quando potrei stare fuori a prendere il sole (anche se mi odia), oppure davanti alla televisione a guardare finalmente WandaVision?
Perché sogno un futuro di gloria, pieno di omaggi e riconoscenza per ciò che dico?
Tu lo leggi il mio Blog? è un monito, è quel titolo che in un modo o nell’altro mi ancora a terra, ricordandomi in modo un po sibillino e un filo doloroso che tutto questo lo devo fare per me, e non per chi in teoria dovrebbe leggermi.
Immagino che fino a che questa cosa non mi sarà entrata fin nel profondo, avrò ancora bisogno di lui.