L’Astrolabio. L’atlante del cielo
L’Astrolabio. L’atlante del cielo
Edward Brooke – Hitching è un appassionato di carte geografiche.
Lo si evince dal fatto che in italia siano arrivati L’atlante immaginario. Quando le mappe raccontavano sogni, miti e invenzioni, Atlante degli esploratori. Viaggi, imprese e scoperte leggendarie nelle mappe più belle della nostra civiltà e L’atlante del cielo. Le mappe più belle, i miti e le meraviglie dell’universo, di cui ho l’approfondimento oggi.
In questo volume, fatto di mappe e invenzioni ormai antiche, ci addentriamo nel campo dell’archeoastronomia; ovvero una combinazione di studi astronomici e archeologici.
La cosa stupenda di questo volume, è la cura e l’attenzione delle immagini e dei disegni che compongono i vari tipi di “cielo”. Dall’antico al Medievale, passando per quello Scientifico fino ad arrivare a quello Moderno, entriamo in un mondo lontanissimo ma allo stesso tempo anche molto vicino..
Visto e considerando che sono una persona alquanto bizzarra, quando ho dovuto scegliere di cosa parlare, mi sono buttata a capofitto sull’Astrolabio. Sembrerà un pò strano da dire, ma ho una piccola riproduzione come portachiavi che custodisco gelosamente da molti anni. Non so per quale assurdo motivo mi sia venuto per le mani, sinceramente non me lo ricordo, però è lì vicino al letto e quindi mi sembrava normale andar su quello.
Ma cos’è l’astrolabio?
L’astrolabio è un antico strumento astronomico tramite il quale è possibile localizzare o calcolare la posizione di corpi celesti come il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle. Può anche determinare l’ora locale conoscendo la latitudine, o viceversa.
Santo Wikipedia ci fornisce una spiegazione veloce e cristallina.
Quello che ho scoperto grazie al libro, è che “Gli astronomi musulmani trasformarono l’astrolabio in un formidabile congegno computazionale, aggiungendovi scale angolari e indicatori per l’azimut (l’arco dell’orizzonte misurato in senso orario dal punto sud) e usandolo per calcolare i tempi delle levate del Sole e delle stelle fisse, oltre che come aiuto per programmare le ṣalāt (preghiere del mattino) e determinare la qibla (indica la direzione della città di La Mecca).” mentre io ero ferma all’idea che fosse un’invenzione dei marinai per non perdersi, considerando che in mezzo al mare ai tempi non c’era la possibilità di orientarsi con il gps (qualche volta nemmeno adesso).
Su questo congegno, ci sarebbe molto da dire ma sono cose prettamente tecniche. La bellezza non giustifica completamente la noia del funzionamento.
Eppure, non riesco a resistere al fascino dell’idea che l’astrolabio sia alla fine una mappa bidimensionale del cielo, con segnate le stelle fisse più visibili. La cura e la ricerca per creare un oggetto così è magistrale ma non abbiamo la certezza di quanto sia veramente vecchio. Da quanto tempo, nel periodo di Tolomeo, erano in circolazione? Quali erano i primissimi astrolabi?
Mentre ero alla ricerca di qualche informazione più succosa, sono incappata nel Notturlabio; strumento simile all’astrolabio, utilizzato in passato dai naviganti per determinare l’ora durante la notte, sia pure con un grado di precisione molto modesto, qualora fosse nota la posizione di tre stelle. Ed ecco che sempre grazie a Wikipedia, scopro che in realtà in casa ho un notturlabio e non un astrolabio come invece credevo.
Tra le varie cose, ho scoperto (oddio, passatemi il termine) che l’astrolabio ha un certo potere magico, ma non di quelli buoni.
Pare che Torino sia riconosciuta come città con un’alta concentrazione magica sia del bene che del male. Per chi ci crede, non può certamente non andare a visitare Piazza Statuto (pregna di magia nera, dato che sorge sopra val occisorum, ovvero valle degli uccisi) e ammirare il monumento del Frejus. Alcuni esperti pensano che l’angelo in cima sia la rappresentazione di Lucifero ma oltre a quello c’è anche l’obelisco geodetico e situato in cima, abbiamo il nostro astrolabio.
Insomma, per quanto possa sembrare un libro per pochi o solo da tener in libreria per la sua bellezza, in realtà è tutto un mondo da scoprire.