Con o senza di noi [ANTEPRIMA]

Con o senza di noi [ANTEPRIMA]

Con o senza di noi di Valentina Sagnibene
  • Personaggi 80% 80%
  • Worldbuilding 80% 80%
  • Fluidità 90% 90%
  • Cover 70% 70%
  • E il finale 80% 80%

Con o senza di noi [ANTEPRIMA]

Recensione: Trovo sempre estremamente difficile leggere storie d’amore dove già dalla trama si percepisce una nota di dolore.

Difficile perché non è facile raccontarla con il dovuto rispetto, difficile perché poi passo i successivi giorni a tormentarmi con eventualità che mai potrebbero accadere. Sono una persona sensibile, quando non dico bestemmie. 

Nuvola e Tommaso sono due adolescenti che a primo impatto sembrano non aver nulla in comune.

Lei è figlia di una donna che non l’ha cercata ma che l’ha cresciuta in solitudine, nipote di una donna indipendente che non vuole far sapere al suo corpo che sta invecchiando. 

Lui è figlio di una famiglia piena di apparenze, atleta prodigio e fratello di una donna scappata in un altro paese per poter vivere secondo le sue regole. 

Nuvola e Tommaso sono due entità che all’improvviso si scontrano, e l’impatto scaturito farà tremare le fondamenta delle loro vite. 

In un primo momento, ho pensato di aver tra le mani un libro troppo simile a quello di Jennifer Niven. Raccontami di un giorno perfetto ha come protagonisti due adolescenti che vanno nella stessa scuola, e per un fortuito caso si scontrano, legando in modo indissolubile i loro destini. Con o senza di noi parte più o meno con lo stesso proposito, ed io ero decisamente terrorizzata. 

Un po perché non amo leggere la copia di un libro che ho amato, un po perché io con l’altro libro ho pianto più del necessario.

Invece, ho trovato ben altro.

Non sono riuscita ad entrare completamente in sintonia con i protagonisti, anche se con Nuvola posso dire di condividere una serie di domande esistenziali, ma questo comunque non mi ha impedito di adorare tutto quanto. 

Tranne il finale.

La ragazza ama la solitudine e cerca in tutti i modi di passare inosservata. Ama mettersi a disegnare le persone ma preferisce farlo da così lontano che i volti non saprebbe come riprodurli. Il suo talento è innegabile, le permette di sentirsi libera e l’aiuta a sopportare il fatto di non avere un padre. Perché il suo più grande cruccio è proprio questa mancanza.

La madre non vuole parlarle di quel periodo, ogni volta che Nuvola cerca di tirar fuori l’argomento trova un muro invalicabile e ciò la fa soffrire, perché è terribile non sapere se il padre l’ha abbandonata oppure è solo ignaro della sua presenza. 

Tommaso è il classico ragazzo bellissimo dal fisico scolpito, fidanzato con la ragazza perfetta. Sempre in mezzo alla gente a divertirsi, senza però ricoprire la parte dello stronzo insensibile. Semplicemente la famiglia pretende da lui dei risultati scolastici, sportivi e mondani, e lui li accontenta. A quale scopo però? Lui ama fare quello che fa, ma non sopporta le aspettative ferree del padre, che non ammette il minimo errore. Lui non si sente libero, non si sente felice della vita agiata che conduce. 

Ed è con questi dubbi che si incontrano e successivamente si cercano, fino a fondersi in una cosa sola. Fino a perdersi al momento del distacco forzato. 

Una storia d’amore forte, che ha un finale agrodolce. 

Un finale che ho tanto odiato, seppur capito e un pò apprezzato. 

INFO

Autore: Valentina Sagnibene 
Pagine: 305
Prezzo: € 14.90
Uscita: 16/06/2021
Genere: Narrativa
Casa Editrice: De Agostini

TRAMA

Nuvola ha passato diciassette anni della sua vita a evitare gli altri. Ai pettegolezzi, preferisce il rumore del vento. Alla movida delle serate milanesi con le amiche, sostituisce il disegno. Il suo posto è il tetto della scuola, a tredici metri d’altezza, dove vede tutto e nulla la raggiunge. Tommaso invece i diciotto anni li ha trascorsi lasciandosi travolgere da un fiume di persone che reclamava il suo talento, i sorrisi, il futuro. Il suo posto è la pista d’atletica, dove si allena tra le dritte del coach e gli incitamenti dei compagni. Nuvola e Tommaso frequentano lo stesso liceo, gli stessi corridoi, aule quasi vicine. Ma la ragazza più invisibile e il ragazzo più in vista della scuola non si sono mai visti. Non si conoscono. Fino al giorno in cui si ritrovano nello stesso luogo speciale e proibito, a tredici metri d’altezza. Entrambi per motivi diversi, entrambi per un segreto. Entrambi in fuga da qualcosa. Forse Nuvola e Tommaso non hanno nulla in comune, forse sono due punti opposti dello stesso emisfero.

Catena Alimentare

Catena Alimentare

Catena Alimentare di Stefano Tevini
  • Personaggi 80% 80%
  • Worldbuilding 70% 70%
  • Fluidità 80% 80%
  • Cover 70% 70%
  • E il finale 80% 80%

Catena Alimentare

Recensione: I miracoli succedono.

Avrei dovuto parlarvi di questo libro molti (troppi) mesi fa ma, non ci sono riuscita. Un pò per gli impegni presi, un pò per il timore di dire poi qualche cazzata, un pò per non riuscire a dire tutto quello che avrei voluto. La mia mente non riesce a stare al passo con le dita che battono sulla tastiera.

Mi sento ancora impreparata, però.

Se sarai il tuo fan numero uno, sarai il primo di un’orda.

Gootchi è lo sfigato per eccellenza. Sottomesso e bullizzato dal capo che vuole perennemente “giocare a chi l’ha più lungo”; Deriso dalle donne, soprattutto per il fatto che la sua forma fisica… non esiste; Deriso anche dalla vita stessa. Eppure, dopo l’ennesima sconfitta sul ring dell’ufficio, un suo amico online gli consiglia di provare a sentire Gooroo, il life coach che sembra far miracoli. Tanto non ha di meglio da fare, perché non provarci?

L’incontro tra i due segna una svolta ma, il vero cambiamento, arriva durante i primi incontri. Picchiare a sangue, fino alla morte, si rivela una cosa non così tragica da fare e anzi, risveglia in Gootchi un certo fuocherello. Forse, il suo posto non è dentro una misera azienda.

Forse, la sua vera vocazione è quella di dominare il grande schermo. A suon di cadaveri.

Solitamente, le letture che faccio hanno per protagonista una persona fondamentalmente buona, che da persona insoddisfatta o insulsa, trova finalmente la sua strada e diventa l’eroe della sua vita.

Gootchi invece, nasce come un personaggio da tappezzeria e finisce come il Re dei reality violenti. Un percorso che non ero del tutta pronta a seguire.

Quello che ho maggiormente apprezzato di questo libro, è la non paura nell’usare un certo tipo di linguaggio e alla fedeltà del personaggio. Mi è capitato di leggere libri “cattivi” ma, tutti avevano un gran difetto; alla fine qualcuno diventava immancabilmente buono e automaticamente sparivano i peccati commessi. Il motivo per cui le 120 giornate di sodoma è uno dei miei libri preferiti, non è perché io sia una pazza disagiata ma, per il linguaggio sempre in linea con tutto e per il fatto che si inizia con un branco di depravati e si finisce sempre con un branco di depravati. Con catena alimentare, ho trovato molta di quella fedeltà.

Come mi è piaciuto il concetto del coach. Prendi quello che vuoi, fallo perché puoi, le vite degli altri non sono cazzi tuoi.

L’estremizzazione che ne consegue, mi ha fatto molto ridere perché trovo che sia una cosa già abbastanza in uso ai giorni nostri.

Nella storia, vengono toccati vari argomenti sensibili. Il capo che schiavizza il dipendente che appare più debole tra tutti e nessuno fa qualcosa; La donna oggetto; La violenza in ogni dove, ben accettata e pubblicizzata. C’è un più o meno vago accenno di droghe, alcolismo e istinti sessuali un pò particolari.

Ciò che mi preoccupa, è che sono sempre più persone che la pensano come Gootchi e non come Gooroo. Infatti, il coach ad un certo punto si rende conto del gran problema che ha lui stesso creato (e grazie ar ca). Non solo ha scoperto di aver allevato una tigre fin troppo pericolosa ma, ha capito di non aver più nessun controllo su di lui. Praticamente, una mina a piede libero che sa come ammazzare la gente e che non ha il minimo rimorso nel farlo. Anzi.

Il finale è quello che più mi ha lasciato interdetta, infatti è uno dei motivi per cui ho preferito far sedimentare i pensieri fino ad oggi.

Ovviamente non mi è permesso dirvi cosa succede ma lì per lì, mi sarei immaginata tutt’altra cosa. Poi però, ho capito che era quello il finale giusto e non perché abbia qualcosa di dolce o poetico.

Gootchi non è un dio, anche se arriva a pensarlo.

INFO

Autore: Stefano Tevini 
Pagine: 174
Prezzo: € 13
Uscita: 22/06/2020
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Plesio Editore

TRAMA

Nel mondo di domani, i governi hanno chiuso i battenti e la legge ha dichiarato fallimento. Le uniche regole sono vendere e comprare, e il valore della vita umana si misura in potere contrattuale. Prospera il più forte e nulla è proibito. In questo clima Gootchi, vittima perenne di mobbing e ignorato dal sesso femminile, incontrerà Goo Roo, il dio dei corsi di automiglioramento. Ma la strada che va da impiegatuccio a star di reality violenti è lastricata di soldi e di cadaveri.

La repubblica dei ladri. The Gentlemen Bastard

La repubblica dei ladri. The Gentlemen Bastard

La repubblica dei ladri. The Gentleman Bastard di Scott Lynch
  • Personaggi 75% 75%
  • Worldbuilding 70% 70%
  • Fluidità 65% 65%
  • Cover 80% 80%
  • E il finale 70% 70%

La repubblica dei ladri. The Gentlemen Bastard

Recensione: Siamo giunti a quella che per me sarebbe dovuta essere la fine.

Cercate di capirmi, quando ho iniziato a leggere questo libro ero assolutamente certa che stessimo parlando di una trilogia decisamente cicciosa. Anche perché, sono volumi corposi e l’idea di andare troppo oltre mi fa un pò paura. 

Non sono una grande appassionata delle saghe eterne, solitamente mi annoio a nemmeno metà del percorso, come ad esempio La Casa della Notte, che ho mollato dopo l’ottavo libro e già ero arrivata più in là di quello che avrei voluto. Per la stessa solfa, anche il Trono di Spade non rientra nel mio cuore, anche se avrebbe tutti i requisiti per farsi amare. 

Comunque sia, La repubblica dei ladri è stato il volume che meno mi ha colpito. 

Locke e Jean rimangono i Bastardi del mio cuore, ormai sono una coppia rodata che ho imparato ad amare ma, questa volta facciamo la conoscenza effettiva di Sabetha. 

Lei è l’amore indiscusso di Locke e si vedono le conseguenze. Su di lui. 

Sappiamo che l’amore smuove mari e monti, così Scott Lynch mentre ci racconta una nuova avventura, decide che è arrivato il momento di entrare nel profondo del passato di questi personaggi. 

I flashback sono forse la parte che ho più apprezzato, più per il fatto che ho trovato interessante saper qualcosa in più di come loro sono diventati a pieno titolo dei Bastardi. Interessante anche il presente, eppure a mio avviso manca qualcosa. 

Mi capita spesso di parlarvi di libri di transizione, quelli che subiscono in peso dell’essere più che altro storie di passaggio. 

Ero tanto contenta la volta scorsa di non esser incappata in un macigno noioso, che il fato mi ha voluto pungolare. Non è un brutto libro, anzi, solo che io mi annoio troppo velocemente.

Lo so, lo so.

Ci sono combattimenti, intrighi e amore, come posso dire di essermi annoiata?

Il problema è sempre lo stesso; il modo. 

Una storia può aver tutti i twist del mondo ma se per qualche ragione, manca qualcosa, quel vuoto io lo sento fortissimo. Posso non capire esattamente dove sia la mancanza, però sento che c’è e qui, l’ho sentita.

Quello che più mi fa paura, è aver notizie reali per il prossimo, visto che non è ancora uscito in lingua anche se in teoria viene segnata una data già passata e capire come verrà gestita questa megastoria. Perché insomma, se sono veramente sette libri così grandi, io pretendo che poi ci sia la ricerca del sacro Grall.

Come minimo.

INFO

Autore: Scott Lynch
Pagine: 732
Prezzo: € 18
Uscita: 01/12/2020
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori

TRAMA

Doveva essere il colpo più clamoroso della loro carriera, invece si è rivelato un… clamoroso fiasco. Così Locke e il suo fedele compagno Jean sono riusciti a malapena a salvare la pelle. Almeno, Jean ci è riuscito: Locke sta morendo, avvelenato in modo lento ma inesorabile da una sostanza che nessun alchimista o dottore può combattere. Ma quando la fine sembra ormai vicina, una donna misteriosa offre a Locke un’opportunità che potrà salvarlo, o ucciderlo. Le elezioni del Konseil sono imminenti, e le diverse fazioni hanno bisogno di una pedina da muovere a loro piacimento. Se Locke acconsente a essere quella pedina, con un incantesimo la donna estrarrà il veleno dal suo corpo, anche se l’operazione sarà talmente dolorosa da fargli desiderare la morte. Locke non ci pensa proprio, ma due elementi lo inducono a cambiare idea. Primo, le suppliche di Jean. Secondo, un nome femminile pronunciato dalla maga: Sabetha, l’amore della sua vita, abile e arguta quanto lui, e ora la sua più grande rivale. Locke si è innamorato di Sabetha al primo sguardo, quando era un giovane orfano e apprendista ladro. Ma dopo un corteggiamento tumultuoso, Sabetha se n’è andata. Ora si ritrovano nuovamente uniti in uno scontro. Di fronte all’unica persona che sia in grado di tenergli testa – nel gioco dell’amore e in quello degli inganni – Locke deve scegliere se combattere Sabetha, o sedurla. Una decisione da cui potrebbero dipendere le vite di entrambi.

CavolQuest

CavolQuest

CavolQuest di Roberto Gerilli - Giacomo Bernini - Stefano Cappanari
  • Personaggi 55% 55%
  • Worldbuilding 70% 70%
  • Fluidità 55% 55%
  • Cover 50% 50%
  • E il finale 60% 60%

CavolQuest

Recensione: Per chi non fosse avvezzo alla categoria dei librogame, penso sia doveroso partire con un piccolo preambolo. 

opera narrativa che invece di essere letta linearmente dall’inizio alla fine, offre al lettore la possibilità di partecipare attivamente alla storia, decidendo tra alcune possibili alternative, mediante l’uso di paragrafi o pagine numerate.

Questo vuol dire che mentre state leggendo il libro, arrivati davanti ad un bivio, a scegliere sarete voi e non il protagonista. In base alla direzione presa, possono esserci più percorsi diversi da scegliere e quindi, più finali. 

La scelta però, non è limitata solo al dover scegliere se andare a destra oppure a sinistra.

In questa specifico caso, CavolQuest annuncia da subito che bisogna munirsi di dadi (oppure l’applicazione che li simula) e carta e penna, perché bisogna scegliere due qualità da assegnare al protagonista avventuriero che serviranno nel corso del tragitto. 

Un pò macchinoso se si è alla prima esperienza ma è anche per questo motivo che queste letture vengono promosse solo in versione cartacea.

Non per me.

Come blogger, mi capita di ricevere delle letture da parte delle Case Editrici e la lettura di oggi, è stata gentilmente fornita da Plesio. 

Leggere un librogame in digitale è, per ovvie ragioni, uno sclero. 

Il foglio di carta, che normalmente sarebbe già allegato al libro, me lo sono presa io e va bene così però, un dispositivo per la lettura e il telefono in combo, non sono stati il massimo (il livello pro è stato leggerlo dall’applicazione sul telefono, quindi avevo tre pagine aperte che diciamocelo, sono il male assoluto). Ma queste cose sono bazzecole, se messe a confronto con la scomodità di cambiare posizione ogni volta che mi trovavo davanti ad un bivio. O peggio. 

Il bello di questi “giochi”, è provare tutte le combinazioni e morire, penso che sia la cosa più facile in assoluto. Il nostro avventuriero, ad un certo punto si trova davanti ad una scelta difficile; evocare o no Cthulhu? Ovviamente, io l’ho fatto ed ero perfettamente conscia che sarei morta (l’ho fatto perché l’intero libro è scritto in modo molto da “presa per il culo” e quindi mi sono detta che le risposte ovvie potevano non esser effettivamente tali. Non mi sarei stupita se l’evocazione di Cthulhu mi avesse poi portato ad un twist interessante). Però. 

PERO’.

Leggere in digitale significa che una volta raggiunta la morta, bisognerebbe tornare all’inizio e ripartire. Per ovviare al problema, bisogna appuntare la pagina/posizione di dove si è arrivati in modo da poterci tornare appena possibile. Su un cartaceo, piazzi semplicemente il dito lì e via.

Lamentele sulla praticità a parte, l’ho trovato una lettura divertente (a volte forse un pò troppo umoristica) che in situazioni normali, impegna poco tempo ma fa staccare molto la testa.

Prudenzio Guardiapolli (sì, è il nome del protagonista e no, non chiedetevi da dove sia nato) vuole esser guidato verso la fama. Con l’aiuto di un gruppo di personaggi improbabili e l’aiuto (proprio) di una spada magica, dovrà far vedere quanto è valoroso e che le sue umili origini non fanno di lui un fallito (ma ndo vai, con sto nome…). Il problema è che nessuno ci crede, nessuno si prende seriamente e quindi, l’epopea può solo andare peggio. Anche ergendosi a persone mature, nemmeno il nostro intervento riesce a portare un pò di serietà.

Che poi, è veramente necessario? Perché insomma, se nella tabella dei segnapunti, è stata aggiunta la voce del “barometro”… Facciamoci due domande.

Per me non è stata una lettura particolarmente agevole e quindi, non serbo un grande trasporto ma, non lo sconsiglio affatto.

INFO

Autore: Roberto Gerilli, Giacomo Bernini e Stefano Cappanari
Pagine: 304
Prezzo: € 13.50
Uscita: 04/11/2020
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Plesio Editore

TRAMA

Attenzione, questa è la tua avventura! Sarai artefice del tuo destino e dovrai vedertela con nemici decisi a farti la pelle. Emozionante, non trovi? Avrai a disposizione centinaia di strade, ma solo due finali ti permetteranno di raggiungere la gloria. Cosa? Troppo difficile? Avvicinati, ti svelo un segreto. Ma non dirlo a nessuno, intesi? Qui barare è lecito. Aspetti questo giorno da tutta la vita. Stai per partire per la tua prima avventura. Agi, ricchezze e titoli nobiliari ti aspettano alla fine del viaggio. Per raggiungerli devi solo scegliere la tua missione, assoldare la tua compagnia e salvare il regno di Solis da… be’ questo lo saprai quando sarà il momento. Non vorrai mica degli spoiler, giusto? Come dici? Pensi che questo sia un librogame fantasy come tanti? I soliti mostri, la solita quest, i soliti personaggi, le solite regole, la solita lunghissima e noiosissima scheda del personaggio? No, allora non hai capito. Questo non è un librogame fantasy! Questo è un librogame del cavolo!

Sorcery of thorns

Sorcery of thorns

  • Personaggi 80% 80%
  • Worldbuilding 80% 80%
  • Fluidità 85% 85%
  • Cover 80% 80%
  • E il finale 85% 85%

Sorcery of thorns

Recensione: Elisabeth Scrivener venne abbandonata davanti ad una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, quando ancora era in fasce. Unica bambina in mezzo a tanti guardiani, cresce selvaggia tra i grimori che sussurrano nel suo orecchio. 

Il suo destino sembra già esser tracciato; diventare una guardiana come la Direttrice che l’ha accolta. 

Lei è determinata, niente potrebbe mettersi in mezzo al suo sogno. Nemmeno quando la accusano ingiustamente di omicidio e non credono alle sue parole.

Ferita nel fisico e nell’anima, scortata dal Magister Thorn di cui non si fida, dovrà affrontare l’interrogatorio che decreterà o meno la sua accusa. Se però non è stata lei, chi mai può aver deciso coscientemente di liberare un grimorio tenuto in catene e farlo diventare un mostro? Questo sabotatore, cercherà di mettere a tacere Elisabeth, prima che la interroghino? 

Fermi tutti, questo si è appena aggiudicato il premio del miglior libro letto del 2021 (ma anche del 2020 mi sa). Lo so, siamo appena all’inizio ma non ho grandi dubbi in merito. Vi dico solo che ad un certo punto, durante un momento topico verso la fine del libro, quasi mi sono messa a piangere e stessa cosa è successa quando ho letto le ultime righe. 

Assurdo, eh?

Elisabeth Scrivener è una protagonista insolita, perché crede che il mondo sia un posto buono, pur avendo avuto brutte esperienze. Il suo esser “eroina” comprende anche il sacrificio vero, che non consiste solo mettere la sua vita in mano a qualcosa in cui crede ma, donare parte della sua vita a qualcuno per salvarne un’altra. Quello che mi è piaciuto di lei, cosa effettivamente incredibile, è che durante il corso della storia ha un’evoluzione enorme senza però perdere quella scintilla pura che aveva all’inizio. 

Sicuramente, il cambiamento viene messo in atto anche grazie a Nathaniel Thorn e al suo maggiordomo Silas. 

Questa coppia, che è veramente molto particolare, porterà Elisabeth a rivedere molte delle sue idee. Primo fra tutti, il fatto che i maghi sia tutti dei mostri bevitori di sangue di vergini. 

Protagonista maschile e spalla, rubano quasi completamente il podio a Elisabeth ma in un modo o nell’altro sono tutti necessari a rendere questa storia incredibile. 

Mi è piaciuto il modo in cui si formano i tre legami e come questi permettano a tutti di capire qualcosa di profondo. Amicizia e amore, sono due componenti veramente molto forti ma anche il sacrificio per l’amore di qualcuno, sono potenti. 

C’è il rischio che possa spoilerare qualcosa, però non voglio. 

Dal mio punto di vista, lo spoiler non è una cosa negativa perché la bravura dell’autore risiede nel modo in cui coinvolge il lettore però, in questo caso potrei rovinare qualcosa. 

Il mio personaggio preferito rimane sempre e solo Silas, pur avendo apprezzato anche gli altri.

Il maggiordomo è un essere complicato e qualche volta anche un pò difficile, eppure è riuscito ad entrare nel mio cuore pur non parlando moltissimo. Quello che contano sono i fatti e anche se li fa passare per qualcosa di calcolato e privi di sentimento, non convince né noi e nemmeno Elisabeth. 

Ci sono solo due punti che mi hanno lasciato perplessa e/o fatto storcere il naso. 

Nella battaglia finale, i tre combattono soli anche se il luogo, dovrebbe esser pieno di guardiani (che durante l’apprendistato vengono addestrati all’uso della spada, dovendo difendere i grimori). Solo nell’epilogo viene vagamente detto dov’erano gli altri ma comunque, non è stata una cosa che mi ha soddisfatto. 

Una cosa che invece mi ha fatto storcere il naso, è il fatto che ad un certo punto Elisabeth scocchi una frecciatina sull’essere donna in quel mondo, senza però poi calcare un pò su questo aspetto. Non è una cosa che devo per forza trovare in ogni libro dove c’è una donna come protagonista, però avendo tirato fuori l’argomento, che almeno venga approfondito un pò di più.

INFO

Autore: Margaret Rogerson
Pagine: 444
Prezzo: € 22
Uscita: 19/01/2021
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori

TRAMA

Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia. Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero. A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

Sorcery of thorns di Margaret Rogerson_Elisabeth Scrivener e Nathaniel Thorn
Sorcery of thorns di Margaret Rogerson_Silas
Piranesi

Piranesi

Piranesi di Susanna Clarke
  • Personaggi 80% 80%
  • Worldbuilding 90% 90%
  • Fluidità 75% 75%
  • Cover 70% 70%
  • E il finale 70% 70%

Piranesi

Recensione: Febbraio inizia bene, anche se in modo decisamente insolito. 

Piranesi e l’Altro sono gli unici esseri viventi nella Casa. Questo luogo, è composto da immensi saloni e mille finestre, una quantità incalcolabile di statue e nuvole, pioggia e sole, mare e animali. La Casa sembra vivere quasi di vita propria, con leggi completamente sconosciute all’uomo ma a cosa importa tutto questo, se ci sono solo due persone e tredici Morti? 

Parlare di questo libro, senza fare degli spoiler, mi risulta impossibile. 

Impossibile perché è estremamente contorto e parte delle mie perplessità, arrivano verso metà libro quando Piranesi incontro per la prima e ultima volta il Profeta. Chi è costui? Eh, mica ve lo posso dire.

Quindi mi tocca trattenermi, fino a che non vedrete la parola spoiler in grade. E rossa.

Da quel momento in poi, io non mi assumo più responsabilità.

Vi avverto però che ci sarà anche una fine e da quel momento in poi, una piccola nota personale sulle statue.

Piranesi è un ragazzo di circa trent’anni, che vive in questo immenso palazzo composto da mille stanze. Il numero vero è ignoto, data la vastità del luogo. Non gli è ignoto però come sopravvivere degnamente lì dentro, infatti con molto impegno e costanza ha trovato il modo per nutrirsi e nel proteggersi durante le maree. Sì, le maree.

La casa ha moltissime finestre che la rendono luminosa ma al suo interno, possono esserci nuvole o la pioggia ma anche vento e allagamenti dettati dalle mareggiate. Fuori il cielo, dentro un mondo. Il ragazzo sembra aver maturato anche un legame con gli animali che vivono lì, nutrendosi il giusto e portando rispetto per tutto il resto.

Oltre a lui, ci sono tredici scheletri, presumibilmente dei vecchi abitanti del posto. C’è però una seconda persona viva; l’Altro. L’uomo, molto più grande di Piranesi, sembra essere completamente assorbito dalla ricerca della suprema intelligenza che a suo dire, donerebbe grandi poteri. Sarebbe inoltre un loro dovere morale ritrovarla, dato che gli antichi la usavano ma nel tempo fu andata persa. Bisognava tramandarla alle future generazioni. 

A scombinare il loro equilibrio, fatto di ricerca e meticolosità, subentra una “sedicesima” persona, che sembrerebbe aver il potere di far impazzire chi lo ascolta e secondo l’Altro, Piranesi sarebbe in pericolo dato che pur essendo molto intelligente, ha una mente non priva di amnesia e fragilità. Ma sedici sembra esser scaltro e riesce ad installare nel ragazzo dei dubbi che lo porteranno a riprendere in mano l’indice dei suoi vecchi Diari, e scoprire così che in passato sembra esser stato vittima di forte follia. Perché solo un folle scriverebbe di un immaginario mondo affollato di persone al di fuori della Casa. No?

Scienza e misticismo si fondono in un’unica realtà, trovando la giusta collocazione per ogni cosa, come se tutto facesse parte di un grande piano. 

Ma è così, solo per chi sa aprire la propria mente. 

Come dicevo, non è una situazione semplice. Piranesi è un libro che viene considerato Fantasy e Horror, ma secondo me è anche un Thriller antropologico (?) perché tratta anche temi dell’evoluzione umana e sociologica. Insomma, non è un libro che tratta solo la branca della magia con tinte cupe. Piranesi è molto di più.

Rimanendo quindi sul generico, se piacciono i temi che ho appena citato, allora è il libro che fa per voi. Un pò strano all’inizio ma decisamente interessante.

SPOILER

Quindi. 

Oltre ai personaggi sopra citati, ci sono i tredici Morti. Piranesi trova le loro ossa un pò sparse per il Labirinto (si, l’ho chiamata Casa fino ad ora ma anche Labirinto è un nome azzeccato dati i livelli e la complessità dei percorsi che si possono intraprendere. Diciamo che il filo rosso di Arianna in questo caso sarebbe una delle poche soluzioni adeguate per non perdersi) e per un senso di protezione e reverenza, decide di prendersi cura di loro. Li va a trovare e porta delle offerte, in modo da non farli sentir soli. Questo aspetto ha il potere di far tenerezza, ma anche di farmi accapponare la pelle. Tra di loro c’è anche “l’infante ripiegato” che Piranesi immagina possa essere una bambina e per un certo periodo (ma ora che ci penso, non ne parlerà più e quindi potrebbe esserne ancora convinto) crede che la Casa l’avesse originariamente destinata a diventar poi sua moglie. Ho trovato il dettaglio vagamente morboso anche se non tocchiamo mai l’argomento della sessualità. 

Quello che più mi ha fatto impazzire in tutta questa storia, è la mancanza di dubbi che ha Piranesi. 

L’Altro, che già puzzava di bestia di satana al primo sguardo, ha dei comportamenti a dir poco sospetti che però vengono accettati come cose assolutamente normali. Questo mi ha fatto pensare che ci fosse di sottofondo la paura di rimaner solo ma visto e considerando che al mondo c’erano solo loro, come fa a conoscere il concetto di solitudine? Tra l’altro, perché la casa offriva ad uno solo la pesca come sostentamento e all’alto, cibo più elaborato? Come poteva non domandarsi come mai l’Altro avesse sempre dei vestiti fatti su misura mentre lui, aveva sempre le stesse cose? Tra tutte però, la peggior domanda per me è stata “COME FAI A SAPER SCRIVERE E LEGGERE, SE L’ALTRO NON TE L’HA MAI INSEGNATO”? Credo che questo dubbio sarebbe stato il primo a venirmi in mente. Da un lato sono domande stupide, perché quando scopriamo che Piranesi anni prima venne rapito, una parte di lui si addormentò come auto difesa ma trovo assolutamente incredibile che sia cambiato dall’oggi al domani.

L’unico dettaglio negativo di questo libro, sono le domande a cui non so dare risposta.

Perché l’Altro ha portato lì Piranesi? Solo per usarlo come cavia durante la ricerca?

Chi sono veramente i Morti che vengono trovati? 

Come fa ad esserci lì un bambino? Che sia figlio di uno dei Morti?

Perché il Profeta, che ha dato inizio a tutto quanto, una volta trovato il passaggio tra i due mondi non ha semplicemente smesso di fare ricerche e sfruttare gli studenti che gli credevano? L’uomo che ha rinchiuso, aveva lo scopo di fare delle ricerche come poi ha fatto Piranesi? Anche lui era alla spasmodica ricerca della massima sapienza?

Perché Piranesi ha una veloce connessione con il suo vecchio mondo? A che pro?

Quelle meravigliose statue? Da dove arrivano? 

A Proposito di statue, adesso la smetto di spoilerare e vi parlo un momento di loro.

FINE SPOILER

Un aspetto estremamente predominante del libro, è la quantità di statue presenti in ogni salone e quindi in tutto il labirinto. 

Piranesi, in un moto di professionalità scientifica, decide di catalogarle tutte in modo da poter lasciare ai posteri in dono il suo sapere. Lo affascinano talmente tanto che ricorda la collocazione di quasi tutte e grazie a loro, in alcuni momenti riesce a “vivere meglio”. Trova conforto in loro. 

Quello che mi ha affascinato, è il misticismo che le avvolge. 

Chi le ha portate lì? Chi le crea? Esiste un architetto? Lo stesso che ha creato il Labirinto? Oppure si formano in modo autonomo? 

Da sempre, le statue hanno esercitato fascino a chi le guardava. L’immobilità di un momento, fermato per l’eternità nel marmo. Sono portatori di fascino ma anche di sapienza, essendo loro delle riproduzioni di qualcosa di assolutamente fantastico. La bellezza di una donna che cura con amore delle api, la magnificenza di un elefante, la tranquillità di un fauno ma anche l’intimità di due re che giocano a scacchi. Persone di scienza mentre studiano, artisti mentre compongono o l’amore incondizionato di una madre verso i figli. 

Nel Labirinto rimarranno impressi per l’eternità degli attimi perfetti. 

La soluzione che ho trovato più poetica, la dice lo stesso Piranesi quando incontra il Profeta. Quelle statue vengono formate dal sapere delle persone, come i tunnel che forma l’acqua nel terreno quando piove. Non è una certezza, ma un’idea che sposo più che volentieri.

INFO

Autore: Susanna Clarke
Pagine: 300
Prezzo: € 15.67
Uscita: 04/02/2021
Genere: Fantasy; Horror
Casa Editrice: Fazi

TRAMA

Piranesi vive nella Casa. Forse da sempre. Giorno dopo giorno ne esplora gli infiniti saloni, mentre nei suoi diari tiene traccia di tutte le meraviglie e i misteri che questo mondo labirintico custodisce. I corridoi abbandonati conducono in un vestibolo dopo l’altro, dove sono esposte migliaia di bellissime statue di marmo. Imponenti scalinate in rovina portano invece ai piani dove è troppo rischioso addentrarsi: fitte coltri di nubi nascondono allo sguardo il livello superiore, mentre delle maree imprevedibili che risalgono da chissà quali abissi sommergono i saloni inferiori.
Ogni martedì e venerdì Piranesi si incontra con l’Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. Quest’uomo enigmatico è l’unica persona con cui parla, perché i pochi che sono stati nella Casa prima di lui sono ora soltanto scheletri che si confondono tra il marmo.
Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e sta cercando di mettersi in contatto proprio con Piranesi. Di chi si tratta? Lo studioso spera in un nuovo amico, mentre per l’Altro è solo una terribile minaccia. Piranesi legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l’Altro gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. Piranesi adora la Casa, è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che credeva di conoscere nasconde ancoratroppi segreti e sta diventando, suo malgrado, pericoloso.