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Oggi mi collego all’argomento iniziato da Autumn, sul suo blog (qui).

Dare o non dare una valutazione ad un libro? Serve? A qualcuno interessa? Bisogna decidere in base al proprio gusto?

Anni fa, davo sempre una valutazione alle letture che facevo. Mi semplificava così nel mettere ordine i pensieri e a fine mese, potevo valutare subito i miei preferiti e quelli da bocciare. Ammetto che mi veniva facile e spontaneo, probabilmente perchè ho l’abitudine di creare liste nella mia mente e quindi non mi ponevo il problema.

Poi ho iniziato a far fatica a farmi bastare i voti pieni e mi sono trovata a dover pensare con i mezzi. Un 2 o un 3? Forse è meglio un 2.5 o un 3–, no? In questo caso si è aperto un buco nero, perché le possibilità erano infinite che però sentivo più mie, dato che avrei potuto esser più precisa, più pignola. Perché non basta scrivere i propri pensieri, bisognava dare anche una valutazione immediata e di facile comprensione.

Alla fine sono arrivata alla deriva. Non riesco più a dare una vera valutazione e quando ne sono costretta, mi sento a disagio. Infatti ho abbandonato questo metodo lo scorso anno e qui, non troverete più stelle o simili. Perché?

Credo che la risposta sia abbastanza semplice.

The Winner

Limitato nel senso che prima si spaziava poco di genere e di autori, perché le possibilità economiche erano quelle che erano e l’informazione, pure. Entra anche in gioco il fattore che da quel momento, i nostri pensieri vengono messi neri su bianco e non rimangono solo una chiacchierata con qualcuno. Incominciano ad aver un certo peso. Quando si inizia ad avere un blog/sito e quindi, a leggere con più costanza, il nostro bagaglio è spesso limitato.

Trovo quindi normale iniziare a valutare in modo così semplice una lettura, perchè c’è poca esperienza e/o pochi riferimenti. I libri o sono belli o sono brutti, una storia può risultare originalissima o no, un tipo di scrittura può essere noiosa o avvincente. Bianco o Nero, Si o No.

Andando avanti però, le cose cambiano perché le storie cominciano ad assomigliarsi ,ma tutte creano reazioni differenti. Quindi un voto secco non si riesce più a dare, bisogna iniziare a diversificare e ad esser più fiscali, più precisi nella valutazione e la cosa diventa più lunga e macchinosa.

La fine arriva quando non si riesce più ad esser sicuri del voto, perchè alcuni libri che di primo acchito trovavi meravigliosi, te li dimentichi in fretta mentre altri rivaluti nel tempo. Quindi un 5 è veramente tale? Un 2 rimarrà così per sempre? Valutare diventa difficile e la domanda topica è; ne vale la pena?

Per me, la risposta è No.

No perchè anche i critici migliori, non sempre la pensano come noi ed un libro tanto amato da loro, per noi può risultare noiosissimo. Affidandoci solo ad un voto, non possiamo esser sicuri di quello che poi troveremo tra le pagine ed è meglio una recensione scritta, che ci permette di valutare i pro ed i contro, che visiva dove non sappiamo nulla.

Certo, se le nostre letture sono affini con alcuni amici, ci fidiamo anche del più banalissimo “compralo” però è un equilibrio precario, di cui non bisogna abusare.

Quindi, meglio spendere cinque minuti per leggere un parere, piuttosto che tre secondi e fare un salto nel buio totale. (anche nel primo caso è un salto però, almeno un lumino l’abbiamo acceso)

Red Kedi in pace con i libri
Buoni Propositi? Magari si.

Buoni Propositi? Magari si.

Buoni Propositi? Magari si.

Da quando sono entrata nel mondo dei book Blogger, ad ogni gennaio, mi ritrovo sempre a stilare una lista di quello che vorrei fare.

Lo scorso anno, avevo grandi progetti ma quasi nessuna idea per il futuro. Come molti, volevo fare tantissime cose ma ormai mi conosco abbastanza bene da sapere che il tempo, lo sperpero con estrema generosità.

Molti propositi sono morti nel giro di poco, come la lettura delle Fiabe e l’aggiornarsi con una qualsiasi trilogia/duologia/saga. Volevo leggere qualcosa che ormai staziona da una vita in libreria, volevo concedermi il tempo necessario per gustarmi una storia ma alla fine, volevo solo leggere di più e cose mie. Volevo metter via dei soldi con i libri che non avevo comprato io, perchè un pò mi spiace leggere a scrocco però sono anche un po bipolare e quindi, avrei voluto anche comprare meno perchè la libreria era ormai satura.

Volevo anche sfoltirla, perchè insomma, ok leggere anche categorie che cerco meno ma tener proprio tutto, diventa troppo impegnativo. Svettava anche la costanza nel fare qualcosa, dato che sono sempre stata carente di questa caratteristica.

Però c’erano punti anche per me stessa, perchè non sono solo libri.

Volevo fare un tatuaggio che tanto desideravo, volevo migliorare il mio corpo con quella odiosissima palestra. Volevo anche provare a far crescere i capelli, senza strapazzarli troppo e già che ero in vena, mangiare meglio e meno cioccolato. Volevo dedicare più tempo agli amici e al cinema ma già che c’ero, anche alle serie tv. Volevo cercare di amarmi.

Ora siamo nel 2019 e di cose ne ho fatte tante, anche se non erano in lista.

Ho aperto un sito, con l’aiuto di due persone che adoro.

Seconda copertina del Sito Red Kedi

Regia, che mi sostiene in ogni cosa e Lewis, il mio gemello diverso che gestisce Everpop e che a settembre ha pubblicato Everland. Grazie a loro, ho fatto il Salto e questo mi ha permesso di prendere le cose con più calma e di parlare anche di altre cose, slegandomi un po dai libri. Ho ancora molto da imparare, quello sarà così sempre ma questo cambio mi ha permesso di rivedere un pò le mie priorità e di decidere cosa ne valeva la pena e cosa no. Facendo così però, ho messo in secondo piano altre persone che invece, si meritavano più attenzioni. Magari loro non ci danno peso, ci sono cose che vanno e vengono con il tempo ma ad oggi, che tiro un pò il fiato, mi rendo conto che avrei voluto dare un pò di più.

Ho letto forse la metà di quello che avrei voluto, soprattutto negli ultimi mesi e non posso nemmeno dire di essere incappata in storie memorabili. Molte sono state carine ma poche di spessore e non mi capitava da qualche anno. Posso incolpare altre mille cose ma alla fine, sono io che non sono stata in grado di gestirmi bene e ho preferito adagiarmi sul cucuzzolo della pigrizia.

Ho fatto il mio primo tatuaggio, superando un pò la paura degli aghi. Non li affronterò mai con serenità però ho visto che fanno male ma solo fino ad un certo punto.

Nel progetto ci sarà un secondo disegno e magari, per il prossimo natale, un terzo ma vedremo da quanto metterò via da oggi in poi. Sicuramente mi sono resa conto che una volta fatto, me lo sono tenuta per me, mostrandolo solo agli amici stretti e mai una volta sui social perchè non voglio che venga letto come una cosa fatta per moda.

Ho visto moltissimi film, spuntando così uno dei vari propositi ma soprattutto, molti erano in lingua originale e confermo che per quanto siano difficili da capire per una come me, sono magici e indescrivibili. Le vere voci degli attori spesso mi hanno aiutato ad apprezzare la recitazione.

Continuerò a seguire questa via, perchè mi ci trovo bene e anche se non sarà utile ad insegnarmi l’inglese, mi permette comunque di star tranquilla in sala.

Ho fatto l’iscrizione alla palestra, cosa che effettivamente non avrei mai pensato e incredibile, mi piace!
Devo ancora capire come fare a sfruttarla al meglio, ancora adesso inforco e disfo le schede e magari nemmeno le seguo come dovrei però almeno ci vado con una buona frequenza.
Adesso magari, dovrei imparare a non assentarmi per due/tre settimane di fila se non per causa ferie.

Non vi elenco proprio tutto, indubbiamente non vi interessa sapere che ho preso il coraggio a due mani e ho iniziato a postare su Instagram qualche foto di me quasi nuda, anche se mi costa sempre molta fatica farlo, perchè vedo prima i difetti che la poesia che magari evoca. Non vi interessa nemmeno sapere che ho allontanato degli amici di merda con cui per anni ho condiviso tante cose, creando inevitabilmente un vuoto nel cuore e l’idea che la fiducia va data solo a quelle persone che puoi chiamare veramente alle tre del mattino in lacrime o quelle a cui puoi mandare un audio di venti minuti comprensive di madonne, senza esser insultato a tua volta.
Immagino che invece, vogliate saper finalmente quali propositi non seguirò in questo ridente 2019.
Vero?

La cosa è semplice ma fattibile.
Vorrei leggere il giusto, quello che riesco a fare ma cercando di sforzarmi per mantenere una continuità. Non voglio per forza arrivare a cento letture, ma non voglio nemmeno leggerne cinquanta e solo perchè ci sono dentro anche racconti veloci.

Vorrei comprare il meno possibile, in modo da poter perdere la dignità a Torino. Mi affiderò anche allo shopping online al Libraccio, perchè magari riesco a spendere di meno e a togliermi quella voglia di aver tutto subito (tranne per i libri nuovi di Star Wars, per loro farò anche la fina se necessario). Ovviamente questo vuol dire che ci saranno meno video sul canale ma già in questi ultimi mesi vi ho abituato alla mia assenza (nb. ho nove video pronti da caricare, penso che li renderò visibili un pò per volta, per non lasciar troppo vuoto) e poi, sarete felici di vedermi gesticolare con meno frequenza!

Vorrei sfruttare al meglio Netflix quando sono fuori, perchè la gente mi fa uscir di testa e così magari mi verrà meno acidità di stomaco.

Vorrei provare ancora una volta a farmi crescere i capelli, per ora sono liberi dal 16 giugno.
Con l’aiuto di un’amica super paziente, forse ho trovato la routine giusta per renderli abbastanza sani e gestibili, vadiamo se supero l’anno di tolleranza. Io adoro i capelli lunghi ma sono noiosi da gestire e ormai tra un taglio e l’altro, passa sempre meno tempo. Però insomma, Regia vuole vedermi modello raperonzolo… Che faccio, non lo accontento? Almeno ci metto la buona volontà!

Vorrei trovare l’equilibrio giusto con la palestra, perchè non voglio rinunciare al Mec ma non posso nemmeno far finta che nelle ultime tre settimane, io abbia preso quasi due chili.
Ragà, sembrerò pure magra ma una volta in mutande, la magia si spezza. Anche io ho il culo che casca e la cellulite che avanza, anche io ho i pomelli adiposi sull’addome e la forza fisica di una sottiletta. Insomma, vestita posso far anche una bella figura ma poi…

Vorrei impegnarmi più qui, trovare il giusto equilibrio tra il tempo che mi serve per scrivere gli articoli e tutto il resto.
Da quando ho fatto il Salto, ho deciso di eliminare le rubriche e le varie uscite perchè mi toglievano troppo tempo per fare qualsiasi altra cosa, inoltre ho imparato che non devo per forza pubblicare sempre qualcosa ma devo lavorare sulle altre categorie, in fondo l’ho fatto anche per loro. Vorrei anche dialogare più con voi, tra le storie di Instagram ma anche tra i vostri Blog, perchè è giusto che se io non leggo voi, voi non leggete me.

Per ora non vi ammorbo più, se siete ancora vivi, avete tutto il mio rispetto.
Vi chiedo anche di lasciarmi i link dei vostri buoni propositi, sia mai che ci sia qualcosa da copiare!

Red Kedi che fa finta di esser forzuta dopo due giorni di palestra

Lo giuro, i due muscoli che si vedono non sono frutto di photoshop!

Red Kedi nuda in bianco e nero con due colonne di libri

Ebbene si, sono nuda

Sweatcoin. Più cammini più guadagni

Sweatcoin. Più cammini più guadagni

In modo più o meno prepotente, tutti quanti sogniamo di guadagnare comodamente stando seduti a casa.

Spesso, l’idea di macinare chilometri su chilometri e/o sudare, ci fa perder ogni tipo di voglia e Pokemon Go, ne è stato l’esempio.

L’Hype era alle stelle ma, solo dopo qualche mese, tantissimi account vennero disabilitati per inattività.

Cosa ci si guadagnava?

Ora siamo nuovamente qui, con qualcosa che potrebbe conciliare moltissimi aspetti.

Sweatcoin è un’applicazione che permette di accumulare coin, semplicemente camminando.

Tutti conosciamo o sappiamo dell’esistenza di app per il fitness ma, molto spesso sono noiosette o troppo difficili per i neo ginnasti. Questo metodo invece, si basa sulla semplice leva di tirar fuori di casa le persone. Punto.

Come può essere veramente redditizia, una cosa così semplice?

La parte più noiosa è solo scaricare l’applicazione (qui), per il resto è abbastanza intuitivo. Deve essere attaccato costantemente al GPS, questo vuol dire che userà molta batteria ma è un dettaglio che cambia da telefono a telefono. Per il resto, bisogna solo camminare ed esser consapevoli degli attuali limiti.

Omino che corre sul tapiroulan e suda soldi

1. Rispetto ai soliti contapassi, Sweatcoin calcola quanta distanza percorrete tramite il GPS (per questo deve essere sempre acceso) e quindi, se sieta a casa e/o in ufficio, il conteggio sarà molto limitato.
Questo è stato pensato alla base, perché l’intento dei creatori era quello di far uscire le persone e non quello di pagarle e basta.

2. A prescindere dal luogo, parte del percorso che fate, non vi verrà conteggiato.
Parliamo comunque di un’applicazione abbastanza nuova e come per ogni cosa, ci sono molte imprecisioni. Anche la connessione fa moltissimo, quindi se siete in una zona chiusa o molto isolata, molto probabilmente vi verrà calcolato meno.

3. Non funziona sui mezzi e nemmeno sulle bici.
Per quanto pedalare sia un meraviglioso esercizio fisico, al momento è difficile far capire all’applicazione se effettivamente state pedalando o se siete in macchina. Motivo per cui, quando sente che state andando un pò troppo veloci, ferma in automatico il conteggio però, potete correre.

4. I coin guadagnati, ad oggi non si possono trasferire su paypal e quindi, non possono diventare soldi veri. Potete invece invitare degli amici tramite un vostro link e questo, vi farà guadagnare punti che forse, un giorno, potrebbero rivelarsi utili.

5. Ci sono dei limiti di crediti che potete guadagnare al giorno, questo però può essere considerato un limite solo siete abbastanza allenati ma ne parleremo più avanti…

A vederli così, non sono cose poi così tragiche, tutto dipende dal risultato finale che volete ottenere.

Se vi serve solo una spintarella per uscire di più, allora questa applicazione potrebbe aiutarvi ma, se volte fare i big money, allora lasciate perdere.

Come vi dicevo al punto 5, Sweatcoin impone un limite di credito (che detto tra noi, non ha molto senso di esistere) giornaliero che però può esser sistemato con un abbonamento. No, state tranquilli, non dovete spendere veramente dei soldi ma solo parte dei coin che avete già guadagnato nei primi giorni.

Mover: 5.00 crediti al giorno / 150.00 crediti al mese
Shaker: 10.00 crediti al giorno / 300.00 crediti al mese
Quaker: 15.00 crediti al giorno / 450.00 crediti al mese
Breaker: 20.00 crediti al giorno / 600.00 crediti al mese

Questa è l’attuale tabella, di cui però non compaiono i Trouble Maker perchè non ci sono ancora dettagli ma già dal nome, possiamo immaginare a delle super persone. 

(N.B. Questo abbonamento vi permetterà SOLO di poter guadagnare più coin al giorno, se per caso leggete che più salite di livello e più inizialmente vi daranno una ricompensa, non è vero.

I Mover, siamo tutti noi. Questa è l’unica categoria gratuita di cui disponiamo da subito e nulla ci vieta di rimaner qui a vita. Gli altri invece, dopo un mese di prova, richiedono un pagamento di: 

Shaker: 4.75 Sweatcoins/mese
Quaker: 20.00 Sweatcoins/mese
Breaker: 30.00 Sweatcoins/mese

Ci sono anche dei punti buoni.

1. Dopo i primi tempi a controllare ossessivamente il telefono, si raggiunge una certa pace interiore e pian piano, si ha più voglia di uscire e fare passeggiate. 
Non di quelle troppo veloci, che assomiglia moltissimo al clichè del milanese imbruttito ma a qualcosa di più liberatorio, di più tranquillo e piacevole. 

2. Le cose che si possono comprare con i coin guadagnati, cambiano spesso ogni giorno e anche se molte sono legate al fitness, ci possono essere offerte su gioielli e telefoni. 
(al momento non mi è dato sapere l’esatto funzionamento di questa pratica ma deduco che almeno le spese di spedizione e la dogana, siano a carico nostro)

3. Nella sezione delle vendite, c’è modo di guadagnare un coin guardando un video al giorno. 

4. I coin si possono scambiare da persona a persona, quindi se dopo un pò che vi stufate, potete donare il vostro guadagno ad un’amico o fare un regalo ad uno sconosciuto. 

5. Per ogni amico che si iscrive tramite il vostro link personale, potrete guadagnare 5 coins e non c’è un numero massi di persone che potete invitare.

Prima di parlarvene, ho voluto provarlo un pò per conto mio e per capire se effettivamente poteva essere una cosa interessante o una truffa confezionata in una bella scatola. 

Per quanto le recensioni italiane non siano delle migliori e per quanto ci siano indubbiamente dei punti da dover sistemare per agevolare l’utilizzo dell’applicazione, io mi ci trovo bene. 

Non cammino moltissimo ma non ho nemmeno fretta. Sfrutto al meglio i momenti in cui sono fuori e metto da parte per quando arriverà l’aggiornamento. Non ho bisogno di un vero incentivo per uscire e camminare, quello lo faccio già di mio però fa piacere veder aumentare il mio credito e trovarmi poi a decidere se comprare o meno qualcosa. 

Quando ho scaricato l’applicazione, c’era Foreo Luna a disposizione. Lo bramo da allora e per la prossima volta, sarò pronta e svelta! 

Nozze di lana o Rame

Nozze di lana o Rame

Ci sono date che ci porteremo dentro per sempre. Date che, ogni volta che si ripeteranno, ci procureranno uno scuotimento incontrollato.

Il titolo lascia poco scampo alla fantasia ma, devo frenare ogni scintilla di auguri pieni di arcobaleni.

Non so nemmeno da dove iniziare.

Sette anni fa, sono entrata nel mondo dei blogger e l’ho fatto con mille sogni e tante convinzioni. Ho incominciato a creare le basi per una relazione frizzante ma lo ammetto, non credevo potesse trasformarsi in una cosa così duratura e sentita.

Oggi, come in un matrimonio che si rispetti, festeggio i nostri sette anni. Dicono che se arrivi a festeggiare questo traguardo, allora nulla potrà più dividerci e se mi guardo indietro, devo proprio darmi una pacca sulla spalla.

Prima copertina del Blog Emozioni in Bianco e Nero

Nel novembre del 2011, pubblicai il mio primo post.

Era una cosa sciocca, solo un misero avviso con cui mi scusavo per il disordine.

Sono arrivata qui senza saper nulla, senza aver nessun tipo di esperienza e con mille paranoie scritte negli occhi. Emozioni in Bianco e Nero, doveva essere il canale perfetto per creare un contatto sano con il mondo, senza timori e ripercussioni. Perchè alla fin fine, avevo paura di farmi vedere, di far vedere i sentimenti fragili che sentivo in quel momento.

Un blog, offriva l’anonimato che bramavo.

Per quasi due anni, in modo caotico e senza un freno, ho condiviso tutto quello che facevo.

Recensioni, compere compulsive, Tag, fatti miei (ma fino ad un certo punto)… In quei primi tempi, ho creato un’accozzaglia di cose che descrivevano perfettamente cosa non ero.

Tranquilla.

Volevo tutto, volevo far tanto rumore, volevo esser notata ma volevo anche farlo in modo nascosto per preservare quel minimo di dignità che credevo di avere.

Di quel periodo, rimango affezionata a qualche post, come: Il delirio di una giornata, un paio di timide uscite su quello che stavo scrivendo, un momento di sfogo e la scoperta di Michela Monti che fa parte di una delle pochissime letture meravigliose di quel tempo.

Poi però, l’idillio morì e anche una parte di me.

Chi mi conosce da tanto, sa che ad un certo punto, qualcuno entrò nella mia posta e cancellò tutto. Avevo dei sospetti ma non ho mai avuto modo di approfondire la cosa però, non avrebbe cambiato le carte in tavola. Il mio posto sacro era tornato vuoto.

Non vi parlo della rabbia, dello sconforto e di quella voglia nemmeno troppo sottile di mandare a fanculo tutto.

Si, avevo ricevuto molto ma il colpo era personale.

Non mollai, anche grazie a Regia.

Nel giugno del 2013 nacque Il Bianco… Il Nero. Emozioni di una Musa.

Seconda copertina del Blog Il Bianco e il Nero. Emozioni di una Musa

Quello che era successo, non mi aveva insegnato a darmi una calmata. Lo dicevo, anche spesso, poi però non lo mettevo in pratica perché c’erano troppe cose da fare e da provare.

Per altri cinque anni, sono andata avanti con quello che forse non sapevo fare benissimo ma che mi dava molta pace.

Pian piano sono uscita dal mio guscio.

Ho cominciato a cercare ed accettare collaborazioni, mi sono messa in gioco tantissime volte fino al punto di aprire un canale Youtube (qui), dove le cose belle da vedere siamo io e Regia che ci sfottiamo.

In questi 84 mesi, sono cambiate mille cose.

Sono cambiata io e la mia voglia di affrontare il mondo.

Sono cambiate le persone che mi sono vicine.

Sono cambiati i miei traguardi.

Io sono Kedi e ho 28 anni.

Mi porto dentro ancora tante insicurezze e non troverò mai pace, ma posso lavorare per vivere comunque una vita piena.

Ho capito che bisogna mettersi in gioco il più spesso possibile e che non devo prendermela se le persone che credevo amiche, mi girano le spalle.

Ho capito che sto diventando troppo vecchia per credere nelle favole sul nostro mondo, ma che l’evoluzione anche qui arriverà.

Ho capito che in questi sette anni, tutte le persone che ho incontrato mi hanno lasciato qualcosa dentro e che il modo migliore per essere sempre fedeli a se stessi, è quello di lasciar andare chi non vuole restare.

Ho capito che ho sempre tempo da dedicare a chi rompe i coglioni, perchè se lasci correre adesso, poi non risolvi più nulla.

Ho capito che non mi accetterò mai però, so che ogni giorno sarà un’avventura interessante.

Ho capito che qui, in questo nuovo posticino, posso portare solo quello che mi da qualcosa, solo quello che io, Red Kedi, reputo valido.

Ho fatto un salto nel buio, sono ripartita da zero ma con un bagaglio cinico e tanti rossetti belli.

Oggi, voglio prima di tutto ringraziarmi, se non avessi deciso di lanciarmi in quest’avventura avrei perso tantissime cose ma, voglio anche dare una pacca sulla spalla a tutte le persone che in un modo o nell’altro, mi sopportano e mi supportano perchè è anche grazie a voi che riesco ad alimentare quel poco di fiducia che ho in me.

Grazie.

Grazie per tutte quelle volte che volete intavolare un discorso con me.

Grazie per le volte che vi fidate del mio giudizio.

Grazie per i complimenti improvvisi.

Grazie per le domande.

Grazie anche per le volte che parlate con me.

Grazie a chi mi confida i suoi segreti.

L’anniversario è l’eco del tempo che passa. Inesorabilmente.

Red Kedi nuda in bianco e nero con due colonne di libri

La spammerò ovunque?
La spammerò ovunque.

Le 8 cose che vorrei

Le 8 cose che vorrei

Torniamo a bomba sull’argomento “faida” tra Blogger e Scrittori.

Ne abbiamo sentite molte e sicuramente, sarà un argomento che non avrà mai fine perché, l’assenza di regole ci permette da un lato di vivere tranquilli ma dall’altro, ci catapulta nel Bronx.

Credo che il problema cardine sia sempre e solo questo e se poi, ci aggiungiamo la non comunicazione, eccoci serviti.

Tra i miei amici, c’è anche Alice Chimera che per chi non la conoscesse (male!), è anche una Scrittrice.

Ci capita spesso di confrontarci sui nostri mondi differenti e anche dopo l’ultima polemica, abbiamo avuto modo di mandarci lunghissimi audio deliranti.

Abbiamo così deciso di stilare una lista delle cose che l’una categoria si aspetterebbe dall’altra.

Quindi, Scrittori, mi rivolgo a voi (per i Blogger, vi invito a leggere il post gemello di Alice – QUI).

  • Comunicazione

Siamo in tantissimi ad avere un blog e sappiamo bene che è lungo mettersi a scrivere email personalizzate, anche perché le informazioni sono sempre le stesse.
Accettiamo quindi un “Buongiorno” semplicissimo senza il seguito del nome personale (evitiamo il “Redazione” che solitamente, ci scimmia parecchio) ma, almeno una presentazione generale di sé stessi e del proprio libro, con tutte le informazioni, aiuterebbe moltissimo.

Noi non vi conosciamo, spesso leggiamo le email durante la pausa caffè o al bagno e l’idea di andare su Google o altri motori di ricerca per capire cosa avete scritto, alla lunga ci fa scappare la poesia.

  • Controllo

Sempre rimanendo in tema di quantità, alcuni blog non leggono tutti i generi (alcuni sono proprio specifici) e un veloce controllo da parte dello Scrittore, non guasta mai.

Se per esempio, volete contattare le persone che gestiscono “Milano nera” per farvi recensire il vostro ultimo libro però, scrivete solo di attualità Politica, non stupitevi se declineranno l’offerta in modo piccato.

Molto spesso, basta controllare le ultime recensioni fatte per capire il genere trattato e se proprio avete dei dubbi, perché trovate vari generi, ditelo.

Non abbiate paura, preferiamo rispondere a questo dubbio e magari migliorare la scheda Informazioni, piuttosto che leggere la ventesima email con la richiesta (quasi obbligatoria) di segnalare un romanzo a tema religioso.

  • Copie omaggio

Qui siamo nella parte più scottante.

Dopo anni, sono arrivata a questa conclusione.

Io, come blogger, mi metto nella condizione di offrire un servizio di pubblicità quasi gratuita. Offro la possibilità di aver una segnalazione sulla mia piattaforma e su tutti i social a mia disposizione o, nel top dei casi, offro la possibilità di pubblicare un pensiero (sempre poi condiviso ovunque). Questa è a tutti gli effetti, della pubblicità che non verrà mai pagata o almeno, non nel modo classico.

Un’azienda, per una cosa del genere, costa del buon dinero che spesso noi non chiediamo però, chiediamo il materiale. La copia.

Voi ci pagate il tempo (che è sempre tanto) ma soprattutto, pagate la possibilità di vendere di più. Chiedere è lecito, rispondere è cortesia.
Sta allo Scrittore scegliere se accettare o meno.

  • Stelle

In questo caso, la faccio breve.

Quando chiedete una qualsiasi opinione, mettete sempre in conto che potrebbero arrivare pareri negativi. Anche i libri di Stephen King, che vengono riletti e controllati, ricevono comunque una stella, figuriamoci quindi un piccolo autore che magari non si è nemmeno affidato a dei professionisti. *

Noi siamo prima di tutto dei lettori e NON dei giornalisti.

Non potete chiederci un’opinione sincerissima, quasi da persone alla pari e poi, se non ricevete quello che vi siete immaginati, andate a screditarci con commenti sarcastici.

(Piccola postilla da dente avvelenato. Io non ho studiato giornalismo e/o letteratura. Leggo per passione ma non posso tollerare chi, in un momento di sconforto, usa questo mio non titolo di studio per screditare le mie parole. Anche perché, nemmeno certi personaggi sono dotati di qualche titolo di studio attinente alla professione di Scrittore)

  • Editing*

Lo so che il vostro lavoro non è scrivere e che molto probabilmente non ci vivrete mai però, arrivati ad un certo punto, se volete mettere in commercio qualcosa di qualità siete quasi obbligati a chiedere aiuto a chi è un esperto.

Editing e cover buone, aiutano moltissimo nella vendita e nelle raccomandazioni.

Ci aspettiamo comunque di aver tra le mani una storia curata al massimo delle vostre possibilità.

  • Pubblicità 2.0

Immagino che da noi, vi aspettiate una certa visibilità. Giustamente aggiungerei però, è bene ricordare che se poi voi non date spazio a noi e al nostro lavoro, difficilmente riusciremo a raggiungere più persone.

Quindi, quando vi viene fatta una segnalazione o una recensione, sarebbe meraviglioso vedere condivisi i nostri post perché:
– Ci abbiamo perso tempo anche noi ed è giusto dare una piccola spinta verso un gruppo di persone che ancora ci ignora;
– Pubblicità preventiva, perché se noi cresciamo allora anche il vostro lavoro potrà arrivare a più orecchie.

  • Prevenzione

Siamo noi a decidere se pubblicare una recensione negativa o meno, decidiamo noi quanto dare peso agli errori che troviamo e soprattutto siamo sempre noi a decidere, più o meno, quando postare i nostri articoli.

Se ci sono delle necessità particolari, devono essere dette subito.

La recensione entro una determinata data? La richiesta di segnalare in privato gli errori? L’aspettare un determinato periodo nel condividere un pensiero negativo?
Tutto fattibile, se concordato per tempo.

  • Uguaglianza

Sembra quasi ridicolo dirlo ma è doveroso.

Noi trattiamo Self e Case Editrici alla stessa maniera. Anzi, per la precisione, abbiamo un occhio di riguardo verso chi decide di intraprendere un cammino così impegnativo senza l’appoggio di grandi nomi.

Siamo più portati a cercare i vostri libri durante le fiere, spendiamo più volentieri €18 per le vostre opere, siamo più “clementi” per errori e/o ripetizioni, siamo più inclini a consigliarvi per letture estive e regali.

Il fatto è che avendo un rapporto più diretto con voi, i problemi si diffondono più velocemente.

Se ci fosse più comunicazione e più umiltà da parte di certe persone, sareste la perla rara nell’oceano ma, vedo che è più facile ricordarsi i problemi con certi Blogger stonati, piuttosto che dell’aiuto di altre persone.

 

Per oggi, mi sento di segnalarvi solo questi punti ma, ci sarebbe molto altro da dire.

Se volete approfondire qualcosa, ditemelo che lo farò ben volentieri! Altrimenti, vi consiglio comunque di leggere l’articolo di Alice (QUI) , anche solo per vedere un punto di vista differente dal solito.

No al Self. Pensieri molto random

No al Self. Pensieri molto random

Da quando ho deciso di aprire il mio primo Blog, nel lontano 2011, ho letto 46 libri di autori Self e circa 70 libri di piccoli editori. Non sono sicuramente grandi numeri, però posso dire di aver fatto vari tentativi e di aver accumulato un certo bagaglio.

Proprio per questo, diciassette mesi fa, ho deciso che avrei evitato il più possibile la lettura di autori Self e limitato le piccole CE.

Mi sembra doveroso fare prima un piccolo appunto.
Non sono un’anima candida, di errori ne ho fatti e ne farò ancora molti ma, sono aperta al confronto in tutti gli ambiti e soprattutto, apprezzo moltissimo se mi si fanno notare degli errori (in questo caso, solitamente è Madre che parla ma io lo so, lo fa solo perché si diverte).

Ho molti scheletri nell’armadio di cui vado poco fiera ma il tempo scorre e io, cambio. Mi piace crogiolarmi nell’idea di esser diventata più matura e di aver imparato da quelle esperienze.

Crescere però, vuol dire anche prendere determinate decisioni e anche per questo ho iniziato a dire di No.

No agli Autori, No alle richieste di recensione di molte CE, No alle segnalazioni.

Amo l’idea di aver una corsia preferenziale rispetto al lettore medio, mi piace arrivare più avanti di altri e la tranquillità che può offrire un incontro privato però, ho un limite anche io e non mi svendo solo per poter mantenere la posizione.

La decisione nasce da anni di incomprensioni e discussioni mai veramente chiuse.

Tanto per fare un esempio, in questi giorni una ragazza è stata aspramente redarguita da una scrittrice perché, aveva ricevuto una recensione che minava la sua immagine.

Dopo un confronto in privato, la donna ha ben deciso di scrivere sul proprio diario un post dove minacciava di prendere provvedimenti per l’offesa ricevuta e che, se non siamo capaci di fare il nostro lavoro, possiamo trovarci un passatempo alternativo. Per rincarare la dose, sono state taggate un po’ di persone, in modo da avere man forte da gente che fa il suo stesso lavoro.

Il tutto è nato dal fatto che nella recensione, venivano menzionati degli errori che alla lunga, rendevano meno fluida la lettura del libro (dettaglio ovviamente di una certa rilevanza perché il libro, nel complesso, meritava).

Tempo prima, anche se lo vedo anche ora, era venuta fuori una discussione sul fatto che Amazon permetteva e permette di pubblicare recensioni anche agli utenti senza la certificazione di avvenuto acquisto di un libro, dando così varie possibilità agli haters di creare recensioni volutamente basse per minare un determinato autore, nemico del proprio amico.

Dato che siamo come il prezzemolo, qualcuno puntava il dito verso i blogger, “coloro che ricevono copie omaggio senza un vero motivo”.

Prima ancora, una scrittrice si infuriò dopo aver ricevuto l’ennesima risposta negativa alla richiesta di recensire il suo libro che stava per uscire.

Secondo lei, un blogger non può rifiutare perché, il nostro compito è leggere. Facendo delle preferenze, il suo giudizio non poteva essere imparziale.

In sei anni, ne ho viste di cose e dopo un po’, l’idea di dover fare attenzione a TUTTO quello che faccio, mi stanca.

Sono stanca di essere presa in esame in modo così duro, sono stanca di dover ponderare triliardi di volte le mie parole perché potrei offendere la sensibilità di qualcuno, sono stanca di dovermi giustificare per una decisione.

Questo, non è confronto, questa è pubblica gogna.

Collaborare con una grande Casa Editrice è più facile perché, avendo dalla loro grandi numeri, l’autore spesso accetta di buon grado anche la critica più aspra.

Non si offendono se gli si fanno notare degli errori e non vanno in paranoia se qualcuno trova delle parti poco chiare. Alle volte condividono quasi contenti queste cose perché la perfezione, puzza. Non esiste.

Collaborare però con le piccole Case Editrici è più difficile perché, ci tengono a far girare solo notizie positive e in certe occasioni, si sentono quasi offesi nell’orgoglio se il tuo pensiero è diverso dal loro.

Collaborare però con Self è quasi impossibile perché, pretendono una certa professionalità da parte dei blogger che spesso, sfiora la dittatura.

Intendiamoci, non tutti sono da evitare ma secondo il mio modesto parere, il buon 95% si.

Quindi evito, da ieri e per sempre. Non me la sento più di supportare chi da sempre pensa che può sfruttare a proprio piacimento chi si offre per dar loro una mano*.

*piccola postilla. Anche certi blogger sono delle carogne ma, ne parlerò in un momento diverso

Da un lato, mi spiace per le persone sensate e per tutte le belle storie che non scoverò ma, il fegato è mio.

Penso che comunque, sarebbe interessante fare una lista con le “10 cose che offre un blogger” e “10 cose che ci aspettiamo da uno scrittore”.
Come dicevo, il confronto è interessante e quindi, sarebbe istruttivo e divertente condividere ciò che ci aspettiamo, anche solo per trovare in futuro un modo per non scannarci ogni volta.

#salviamociilfegato

Red Kedi - Lo scazzo negli occhi

Gna fo