Ieri sera, con la presenza di Regia, abbiamo avuto modo di vedere il film in anteprima.
Come spiegarvi il mio tentennamento?
La storia non è tra le più semplici che ci possano essere, soprattutto in un periodo come questo ma con quasi due ore di film, di politica ne ho vista abbastanza poca. Questo è un bene? Da un lato, vi direi di si perché fondamentalmente parliamo più di un thriller che un film politico ma detto tra noi, c’erano moltissimi appigli per fare qualcosa di più incisivo.
Rimanendo però nella mezza lacuna politica e scene insensate di alcuni passaggi, il film è pieno di azione ed è del tipo che piace a me.
Mitch Rapp, interpretato da Dylan O’Brien, è una mina vagante incurante di ogni tipo di regola e ordine.
Il giovane protagonista, vede morire la propria amata e da quel momento decide di dare la caccia ai colpevoli ma, in proprio. Sarà l’intervento della CIA a cambiare le sorti del ragazzo e a far sì, che possa far del bene e sfogare i suoi istinti.
Il personaggio risulta essere perennemente a filo tra l’eroico patriotico innamorato e lo sconsiderato ottuso se non fosse che il piccolo Dylan, anche se ben cresciuto, non riesce a convincermi del tutto. Chiariamoci, non è assolutamente male, dal primo film che ho visto a questo, trovo che sia migliorato moltissimo e la parte dello squilibrato gli viene particolarmente bene ma, le scene dove dovrebbe essere minaccioso… beh, ho riso moltissimo.
Sfortunatamente la cosa dipende anche dal fatto che c’è Stan Hurley, interpretato da Michael Keaton.
Stan è un personaggio particolare e assolutamente meraviglioso. Ironico, intelligente, matto e totalmente fuori dalle righe, anche se ligio al dovere. Per quanto non sia una montagna e per quanto non sia un bel figliolo, il suo personaggio risulta molto credibile.
Il rapporto tra i due è sicuramente un motore ben rodato, anche se il tempo che passano insieme, sembra molto breve (cosa non vera).
Comunque, le ambientazioni sono variegate e d’effetto.
Passiamo dalla soleggiata Libano alla sempre meravigliosa Roma ma, vediamo pregi e difetti di tutti i posti.
L’unica scena che mi ha letteralmente sconvolta, portandomi al pelo dell’iperventilazione è una di quelle finali, che si svolge su un motoscafo.
Non posso dirvi di cosa si tratta ma fidatevi, l’impatto emotivo è molto alto!
Per quanto riguarda il finale, non è stato esattamente un fulmine a ciel sereno, io e Regia l’avevamo capito velocemente ma l’abbiamo comunque apprezzato perché Mitch Rapp, rimane comunque fedele a se stesso. Inoltre, l’espressione canzonatoria gli viene così bene che in quel secondo, l’ho trovato perfetto.
Alla fine, cosa dirvi.
Se non avete particolari pretese, American Assassin è un film abbastanza avvincente ma non è tra i migliori film che ho visto nel 2017.