La tana. Tratto da un racconto di Franz Kafka

La tana. Tratto da un racconto di Franz Kafka

La Tana di Pietro Elisei
  • Personaggi 50% 50%
  • Worldbuilding 40% 40%
  • Fluidità 50% 50%
  • Cover 50% 50%
  • E il finale 40% 40%

La tana. Tratto da un racconto di Franz Kafka

Recensione: Io e Franz Kafka non abbiamo mai avuto un gran rapporto.

Per la precisione, non ho un gran rapporto con tutti i vecchi scrittori, posso “salvarne” due o tre ma solo perché ho apprezzato un’opera o poco di più. Il problema sono io, loro si meritano lettori più intelligenti di me.

Ho voluto comunque leggere questo volume perché mi incuriosiva l’idea di raccontare una storia complessa, attraverso le immagini. Tutti sappiamo che sono un mezzo potente e considerato il tema, mi aspettavo qualcosa di strabiliante.

Fin dalle prime pagine, l’angoscia regna sovrana.

In tratto usato rispecchia i sentimenti del protagonista; aggressivo verso un qualcosa che fa paura e cupo, come la sua mente.

Impossibile quindi non capire il tenore della storia, ma è difficile invece capire tutto il resto.

Per chiarirmi un po’ le idee, sono dovuta andare su Wikipedia e leggere la loro trama, che riporta praticamente la spiegazione semplificata. Tra le due, c’è una sola differenza che per me, fa la differenza.

Del protagonista non sappiamo quasi nulla ed è così anche nel racconto originale. Non è quindi un’omissione, semplicemente a Kafka non sembrava necessario farci sapere come il personaggio sia finito lì, se la sua costante paura sia una cosa ereditata da qualcuno, se è nata per via di un trauma o se semplicemente, ci sia da sempre. Fatto sta che questo architetto/topo, non si sa bene in quale luogo del mondo, per tenere a bada la sua ossessione trasforma il suo fortino in un elaborato labirinto. Più aggiunge cunicoli per depistare un possibile invasore e più sente il rischio avanzare, fino al giorno in cui percepisce un sibilo provenire da qualche parte oltre i muri. 

Dopo una prima reazione incontrollata di caccia al pericolo, dove spacca a picconate i muri, sembra accettare il suo destino da preda. Ma lo è mai stato?

Come dicevo, c’è un dettaglio che in questo volume mi ha lasciato un punto di domanda.

Tra le pagine, sembrava ci fossero altri personaggi con lui e considerando il delirio che sta vivendo, non riuscivo a capire se fossero solo proiezioni di se stesso o delle sue fantasie, oppure la famiglia. Dato che non conosciamo il passato dell’uomo, poteva tranquillamente essere la storia di una generazione che vive così, al riparo da qualsiasi cosa, anche perché se l’architetto è veramente architetto, in qualche modo dovrà pur aver studiato. 

Per qualcuno sarà un dettaglio di poco conto, alla fine il concetto che doveva passare era l’angoscia che aleggiava ovunque, eppure per me è una cosa fondamentale. Con chi ho a che fare? Perché questa persona è così sola? Ha imparato a vivere così? Non che questo mi permetta di capirlo, almeno non del tutto, però mi mette nella posizione di non pensare “ecco l’ennesimo matto scappato dal manicomio”. Magari poteva esser vero, ma se non lo fosse stato?

INFO

Autore: Pietro Elisei
Pagine: 64
Prezzo: € 11
Uscita: 22/11/2018
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Edizioni NPE

TRAMA

«La tana» è uno degli ultimi racconti di Franz Kafka, scritto nel periodo berlinese e pubblicato postumo dall’amico Max Brod, si colloca tra le opere più complesse dell’autore boemo. Incompiuto e narrato in prima persona, racconta dell’ossessione del protagonista di costruirsi un rifugio perfetto nel quale godere di una sicurezza assoluta, un covo inespugnabile che lo protegga dai suoi nemici. Nemici che altro non sono che perseveranti paure degli altri e di se stesso, sepolte da mille ipotesi, angosce e tormenti senza fine.

Nicola Pesce

Nicola Pesce

Nicola Pesce

Nicola Pesce_Autor

NOTE BIOGRAFICHE

Nicola Pesce nasce a Salerno nel lontano 19/04/1984.
All’età di sedici anni aveva già scritto oltre 10 romanzi e 100 racconti ma non era riuscito a farsi pubblicare da nessun editore. Decise così di fondare quella che oggi è Edizioni NPE, diventando il più giovane editore distribuito della storia.
Scrisse, disegnò, fece da segreteria e da redazione, stampò nottetempo la sua prima rivista, mentre di giorno seguiva il liceo prima e l’università poi.
Oggi Edizioni NPE è una delle prime venti case editrici di fumetto in Italia, “la casa editrice del fumetto d’autore”.
Piccolo imprenditore seriale, Nicola si alterna tra l’editoria ed altre società che ha fondato o che gestisce, ritagliandosi anche un po’ di spazio per leggere una infinità di libri classici, scrivere i suoi romanzi (che fino al 2019 non aveva mai voluto pubblicare!) e viaggiare armato di portatile per lavorare e penna e agendina per scrivere.

 

LIBRI PUBBLICATI

  • La volpe che amava i libri di Nicola Pesce
  • Il fiato di Edith di Nicola Pesce
  • La cura del dolore di Nicola Pesce (qui)
  • Le cose come stanno di Nicola Pesce

La cura del dolore

La cura del dolore

La cura del dolore di Nicola Pesce
  • Personaggi 70% 70%
  • Worldbuilding 60% 60%
  • Fluidità 80% 80%
  • Cover 55% 55%
  • E il finale 75% 75%

La cura del dolore

Recensione: Questo libro fa parte della categoria “prosegui per inerzia, lo capirai solo alla fine“. Nel mio caso, un pò come era successo quando sono arrivata alla fine di “La Sovrana lettrice“, arrivata la fine non solo avevo capito la storia ma, l’avevo pure apprezzata. Motivo per cui ho deciso spendere 12€ per un libro così piccolo (in altri casi non lo avrei fatto, perchè insomma, il costo è un pò troppo alto per la quantità di pagine. Che poi, non l’ho comunque preso a prezzo pieno perchè c’era uno sconto sul sito).

Henry, il nostro protagonista, un giorno viene prelevato da degli esseri che non suscitano troppa fiducia. Viene successivamente portato in un luogo anonimo che non ha mai visto e interrogato. Lui ancora non sa cosa sta per accadere, e nemmono noi.

Senza un’apparente motivo, viene torturato per un lasso di tempo infinito e Henry non riuscirà a trovare la giusta motivazione per fuggire. Ci proverà, senza alcun successo. 

Quando ormai pensa di non aver più speranza, toccando il fondo, scorge un fuocherello che ancora arde in lui e scommetterà il tutto per tutto. Saprà lottare come un leone?

Di primo acchito ho faticato a trovare un senso a quello che stavo leggendo. In novantasei pagine è difficile approfondire al meglio le cose, capisco quindi la scelta di oltrepassare ciò che si riteneva oggettivamente superfluo ma, ho sentito la mancanza di moltissime cose. Sarò pignola, sarò scassamaroni però, sono assolutamente certa che questa storia meriterebbe di più. 

Eppure, arrivata all’ultima pagina, non assolutamente scontata, sono rimasta folgorata dal concetto di base. Non possiamo sprecare il nostro tempo.

Ora, magari ho travisato io tutto quanto, però a me ha lasciato quella sensazione. Henry per compiacere gli altri, ha perso tempo prezioso e quando si è reso conto di dover reagire per far qualcosa di importante, ormai era troppo tardi. Non parlo solo della tentata fuga, parlo proprio della sua vita. Credeva di aver tutto il tempo del mondo ma no, era così. Penso sia stato questo a farmi cambiare idea sul libro.

INFO

Autore: Nicola Pesce
Pagine: 96
Prezzo: € 12
Uscita: 11/02/2021
Genere: Psicologia
Casa Editrice: Edizioni NPE

TRAMA

Il protagonista, Henry, è una persona che ha sempre fatto di tutto per compiacere gli altri, ma questa volta verrà trascinato in una esperienza kafkiana, in un istituto governativo dove dei “burocrati” spingeranno all’estremo la sua tendenza a dire sempre di sì e ad accettare tutto. Sottoposto a torture fisiche e psicologiche, arriverà Henry a capire che deve essere se stesso, ribellarsi e vivere la propria vita? Una folle ed elaborata metafora della società attuale, sempre troppo politically correct, un “memento vivi”, ossia “Ricordati di vivere”.