Hellboy [FILM]

Hellboy [FILM]

Hellboy [FILM]

Martedì sera, sono andata a vedere l’ignorantata più tamarra del 2019 (premio meritato con gran anticipo ma fidatevi, nulla potrà superarlo).

 

Hellboy è un personaggio dei fumetti creato da Mike Mignola nel 1993 ed il primo adattamento cinematografico, approda nelle nostre sale nell’ottobre 2004, seguito dal sequel nel 2008, dal titolo Hellboy: The Golden Army.

Dopo undici anni dall’ultimo film, torna nella sale il nostro Red preferito, ma con qualche cambiamento.

Essendo un reboot, alcuni aspetti sono stati modificati e ammetto di non esser arrivata veramente pronta alla proiezione e di aver capito la sua collocazione temporale, solo dopo una ripassata alle prime due trame. Quanto c’è di diverso, in questa storia?

 

Ok, ditelo pure. Cosa cacchio frega a voi dell’estetica? Sì, tipica tara femminile ma nel complesso, devo dire che di solito l’aspetto fa moltissimo nelle prime impressioni. Le differenze estetiche non sono pochissime, perchè questo nuovo Anung Un Rama risulta indubbiamente più umano e meno demoniaco (anche se deve comunque limarsi le corna con una certa frequenza, un pò come gli uomini che si fanno la barba). Non so dirvi se il nuovo volto mi piaccia oppure no, però posso dire che è sicuramente meno “perfetto” rispetto a prima perchè la panzetta e gli occhi infossati ci sono, ed il volto risulta più stanco di prima.

Quello che non posso far passare in secondo piano, è il carattere un pò differente.

Scorbutico come sempre, sempre pronto a far feste (e casino) ma anche molto piagnone e oggettivamente, proprio non me lo aspettavo! Ripeto, ho un ricordo un pò relativo dei primi due film però non penso proprio fosse così. Hellboy Versione demoniacaInizialmente, quanto è stato modificato? Abbiamo imparato ad adorare un personaggio diverso da quello dei fumetti? Piace più così, oppure come nel primo film?  Ho evitato il fumetto, cosa che indubbiamente continuerò a fare, però dovendo essere il più vicino possibile alla storia originale, sta cosa mi fa pensare moltissimo.

All’anteprima, molti ne sono usciti scontenti e dopo l’iniziale euforia, devo mettermi la mano sul cuore e accodarmi alle perplessità. Il film continua ad essere la tamarrata spaziale che è sempre stata, gli effetti speciali sui demoni sono una gioia per gli occhi (tranne il sangue, che è fintissimo anche se tolgo gli occhiali) e la violenza c’è a pacchi, perchè tra lance elettrificate e combattimenti a corpo a corpo, non ne possiamo esser delusi eppure, qualcosa proprio non torna.

Dovrei rivederlo in italiano, magari seguiti dagli altri due (perchè a mio avviso questo è il primo) e prendermi del tempo con Regia, per elaborare meglio tutto quanto.

Però nì, la trama mi lascia alquanto perplessa, come se mancasse qualcosa o come se mi stessero dicendo che le uniche certezze che avevo in realtà, fossero delle boiate astronomiche.

Hellboy Sparatoria

 Ho invece adorato Ben Daimio, il soldato sfigurato che deve lavorare con Red.

 

ADORO. Stronzo e puccioso al punto giusto, molto indicato per questa parte anche se si parla molto poco di lui e del suo passato.

Mi spiace, ve lo dico seriamente, perchè in qualche modo anche la sua parte meritava di risaltare molto di più dato che c’è un grandissimo conflitto dentro di lui. Il tema della tolleranza tra umani e “bestie” poteva esser messo in risalto con qualche dialogo in più e qualche frignaccia in meno.

Molto carine tutte e due ma la prima, l’antagonista, non ha fatto chissà quali prodezze però, la rivediamo sicuramente nel film Hellboy: The Golden Army e in fondo, glielo posso perdonare.Nimue, Regina di Sangue e Alice Monaghan mi lasciano un pò perplessa.

Alice è invece la ragazza cazzuta che dal nulla è capace di darsi in tutto e per tutto, per salvare l’amico, senza perdere il suo essere una giovane ragazza che fa uscire le anime dei morti dalla bocca. Molto carina ma anche lei, molto marginale se non per un paio di scene dove le sue capacità, diventano indispensabili.

Baba Yaga è invece il mostro per eccellenza, anche se abbastanza inutile in questo momento.

Fatta da dio, decisamente inquietante rispetto ai vari mostri che vediamo e tra tutte le apparizioni, è quella che mi ha disturbato più. Solo che boh, utile come lo shampoo per un pelato.

 

In sintesi, se non partite con l’idea di voler vedere qualcosa di impegnativo, Hellboy è il film che fa per voi. Se invece, odiate o mal sopportate i film cazzari, vi consiglio la visione di Green Book.

Hellboy_Regia di Neil Marshall
INFO

Genere: AzioneFantascienzaFantasticoAvventuraHorror

Data: 11/04/2019
Durata: 2 h 00 min
Regia: Neil Marshall
Musiche: Benjamin Wallfisch
Distribuzione: M2 Pictures

CAST

David Harbour
Milla Jovovich
Ian McShane
Sasha Lane
Daniel Dae Kim
Douglas Tait
Troy James
Thomas Haden Church
Penelope Mitchell
Sophie Okonedo
Brian Gleeson
Alistair Petrie
Kristina Klebe
Ashley Edner

TRAMA

Hellboy è un semi-demone che protegge la Terra dalle creature soprannaturali che la minacciano. Evocato sul nostro pianeta nel 1944 dal malvagio stregone russo Grigorij Efimovic Rasputin per conto dei nazisti, Hellboy viene salvato dagli Alleati e affidato al Professor Trevor Bruttenholm, che lo cresce come un figlio. Una volta adulto, Hellboy inizia a dare la caccia a lupi mannari, vampiri e creature mitologiche di ogni tipo, diventando uno dei migliori detective del BPRD (Bureau of Paranormal Research and Defense). In questa nuova avventura, l’eroe demoniaco sarà impegnato in una missione a Londra per fronteggiare l’antico spirito di una strega malvagia tornato sulla Terra dal mondo dei morti.

Hellboy_Regia di Neil Marshall - Anung Un Rama

Hellboy / Anung Un Rama

Hellboy Nimue Regina di Sangue Alice Monaghan

Nimue, Regina di Sangue

Conta su di me [FILM]

Conta su di me [FILM]

Conta su di me [FILM]

Lenny è un trentenne che ama festeggiare e godersi la vita, al limite della legalità e della sconsideratezza. 

David è un giovane ragazzo che sta male da quando è nato e che vorrebbe vivere una vita normale. 

Una coppia messa insieme per obbligo ma che nel tempo, saprà scalfire la corazza di entrambi. Perchè l’amicizia vera, nasce nei momenti più inaspettati e se non ci si prova subito, si rischia di non aver una seconda possibilità. 

Quello che più mi ha colpito di questa storia è stato scoprire che Lenny e David, esistono veramente e che alla fine, per il momento, ancora stanno insieme. David soffre ogni giorno, per tantissime cose. La sua malattia degenerativa non lascia scampo sul suo futuro ed è anche per questo motivo che vorrebbe vivere appieno ma non ci riesce. Deve stare tranquillo, non può agitarsi, non può fare molte delle cose che fanno i ragazzi normali e tutti i paletti, che fanno parte del suo essere e per quanto giusti, vengono letti anche come una costrizione a non vivere. A quel punto entra in gioco l’antitesi dell’angelo custode.

Lenny potrebbe aver tutto ma non si applica. Butta la sua vita in alcol, droghe e ogni giorno potrebbe essergli fatale. Questo porta il padre a dargli un ultimatum; o aiuta David per il tempo che gli sarà concesso oppure, basta soldi. 

Conta su di me David e Lenny

Quello che mi ha fatto ridere, è stato il mettere vicino due vite così differenti. 

Elyas M’Barek è magistrale, nel suo ruolo donnaiolo ma dal cuore tenero, mi ha ricordato moltissimo quando faceva Cemil “Cem” Öztürk in Kebab for Breakfast. Già in quel periodo avevo una cotta per lui ma ora, ormai cresciuto, non posso dire che era solo una cosa adolescenziale. Il suo mutamento è sentito e tremendamente tenero.

Trovarsi davanti ad una situazione del genere, solo due cose puoi fare; rimanere o fuggire. 

Lui fa un pò tutte e due le cose e anche se inizialmente viene mosso dai soldi, non si può rimaner indifferenti verso il suo disperato dolore. Un secondo aspetto che mi è piaciuto molto, è la semplicità di alcuni desideri di David. Noi spesso diamo per scontate molte cose ma per lui, nulla è semplice. 

Veder la madre felice, baciare una ragazza, darle dei fiori, comprare una giacca nuova… Certo, ci sono cose quasi impossibili da realizzare ma tutto sommato, è incredibile come per alcune persone la semplicità sia una cosa tanto agognata. 

Il finale del film, che spero sia effettivamente vero, porta una ventata di aria fresca in una storia così intensa. 

Nella realtà, loro sono ancora insieme e ogni anno di vita di David è un dono per tutti. 

Conta su di me_Regia di Marc Rothemund
INFO

Genere: Drammatico; Commedia

Data: 22/11/2018
Durata: 1 h 45 min
Regia: Marc Rothemund
Musiche: Johnny Klimek
Distribuzione: M2 Pictures

CAST

Elyas M’Barek
Philip Noah Schwarz
Nadine Wrietz
Uwe Preuss
Lisa Bitter
Jürgen Tonkel

TRAMA

Tratto da un’emozionante storia vera, “Conta su di me” ruota attorno a Lenny, un trentenne scapestrato e viziato figlio di un rinomato dottore. Stanco del suo atteggiamento, il padre lo obbliga a prendersi cura di David, un ragazzino che convive dalla nascita con una grave malformazione cardiaca. Dapprima restio all’idea, il ragazzo si lascerà conquistare dalla dolcezza dell’adolescente e i due si imbarcheranno in un’emozionante avventura ricca di sogni e speranze, capace di far nascere un’amicizia tanto intensa quanto inaspettata.

Conta su di me_Regia di Marc Rothemund - David e Lenny reali

Lars Amend e Daniel Meyer

La signora dello zoo di Varsavia [FILM]

La signora dello zoo di Varsavia [FILM]

La signora dello zoo di Varsavia [FILM]

Giovedì, nelle sale italiane, esce finalmente La signora dello zoo di Varsavia

Dopo quasi un mese dalla visione, posso parlarvi di questo film emozionante e spettacolare. 

Non sono mai stata una grande amante dei film storici e dei film tratti da storie vere. I primi di solito mi annoiano un sacco mentre gli altri, mi angosciano in un modo talmente profondo che poi, mi ci vuole una vita a “riprendermi”. 

Questa storia però, mi ha fatto piacere vederla, perché per quanto mi abbia commosso per ben due ore (e più), trovo che sia una realistica bellezza a metà tra il tragico ed il speranzoso. Ci fa capire la portata dell’amore e del coraggio della gente di tutto il mondo e che anche in un momento buio, non bisogna mai darsi per vinti. 

Jan e Antonina gestiscono uno splendido zoo a Varsavia. Sono mossi da un grande amore verso gli animali e lo si capisce sia dalle persone che lavorano per loro, sia dagli animali che si fidano fino al punto di poterli tenere abbastanza liberi. 

La coppia vive in un angolo di paradiso, fino al giorno in cui le truppe naziste iniziano a bombardare la capitale e lo zoo viene decimato. Quello però, sarà solo l’inizio di un periodo buio. 

Nel 1942, con l’inizio delle deportazioni, Jan e Antonia  vengono messi davanti ad una scelta difficile. Scappare e vivere con la paura alle calcagna oppure, rimanere e tener duro? 

 

Troppo legati al posto dove vivono, decidono di rimanere e mossi dall’amore per la vita, mettono a disposizione degli ebrei casa loro. Il piano è pericoloso, soprattutto perché il loro capo Lutz Heck è molto vicino a Hermann Göring e vuole usare il loro zoo per allevare gli Uri ma, grazie al debole che prova per Antonina, questo dettaglio può girare a loro favore. 

La folle corsa non durerà per sempre e la guerra viene combattuta su ogni fronte e da tutti. 

Lo zoo, riuscirà a sopravvivere, insieme a tutti i suoi occupanti? 

Le sentite le mie lacrime? 

Sentite come scorrono velocemente?

Jessica Chastain, nei panni di Antonina, credo che sia una cosa indescrivibile. Un personaggio delicato, pieno di speranza e amore del prossimo che viene interpretato magistralmente e che coinvolge lo spettatore in modo discreto. 

Il suo personaggio è uno dei più riusciti perché inizialmente parte quasi come una piccola ragazza viziata che vive nel suo mondo fatato ma nel corso della storia, alcune di queste caratteristiche si rivelano utili e poi muta, cresce ma non perde di vista se stessa, anche se è costretta a fare cose che mai avrebbe immaginato di dover fare. 

 

Johan Heldenbergh, che interpreta Jan, è invece una scoperta. 

Non è certo un’uomo bellissimo e prestante ma, possiede dentro di sè un magnetismo che si consolida man mano che il film procede. 

Lui è un marito che ama la sua donna, un’uomo alla mano che ama quello che fa nello zoo ma è anche un’uomo che non può sopportare le ingiustizie. 

Il suo modo di recitare ed il suo modo di trasmettere la sofferenza è quasi poetico, fa venire “il mestolino” a molti ed è difficile non perdonargli lo svarione di gelosia quando capisce che Lutz Heck è invaghito della moglie (caro, tranquillo che anche noi avremmo voluto spellarlo vivo in quella scena… e anche in tante altre!). 

Quello che mi ha più scosso, è il fatto che la storia sia realmente accaduta. 

Chiariamoci, anche se fosse stata inventata avrebbe fatto un certo effetto ma guardare determinate scene e saper della loro veridicità, rende tutto più abominevole e difficile da dimenticare. 

Come la scena in cui Jan, mentre è nel ghetto, vede la giovane Urszula mentre viene portata via da due soldati tedeschi. 

 

C’è anche un’altra scena che mi ha profondamente angosciato ma in questo caso, avevo già avuto modo di star male mentre leggevo “La ragazza dei fiori di vetro”. 

In questo caso, troviamo sempre Jan che raggiunge il Dr. Janusz Korczak sulla banchina mentre sta accompagnando i bambini che cura su un vagone. 

Jan si offre di farlo scappare ma il Dottore, non vuole lasciare soli i bambini e gli chiede una mano per far si che nessuno si spaventi più del dovuto. 

Anche in questo caso, sappiamo che cosa sta per succedere e anche se non vediamo nulla, l’intensità della scena è veramente alle stelle. 

La signora dello zoo di Varsavia Dr. Janusz Korczak
La signora dello zoo di Varsavia_Regia di Niki Caro
INFO

Genere: Drammatico; Biografico

Data: 16/11/2017
Durata: 2 h 07 min
Regia: Niki Caro
Musiche: Harry Gregson-Williams
Distribuzione: M2 Pictures

CAST

Jessica Chastain
Daniel Brühl
Johan Heldenbergh
Val Maloku
Michael McElhatton
Iddo Goldberg
Goran Kostic
Shira Haas
Efrat Dor

TRAMA

Ispirato alla storia vera di Jan e Antonina Zabinski, La signora dello zoo di Varsavia è un racconto di eroismo civile in tempo di guerra, e insieme una dichiarazione d’amore per la natura e gli animali. Sul finire del 1939, le truppe naziste bombardano la capitale polacca, riducendo il famoso zoo a un cumulo di macerie. Il direttore della struttura e sua moglie assistono impotenti all’occupazione del Paese e alla costruzione del ghetto ebraico. Ma con l’inizio delle deportazioni, nel 1942, la coppia si mobilita per nascondere intere famiglie di Ebrei all’interno del giardino zoologico, mascherato da allevamento di maiali. La villa degli Zabinski e le vecchie gabbie ancora intatte diventano un rifugio segreto al riparo dai feroci nazisti. “La casa sotto la folle stella”, com’era chiamato lo zoo al tempo del suo massimo splendore, viene ricordata per aver salvato circa trecento Ebrei dal genocidio.

La signora dello zoo di Varsavia_Regia di Niki Caro - Lutz Heck

Daniel Brühl

La signora dello zoo di Varsavia_Regia di Niki Caro - Jessica Chastain

Jessica Chastain

La signora dello zoo di Varsavia_Regia di Niki Caro - Johan Heldenbergh

Johan Heldenbergh