La stanza dei serpenti

La stanza dei serpenti di Alberto Verzè
  • Personaggi 60% 60%
  • Worldbuilding 70% 70%
  • Fluidità 60% 60%
  • Cover 80% 80%
  • E il finale 50% 50%

La stanza dei serpenti

Recensione: A Long Seat Lake ogni cinque anni una ragazza scompare senza mai fare ritorno. Lo sa bene Alan Pyrst, perché è così che ha perso sua sorella maggiore Nathalie, nel lontano 2000.
Ora, quindici anni dopo quel terribile fatto, Alan ed i suoi amici si ritrovano a dover fare i conti con questo insolito mistero. Chi si nasconde dietro queste sparizioni e perché la polizia non riesce a trovare il colpevole? Gli incubi di Alan sono per caso collegati a tutto quello che sta succedendo?
Loro malgrado, dopo aver trovato un cadavere, si trovano invischiati in questo turbinio di segreti.
Saranno pronti a sacrificare ogni loro certezza?

Trovo che la copertina di questo libro sia ammaliante.
Non è spettacolare e nemmeno priva di difetti ma comunque fa il suo sporco lavoro. Il rosso affascina e quella barca, che sembra essere sorretta da un groviglio di serpenti, suscita curiosità. Come dite? Perché sto partendo da quello e non direttamente dalla storia? Beh, fatevi due domande.

Spesso mi sento una tragica rompina o comunque un’eterna insoddisfatta. Trovo sempre dei lati negativi nelle storie che leggo ma vi giuro che non lo faccio intenzionalmente. Non mi diverto nel parlare male del lavoro degli altri, so bene quanto impegno ci vuole per scrivere un libro e conosco la sofferenza dell’editing ma per l’amor del cielo, non posso chiudere sempre gli occhi.
In questo caso specifico, devo dire che mi sono cadute le braccia per due semplicissimi motivi. Punto primo, l’inutilità di certe scene che non servono alla storia (giusto per fare un piccolo esempio, a nessuno interessa sapere che Alan, dopo essersi fatto la doccia, usa energicamente un asciugamano sui capelli e che per farsi bello per la sua bella, decida di usare un profumo. Sono piccoli dettagli che dovrebbero creare atmosfera ma che in questo specifico caso, dopo righe e righe di scene del genere e quasi nulla sul fronte mistero, facciamo che anche no?) e punto secondo, la troppa velocità nel descrivere la parte finale che si svolge nel giro di “due pagine”. La suddivisione delle cose, a mio avviso, non è stata fatta in modo bilanciato.

C’è poi una scena che proprio mi fa uscire di testa per la “stupidità”.
(ATTENZIONE, POSSIBILE SPOILER)
Ad un certo punto della storia, Alan ed il suo gruppo di amici decidono di andare alla “Secret Beach” con tre ragazze. Insieme a loro, solo per quella volta, uno dei ragazzi porta con se un cane da caccia e pare che sia il migliore (ed il più coccolone) della muta.
Mentre stanno seguendo il sentiero, l’animale sembra dare di matto ma in qualche modo riescono a tenerlo vicino a loro. La stessa cosa si ripete quando tornano verso le macchine ma con un esito differente. Alan e due degli amici inseguono il cane nei rovi e appena lo trovano, notano che sta scavando il terreno in modo forsennato.
Chissà come mai, eh?
ORA, io dico. Da non molto tempo è scomparsa una ragazza e con voi c’è un eccellente cane da caccia. Siete in un posto praticamente introvabile perché il sentiero è nascosto quindi nessuno ci passa. Posso capire che il ritrovamento di un cadavere non sia il primo pensiero ma insomma, cadere dal pero in quel modo è fin troppo ridicolo.

Ovviamente questa scena non rende il libro brutto, fa solo cadere l’anima. A rendere però la lettura negativa è l’insieme di vari dettagli che, come dicevo sopra, non sono stati mescolati bene.
Tra l’altro, la scena madre che dovrebbe farci sgranare gli occhi per la sorpresa, dura solo un battito di ciglia e in conclusione, rimani con in mano un pugno di mosche. Cosa ha spinto i colpevoli a fare quello che hanno fatto e come sono riusciti a trovare i loro adepti? Perchè Nathalie ha buttato tutto al vento? C’è o non c’è un collegamento soprannaturale tra i due fratelli? Perché Alan alla fine ha buttato tutto al vento, al posto di reagire?
Insomma, dopo duecento e passa pagine, mi trovo con più domande di prima e le risposte le devo cercare nella mia fantasia perché anche ripensando alla lettura appena finita, non trovo molto materiale che possa aiutarmi. Questa cosa mi rende molto triste perché l’idea di fondo era interessante e poteva venir fuori un qualcosa di molto ansiogena, vista la famosissima stanza dei serpenti. Anche la storia di Nathalie sarebbe stata molto utile per fare atmosfera ma la vediamo passare come una meteora… L’unico vero punto a favore di tutto questo è la fluidità con cui si fa leggere.
Invocazioni a parte.

INFO

Autore: Alberto Verzè
Pagine: 238
Prezzo: € 16
Uscita: 21/09/2021
Genere: Thriller
Casa Editrice: Viola Editrice

TRAMA

A Long Seat Lake ogni cinque anni una ragazza scompare senza mai fare ritorno. Alan Pyrst è stato segnato da un evento indelebile: anche sua sorella Nathalie è sparita nell’anno 2000. Quindici anni dopo, Alan e i suoi amici si ritrovano coinvolti direttamente in questo enigma in seguito alla scoperta fortuita di un cadavere ignoto lungo il sentiero per la “Secret Beach”, la spiaggetta in cui il gruppo è solito incontrarsi. La terrificante vicenda li spinge a cercare di ottenere maggiori informazioni, scavando nel passato e nel presente della cittadina adagiata sulle rive del lago. Tuttavia, gli indizi raccolti sembrano condurli a uno strano simbolo. Un simbolo plasmato dalla morte stessa… ma il peggio dovrà ancora arrivare…

L’ultimo spettacolo

L'ultimo spettacolo di Fabio Boaro
  • Personaggi 20% 20%
  • Worldbuilding 30% 30%
  • Fluidità 30% 30%
  • Cover 40% 40%
  • E il finale 10% 10%

L’ultimo spettacolo

RecensioneL’ultimo spettacolo racconta la storia di un Reality che, come tema, ha il gioco di ruolo.
Sette concorrenti isolati in una casa, una settimana a disposizione per vincere il programma e una considerevole somma in denaro.
Le regole sono poche e semplici.
Sei vittime ed un killer.
Non avranno contatti con il mondo esterno per tutta la durata del programma, le telecamere riprendono tutto il tempo, possono fare quello che vogliono ma ad un certo punto della sera saranno obbligatoriamente confinati nelle loro stanze e non potranno uscire fino alle sette del mattino.
Avranno 168 ore di tempo per scoprire chi di loro è il killer mentre lui avrà il compito di ucciderli, uno al giorno.
Ovviamente saranno uccisioni simboliche ma cosa succede quando questa convinzione si scontra con un fiume di sangue?

Posso dirlo? “PER ME E’ NO.
L’idea di base era potenzialmente spettacolare. Richiudere sette persone totalmente differenti in una casa e vedere fin dove sarebbero stati disposti a spingersi per un mucchio di soldi… Una meravigliosa critica al mondo dei Reality e all’umano stesso, gestita però in malo modo e con un’italiano decisamente discutibile.
Questo genere di lettura è tra le mie preferite, non tanto per la questione morale (che comunque ha il suo fascino) quanto per la tensione che si dovrebbe creare. Certo, non avendo io una grande opinione della maggior parte della gente, capire chi sia la “mela marcia” del gruppo è un compito semplice ma, per come sono stati caratterizzati i vari personaggi, anche un neofita non avrebbe avuto problemi.
Non posso fornire una descrizione dettagliata sui sette concorrenti, magari volete leggerlo anche voi, però posso assicurarvi che è facile.
Oltre a questo, per più della metà del libro la passiamo a conoscere il protagonista numero uno, colui che i Reality li odia ma che ci finisce dentro. Un po’ per caso e un pò per scelta, sarà lui la voce narrante e lo farà in un modo così patetico che ad un certo punto quasi capisco le parole del killer e la sua voglia di giocarci un po’.
Empatizzare con gli altri è impossibile, non ne abbiamo il tempo e sinceramente, Fabio Boaro sembra non averci messo nemmeno lui una gran voglia. La tensione non l’ho vista nemmeno con il binocolo, lo spiegone finale mi ha fatto urlare “VA CHE LO SAPEVAMO GIà TUTTI, SEI L’UNICO CON LE FETTE DI SALAME SUGLI OCCHI” e il finale lo trovo inspiegabile. Nel senso, sapevo già come avrebbe reagito il vincitore perché a quel punto il tripudio di banalità non poteva fermarsi ma il ritorno di un certo personaggio, mi ha lasciato un gigantesco punto di domanda. Sarà stato l’ennesimo insegnamento che i soldi possono sanare qualsiasi cosa? Chissà.
Quello che è certo, è che mai più un self (di Fabio ho anche “Ritorno a casa”, seguito penso non obbligatorio di questo libro ma per come stanno le cose, mi sa che non lo leggerò mai, anche se sono meno di cento pagine).

INFO

Autore: Fabio Boaro
Pagine: 236
Prezzo: € 9.99
Uscita: 29/09/2022
Genere: Giallo; Thriller
Casa Editrice: Self

TRAMA

David Leroil ha sempre odiato i reality show e la TV spazzatura, ma adesso, superati i trent’anni, molte delle sue certezze sono venute meno.

Ha alle spalle un brutto divorzio, è intrappolato in un lavoro che non lo gratifica e passa quasi tutto il suo tempo da solo.

Perché quindi non tentare qualcosa di nuovo?

 

Un nuovo reality show, un evento mai visto prima.

 

La premessa è semplice: sette persone chiuse in una grande casa, che dovranno trascorrere una settimana sotto i riflettori, partecipando a un gioco di ruolo. “Vittime” che dovranno sfuggire a un “killer”, per non essere eliminate dalla competizione.

Il premio? Cinque milioni di dollari e la popolarità a livello globale.

 

E’ tutta una finzione, non c’è alcun rischio…

 

Una volta all’interno del programma, però, le cose prendono una piega sinistra.

I contatti con l’esterno sono interrotti, e David, insieme agli altri concorrenti, inizia a vivere un incubo a occhi aperti.

Chi sarà il Last Man Standing?

Scream VI [FILM]

Scream VI [FILM]

Scream VI [FILM]

Ci troviamo un anno dopo la fine del quinto film, a New York, dove Sam e Tara vivono con Chad e Mindy (che abbiamo avuto modo già di conoscere), Quinn (figlia di un detective) e Anika (nuova fiamma di Mindy).

Tara e i due gemelli provano in ogni modo a tornare a vivere una vita normale, cercando di dimenticare gli orrori vissuti in precedenza ma Sam no, per lei è ancora tutto troppo fresco.
Il trauma vissuto per colpa dell’ex fidanzato, il terrore di perdere la sorella e il pensiero negativo che la gente ha di lei, portano la ragazza a vivere in un costante senso di allerta, stallo e sfiducia verso gli sconosciuti. Una sera, quel poco di stabilità che erano riusciti a crearsi viene meno, perché viene trovata una maschera di Ghostface accanto ai corpi di due giovani studenti. Non una maschera qualsiasi.
Le cose precipitano nell’esatto momento in cui arriva la Chiamata.
Da quando all’inferno c’è campo?
Ora, per Sam e Tara comincia un conto alla rovescia ed in palio, c’è la vita di tutti.

Non sono una grande fan della saga di Scream, già alla fine del secondo film li avevo etichettati un pò troppo fuori le righe per i miei gusti e no, non parlo della quantità di sangue.
Sono quel tipo di persona che il thriller lo deve percepire fin dentro le ossa e l’horror non può esser preso come se si stesse raccontando una barzelletta. La cosa che più frequentemente ho pensato durante la proiezione è “Bellaaaaaaaaaaaaaa!!!” e no, non fa parte della visione canon.

Intendiamoci, non è un film ridicolo, semplicemente non è per me.
Ci ho provato.

Gusti personali a parte, devo dire che di scene divertenti ne ho trovate e che Ghostface, anzi, I Ghostface mi hanno stupito. Capire chi era il cattivo non era poi così difficile ma essendo più di uno, beccarli tutti è stata una cosa impossibile.
Nota di merito per la lotta finale, dove tutti si prendono a schiaffoni duri ed io ho riso di soddisfazione ma avrei preferito veder Tara in una veste più forte e non Sam, perché va bene esser figlia del primo Ghostface ma così facendo non si uscirà mai dal circolo vizioso delle ipotesi che la vedono come prossima assassina. Tra l’altro, un pochino ci gode nel fare quel che fa, quindi….
Seconda scena approvata è quella della metropolitana. Li sì che mi è venuta l’ansia! Non posso dire chi c’è e cosa succede ma immaginatevi questo. State scappando da un bruto che indossa una maschera di dubbio gusto e impugna un coltello miracle blade 3 serie perfetta, dovete stare tutti vicini vicini vicini perché altrimenti vi affetta come dei salamini e quindi vi dirigete verso la metropolitana, perché è affollata e questo crea un’illusione di sicurezza. Al posto di trovarvi tutti come delle sardine, la massa vi divide e gli unici due ad esser rimasti indietro, si trovano in un vagone pieno di maschere e costumi di Ghostface. La connessione ovviamente viene a mancare e pure la luce sfarfalla. Sei in un miscuglio di caos di rumori, corpi che si spingono per scendere e salire, ansia per la divisione non programmata e adrenalina per la fuga. Pensi di essere al sicuro, ti ripeti che mica puoi morire nel bel mezzo della folla, no? EH.
Quello che forse più mi fa storcere il naso è che ci sono comunque un sacco di clichè, anche se i personaggi analizzano esattamente i clichè dei vecchi film dell’horror.
Sarò troppo vecchia per queste cose? Chiusa? Chissà.

Comunque c’è un personaggio che non me la racconta giusta.
Se gli incassi vanno come prevedo, mi viene un forte sospetto.

Scream VI regia di Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin
INFO

Genere: Thriller, Horror

Data: 09/03/2023
Durata: 2 h 02 min
Regia: Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin
Musiche: Brian Tyler
Distribuzione: Paramount Pictures

CAST

Courteney Cox
Melissa Barrera
Jenna Ortega
Hayden Panettiere
Jasmin Savoy Brown
Mason Gooding
Devyn Nekoda
Josh Segarra
Liana Liberato
Tony Revolori
Jack Champion
Samara Weaving
Henry Czerny
Dermot Mulroney
Skeet Ulrich

TRAMA

Scream VI vede tornare le sorelle Sam e Tara Carpenter insieme ai gemelli Chad e Mindy Meeks.
I quattro, sopravvissuti agli omicidi compiuti da Ghostface, si lasciano alle spalle quanto accaduto a Woodsboro per iniziare un nuovo capitolo della loro vita trasferendosi a New York.
Ma anche nella grande mela si ritroveranno ad avere a che fare con un nuovo Ghostface. Come affronteranno questo nuovo inizio?

Marina Di Guardo

Marina Di Guardo

Marina Di Guardo

Marina Di Guardo_Autor

NOTE BIOGRAFICHE

Marina Di Guardo è nata a Novara ma ha origini siciliane e vive a Cremona; è autrice di romanzi, soprattutto di genere thriller. Ha lavorato come vicedirettrice dello showroom di Blumarine, prima di dedicarsi alla scrittura. È la madre delle sorelle Ferragni: Chiara, Valentina e Francesca. È inoltre nonna di due nipoti, Leone e Vittoria figli di Chiara e del rapper Fedez.

 

LIBRI PUBBLICATI

  • Dress code rosso sangue di Marina Di Guardo (qui)
  • La memoria dei corpi di Marina Di Guardo
  • Com’è giusto che sia di Marina Di Guardo
  • Non mi spezzi le ali di Marina Di Guardo
  • Nella buona e nella cattiva sorte di Marina Di Guardo
  • Bambole gemelle di Marina Di Guardo
  • Frozen bodies di Marina Di Guardo

FreeBook #13

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Jack e Brandon una passione incantata di Leonardo Parsifal
General Informations

Autore: Leonardo Parsifal
Genere: Romanzo Rosa
Pagine: 16
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Jack è un ragazzo di diciotto anni, ordinario e perennemente annoiato. Un giorno, tornando da scuola, si imbatte in un fenomeno bizzarro, una sorta di vortice di luce. Non può fare a meno di avvicinarsi, e immediatamente viene risucchiato da un’altra parte, dove le leggi della fisica sembrano non valere.
Lì troverà il suo vero amore, tra fenomeni inspiegabili e una passione erotica gay.

General Informations

Autore: Leonardo Parsifal
Genere: Giallo; Thriller; Racconto
Pagine: 36
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Carlo è un uomo sposato, ed una mattina incontra il suo nuovo capo, un uomo alto, dal corpo tonico, ed estremamente autoritario. Pian piano arriverà a sottomettersi sempre di più a lui, varcando limiti che mai avrebbe immaginato.

Sottomesso al mio capo di Leonardo Parsifal