Dal film al romanzo. Tomb Raider – I diecimila immortali
Gioia o Dolore?
Sono cresciuta con mia madre che giocava a Tomb Raider sulla playstation 1. Ho passato anni a ingabbiare il povero maggiordomo e tentando di finire il gioco.
Invano.
Poi sono arrivati i due film con una Lara Croft da urlo interpretata da quel tronco di gnocca di Angelina Jolie. Scusate l’espressione ma la trovavo meravigliosa e ancora oggi, dopo quindici anni, lo credo ancora.
Dicevo.
La donna che io ricordo, era forte ed affascinante.
Intelligente e matura ma anche spericolata ed avventuriera.
L’icona perfetta per delle giovani bambine che sognavano di vivere delle vere e proprie avventure come protagoniste e non come parte dell’arredamento.
Quando qualche mese fa ho visto che sarebbe uscito un libro su di Lei. Gioia.
Non ho saputo resiste e questo blogtour era l’occasione perfetta per poterlo leggere, rivangando meravigliosi ricordi.
La Lara Croft del libro è giovane e al momento, in “ferie”. Dopo aver finito uno scavo archeologico, si prende del tempo per dimenticare quello che è veramente successo a Yamatai e per combattere gli attacchi di panico che la perseguitano ad ogni rumore improvviso.
Già dalle prime pagine, ho capito che il mio ricordo di Lara nei film avrebbe fatto a cazzotti con quella letteraria.
Chiariamoci, il libro mi è piaciuto ma il personaggio mi è indigesto.
Lara è una ciuciapocce.
No, tranquilli, non è un insulto in greco antico. Semplicemente i due personaggi cozzano e preferisco quella che ho imparato ad amare con Angelina.
So che la storia che ci viene raccontata si piazza, cronologicamente parlando, tra due giochi (Tomb Raider del 2013 e Rise of the Tomb Raider del 2015) e oggettivamente io non ricordo il carattere di Lara su quel frangente ma l’ho trovata molto insicura e largamente immatura.
Capisco che sia comunque giovane ma alcuni modi di fare si discostano dal film e anche banalmente parlando, il modo in cui vive è diverso rispetto al film. Per esempio, vive in un appartamento con la sua amica Sam, mentre nei film vive in una residenza che ancora oggi sogno insieme a quel povero disgraziato del Maggiordomo (che nel gioco veniva immancabilmente chiuso nella ghiacciaia mentre nel film tentava inutilmente di addomesticare Lara e doveva pulire tutto ciò che distruggeva).
Da un lato posso capire la differenza tra il vedere una storia e leggerla ma dall’altro, veramente… ho in mente un personaggio molto più forte.
Vista da fuori, probabilmente sembrerebbe una “ragazza cazzuta” ma il pregio di poter leggere i suoi pensieri in questo caso si trasforma in difetto.
Se nei film, vediamo solo le sue azioni e ascoltiamo le sue parole, nel libro veniamo a conoscenza di tutte le pippe mentali e queste, fan si che si perda parte del fascino.
Ora però fatemi chiarire una cosa.
Il libro l’ho trovato interessante anche se si piazza tra due giochi. Non è una palla e scorre liscio.
Se non avessi in mente i film, probabilmente avrei apprezzato di più il personaggio. Mi rendo conto che è una fisima tutta mia…
In definitiva però, continuo a preferire i film!