Un universo d’amore. L’universo nei tuoi occhi
Siamo arrivati alla mia tappa.
Mentre ieri, vi abbiamo invaso con le recensioni del libro, oggi voglio mettere a confronto questa nuova lettura con quella precedente.
Trovo estremamente difficoltoso trovare un modo per metterli a confronto senza però svelarvi i punti salienti. Però, essendo due libri bellissimi, devo parlarvi assolutamente dei loro pregi!
Raccontami di un giorno perfetto:
– Ho letto alcuni commenti negativi sul romanzo. Un classico e giustamente, ci sta.
Il mondo è bello perchè è vario e sappiamo che non si può piacere a tutti. Quello che però mi ha un pò lasciata perplessa è stato un commento cattivo sul fatto che il libro denigra la figura dello strizzacervelli.
Il libro parla di depressione, senso di colpa, ansia e tutte quelle sensazioni cupe e pesanti che in un modo o nell’altro, ogni adolescente vive. Come tutti sappiamo, ogni ragazzino tende a tenersi tutto dentro e ad essere crudele con chi è diverso. Non è una costante ma succede molto spesso e sempre molto spesso, si sentono gli unici a soffrire.
Questo libro, ci fa capire che mai e sottolineo MAI, dobbiamo sentirci soli perché non è vero.
La figura dell’adulto viene messa in discussione perché anche nella realtà, un ragazzo giovane preferisce non affidarsi a loro. Un pensiero sbagliato ma comune.
– Mi ha ricordato che è sempre bene vivere e affrontare ogni secondo della vita. Nel bene e nel male perché la vita, non è eterna.
Gli incidenti non sono poi così rari e spesso, sono mortali. Bisogna sempre dare il meglio perché il futuro è incerto e con la Morte, non si può patteggiare.
Però è anche vero che tutto si può superare e che anche se noi soffriamo, il mondo continua a girare ed è un nostro diritto tornare a vivere.
– Mi ha fatto carpire che tutti indossiamo delle maschere e che dietro un sorriso, spesso si nasconde una persona che soffre. Anche la persona più popolare della scuola può sentirsi un cesso a pedali.
Incredibile ma vero.
L’universo nei tuoi occhi:
– Trovo che giudicare a priori una persona solo dall’aspetto fisico, sia un comportamento scorretto. Non possiamo conoscere le storie che la gente si porta dietro e c’è sempre modo e modo per consigliare qualcosa.
Libby, per quanto sia molto grossa, balla a meraviglia eppure, non basta la bravura. Dovrebbe perdere peso… perchè? Per cattiveria di chi c’è al comando.
– Non bastano gli occhi per vedere. Essere particolari è sempre un modo per essere unici e ci sono moltissimi modi per esserlo in modo genuino.
Essere le fotocopie delle fotocopie e seguire in massa il figo del momento… beh, non lo capirò mai.
– L’amore è cieco. Ormai questa ovvietà la diciamo un sacco di volte ma quando vediamo due personaggi tanto diversi, amarsi in una storia?
Solitamente sono sempre molto nella norma. Belli o molto carini, magri ma tonici, mascoline ma delicate, maschioni ma anche aggraziati… insomma, in un modo o nell’altro, se vestiti e/o truccati nel modo giusto, sotto ogni personaggio c’è l’adone o la dea di turno. In questo caso però, la Niven ci presenta due personaggi totalmente agli opposti e buon dio, sono così dolci che mi sono innamorata pure io.
I due libri hanno in comune tutto e nulla.
Nulla perché trattano dei temi differenti e anche il finale è assolutamente diverso l’uno dall’altro ma sono libri che fanno pensare molto e che ti aprono il cuore. Sono due storie che racchiudono il dolore ma che in modi differenti ti dicono di non fermarti e di continuare ad amare.