I diversi mazzi di tarocchi. Guarda oltre ciò che vedi
Come abbiamo visto durante la recensione, la lettura dei Tarocchi è una cosa oggettivamente semplice ma non alla portata di tutti.
Dico semplice perché la tecnica, se spiegata in modo schematico e lineare, non ha nulla di contorto. Si mischiano le carte, si stendono, si rimescolano e poi si scelgono.
Ovviamente, ci sono da tener conto anche una serie di sfumature che cambiano da stesa a stesa, ma anche da quale scuola uno abbia scelto di seguire. Perché ecco, non esiste un solo mazzo di Tarocchi, e nemmeno un solo modo per usarli.
Bisogna tener presente che come per tutte le cose, c’è sempre un lato commerciale.
La divinazione si presta molto bene, dato che si colloca nella categoria dell’occulto e molti ne sentono il fascino, anche se poi alla fine non ci credono veramente.
In commercio ci sono molti mazzzi e l’unico modo per scegliere quello giusto, è affidarsi al proprio senso estetico. O forse no?
Regola vorrebbe che il primo mazzo ti venga donato da una persona sconosciuta, ma quante possibilità ci sono che ciò avvenga? Ecco, nessuna. Quindi, alla fine di tutto sto pippone vorrei mostrarvi alcuni mazzi che trovo interessanti e molto diversi tra loro.
Di questo mazzo, non c’è moltissimo da dire, se non che è tra i più vecchi in assoluto.
Il mazzo Egiziano è forse uno dei miei preferiti e sicuramente, da quello che ho scoperto, è anche uno dei più difficili da maneggiare.
Come ben sappiamo, le divinità sono esseri estremamente suscettibili e in questo caso, la leggenda narra che se usati da non credenti o persone poco rispettose, possano sentirsi offesi. Da tale sentimento, potrebbero arrivare dispiaceri nel consultante e quindi, si consiglia sempre di arrivare a quel punto con una vera curiosità e non con la voglia di giocare e basta.
I Tarocchi Crowley, si basano sulla personalissima concezione magica di Aleister Crowley, un importante cartomante inglese esperto di occultismo e creatore della filosofia magica di Thelema.
Il mazzo è composto da 78 arcani, suddivisi in 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori.
Se nelle carte Egizie, abbiamo la complessità delle divinità interpellate, qui abbiamo la complessità di ogni carta che risulta difficile da comprendere anche per i cartomanti stessi.
Solitamente, vengono usati dagli esperti, perchè più “studiati” e più abituati alla lettura ma sono anche un rompicapo affascinante.
A senso estetico, non sono esattamente tra le mie preferite ma le trovo molto interessanti per i mille buchi che ci sono. Come ultima cosa, vi mostro loro; Tarocchi del Magenta.
Si vabbè, sprechiamoci con le battute, ma il creatore di questo mazzo ancora non è stato trovato ed io mi chiedo come sia possibile. Ad essere precisi, in realtà questo non è nemmeno un mazzo di tarocchi, dato che mancano i semi e quindi la lettura delle sue carte è diversa rispetto a tante altre.
In sintesi, non basta aver in mano un mazzo di carte bello e a buon mercato.
La lettura va fatta con un certo criterio, anche estetico se si vuole, ma sempre nel rispetto di quello che abbiamo in mano e di chi ci sta davanti. Anche delle persone che ci hanno fatto avvicinare a questa pratica, senza vergognarci nel dire che un pò, ci si crede veramente a queste cose.