Al di là di Borgo Opaco

Al di la di Borgo Opaco
  • Personaggi 75% 75%
  • Worldbuilding 85% 85%
  • Fluidità 75% 75%
  • Cover 85% 85%
  • E il finale 75% 75%

Al di là di Borgo Opaco

Recensione: Ma esattamente, cosa vi aspettate da questo libro? Cosa vi aspettate dalle mie parole?

Qualche mese fa, su Telegram è nato un gruppo di blogger che avevano voglia di condividere il proprio lavoro e sostenersi. Poi le cose sono sfuggite di mano e quella chat, si è trasformata in un posto dove poter parlare liberamente di tutto e tra le varie cose, venne fuori la passione per la scrittura. Molte blogger hanno nel cassetto questo sogno di pubblicare una storia, probabilmente perchè la nostra irrefrenabile voglia di parlare si scontra con le mille letture che facciamo.

Emanuela in questo non è molto diversa dagli altri, e complice un pò il nostro sostegno, alla fine è riuscita a riprendere in mano una storia accantonata nel tempo.

Non mi prendo il merito di questa uscita, non ho fatto nulla se non contribuire alla prima spintarella ma, sono comunque fiera di tutto questo.

Moon è un’adolescente che da bambina ha perso i genitori, così si è vista costretta a trasferirsi dall’amata nonna ma, il sogno estivo che l’ha sempre cullata si scontra con la nuova vita che si appresta a vivere. La donna, improvvisamente per colpa di una maledizione inizia ad esprimersi in rime e nel tempo, Moon inizia ad odiare questa condizione. Oltre a quello, la ragazza deve anche subire una crescita priva di affetto e uno studio rigoroso della magia dato che a Borgo Opaco, vivono serenamente molteplici religioni e la nonna, appartiene all’Antica Religione. Questo vuol dire mantenere un certo decoro sia in casa che fuori e tramandare le conoscenze nella speranza che nulla vada perso.

Moon desidera fortemente diventare una strega capace, in modo da poter sfuggire da quel paesino che tanto amava un tempo. L’arrivo però di un’apprendista dalla folta chioma rossa, con un potere nato insieme a lei, la porterà a compiere decisioni diffici e azzardate.

Saprà gestire le gioie ed i dolori? Oppure, soccomberà all’oscurità?

Ci sarebbero tante cose da dire su questo libro, eppure dirò ben poche cose. Al di là di Borgo Opaco è una lettura estremamente personale.

Come dark fantasy c’è molto, ed è uno degli aspetti che più mi sono piaciuti perchè Emanuela, è stata fedele a se stessa fino alla fine. Uno degli aspetti che poco mi aggradano, sono quelle storie che partono in un certo modo cupo e difficile per poi finire in un mondo fatto di arcobaleni colorati e glitterati. Che strazio.

Avevo già visto questa crudeltà nella raccolta di racconti di Alice Chimera ma ancora più fedele a se stesso, c’è stato Sade. Lo so, sono accostamenti estremamente bizzarri visto le storie diverse raccontate ma, tutti hanno avuto questa linearità. Non ci sono gioie gratuite, ma solo una vita nuda e cruda.

In queste pagine, ci sono moltissimi personaggi e in un modo o nell’alto tutti hanno avuto lo spazio che si meritavano. Non ci sono momenti podio immeritati e non ci sono offuscamenti ingiustificati, tutti fanno la propria parte e tutti, raccontano con la loro voce una storia. Poi ok, possiamo disquisire sul gusto personale nel voler sapere di più su qualcuno (solitamente sono i personaggi del cuore o luoghi molto molto bizzarri) o come per me, preferire qualche riga in meno di descrizione ma una volta arrivati alla fine, si capisce che tutto era necessario.

Un’altro aspetto che ho apprezzato, è il come viene portato avanti il concetto di dolore, in tutte le sue sfaccettature. Non c’è solo Moon a soffrire, come lei ci sono tanti altri e quella che sicuramente spicca di più è Provenza.

Alla fine quasi viene aiutomatico perdonare ogni tipo di cattiveria commessa, perchè è difficile giudicare e condannare chi è diventato arido dopo aver affrontato un forte lutto. Non ci sono dei veri e propri cattivi/antagonisti, ci sono solo persone (o creature) che hanno deciso di reagire in un certo modo.

Io comunque ho apprezzato molto Metelaine, pur con tutti i difetti del caso. Ma qui, chi non ne ha?

Una menzione particolare al finale, che sinceramente ho aspettato per tutta la durata della lettura (Emanuela ci aveva già avvisato di questa cosa) ma che comunque mi ha rattristato molto.

Era necessario, come dicevo sopra non avrei assolutamente accettato qualcosa di diverso ma questo non mi ha comunque impedito di desiderare qualcosa di meglio.

Quindi la domanda adesso è questa; a quando il prossimo libro?

INFO

Autore: Emanuela A. Imineo
Pagine: 283
Prezzo: € 12.99
Uscita: 30/07/2020
Genere: Dark Fantasy
Casa Editrice: Indipendently Published

TRAMA

Tra i picchi delle più alte montagne, punto d’incontro di Umani e Dei crudeli, c’è un luogo maledetto dove il buio quasi diventa suono, assordante e oscuro. Con la luce del sole però torna a essere Borgo Opaco: un villaggio unico, malinconico e ridente, dove culti e i riti di ogni epoca e provenienza convivono in serenità.Tra i suoi abitanti troviamo Moon, un’adolescente che professa l’Antica Religione. Moon ha perso i genitori e vive con Nymphe, sua nonna: una strega che, per malattia o sortilegio, non ha più la facoltà di esprimersi in maniera lucida e coerente. Tra rabbia e dolore, sacrifici umani e ricerca del proprio destino, Moon si troverà di fronte a due sentieri e dovrà compiere la sua scelta: potrà riempirsi di oscurità o sacrificarsi per la salvezza. Due incontri segneranno il suo percorso: quello con Metelaine, all’apparenza una ragazza come lei ma forse non umana, e quello con Provenza, la ninfa immortale preda della morte.Crescere è sempre scegliere, ma cosa deciderà Moon? E chi ne pagherà il prezzo?

Dea Mórrígan. Al di là di Borgo Opaco

Dea Mórrígan. Al di là di Borgo Opaco

Ho deciso di partecipare all’evento del nuovo libro di Emanuela, per tante ragioni.

Non tanto per il fatto che la conosca da anni, non tanto per il fatto che ho già letto il suo precedente libro o per il fatto che un micro merito per averla incentivata arrivi anche da me. Ho deciso di leggere questo storia per ciò che racconta.

Prima di parlarvi di ciò che penso della storia, quindi sintonizzatevi nuovamente qui sabato, voglio parlarvi di una divinità che compare in queste pagine.

La Mórrígan (spesso reso senza accenti, Morrigan) è una delle più importanti divinità irlandesi, una delle “furie guerriere” dei miti irlandesi, fortemente associata alla guerra, alla morte e al fato.

Viene descritta come una mutaforma, che ama assumere in particolar modo la forma di corvo o cornacchia, sorvolando i campi di battaglia e divorando i cadaveri o apparendo come una vecchia megera che chiama i guerrieri alla morte.

La sua caratteristica di mutaforma la avvicina alla figura del druido come bardo-stregone, un ruolo che ella stessa assume in alcune storie, intonando canzoni per portare vittoria, praticando la divinazione e prevedendo il futuro.

È legata anche alla fertilità e alla sessualità, e alcune storie le attribuiscono un appetito sessuale insaziabile; ella sedurrebbe i soldati prima della battaglia, e condurrebbe i suoi amanti alla vittoria.

Recita così Wikipedia.

La Mórrígan ha un suo “giorno” propizio, ovvero Samhain (l’inizio della metà oscura dell’anno celtico), e quindi visto che la recensione sarà quel giorno, perché non scegliere proprio lei?

Tra l’altro, il simbolo del corvo mi è molto amico dato che tra le varie figure che mi sono fatta tatuare, c’è proprio un suo teschio.

Si narra che una delle sue varie caratteristiche, fosse anche quella di rapire piccoli bambini per poi allevarli e farli diventare dei grandi guerrieri. Insomma, come prendere seriamente l’arte della guerra.

Rapporto con Macha, Badb e Nemain

La Mórrígan viene frequentemente associata ad altre dee guerriere irlandesi, Macha, Badb e Nemain; questa connessione assume spesso una forma triadica, in cui tre di queste quattro dee formano una triade chiamata “Morrígna” (che è il plurale di Mórrígan). Tuttavia, sebbene nella mitologia celtica fosse comune avere triadi di personaggi, specialmente tra quelli femminili, la Morrigan e le altre tre dee presentano una situazione particolare: la Mórrígan è sorella di Macha e Badb, in quanto tutte figlie di Fiacha mac Delbaíth, ma questa triade viene spezzata dal fatto che Macha muore per mano di Balor nella seconda battaglia di Mag Tuire. Alcune fonti sopperiscono a questa mancanza sostituendo Macha con Nemain.

È possibile che, originariamente, vi fosse effettivamente una triade divina, con cui è stata in seguito fatta confusione; è altresì possibile che la Mórrígan e la Morrígna siano la stessa cosa e che le quattro dee, che non appaiono mai contemporaneamente in alcuna scena, fossero in origine una sola figura, con Badb (“corvo della battaglia”), Macha (sempre “corvo”) e Nemain (“panico” o “furia”) quali attributi della Mórrígan. Va inoltre notato che, nel Lebor Gabála Érenn, la Mórrígan è identificata anche con Anann, una dea madre citata anche nel Sanas Cormaic.

Non è una figura che conosco benissimo, pur avendo qualche nozione non mi sono mai addentrata molto nella sua storia.

Si, lo so cosa state pensando; ti sei fatta pittare la pelle in modo indelebile con una cosa che nemmeno conosci? Sni.

Trovo che la Mórrígan sia una figura controversa, e che possa esser raccontata in modi diversi. Quello che mi affascinava della sua figura, era un pò il legame con la mitologia norrena e al fatto che Odino avesse due corvi messaggeri.

Hugin, che simboleggiava il pensiero, e Munin, che rappresentava la memoria.

C’è anche un credo, dove vedono i corvi come una rappresentazione delle Valchirie. Donne guerriere e valorose che in questa forma raccoglievano le anime dei morti. Torniamo quindi alla guerra e in qualche modo alla dea Morrigan.

Amo quindi la figura complessa e misteriosa di questa figura, che Emanuela ha voluto citare nella sua storia.

«In questa realtà le streghe non sono ben viste. Credono che siamo portatrici di sventure e maledizioni e penso che quel cancello in effetti abbia un problema alla serratura: rimane sempre aperto» rispose Metelaine, con naturalezza.«In questa realtà le streghe non sono ben viste. Credono che siamo portatrici di sventure e maledizioni e penso che quel cancello in effetti abbia un problema alla serratura: rimane sempre aperto» rispose Metelaine, con naturalezza.
«Perché la nonna non fa nulla per fermarli?»
«Oh, ma certo che li ferma!»
E nello stesso istante Moon vide uno stormo di corvi scendere in picchiata sui ragazzi e iniziare a beccare le loro teste.
«Visto? Te l’avevo detto che li avrebbe fermati…» sorrise Metelaine.
Moon non poteva crederci: nella sua realtà la nonna non avrebbe mai invocato la Dea Morrigan per vendicarsi su degli esseri umani.

Sliding in Love

Sliding in Love di Emma Sacco
  • Personaggi 53% 53%
  • Worldbuilding 60% 60%
  • Fluidità 55% 55%
  • Cover 50% 50%
  • E il finale 65% 65%

Sliding in Love

Recensione: Metto le mani avanti, nel dire che i romanzi d’amore, non sono la mia specialità.

Li leggo, alcuni li trovo estremamente godibili ma, sono anche molto pignola e molto spesso, non riesco ad apprezzarli fino in fondo. Intendiamoci, non sono una persona particolarmente romantica ma nemmeno arida. Il mio essere puntigliosa, è dettato dal fatto che molto spesso non trovo storie coinvolgenti perchè ancora molto legate a dei vecchi clichè.

Comunque.

Sliding in Love è una storia grande e fitta di misteri. Il tutto si svolge in un’estate texana tra due ranch rivali, e tre protagonisti.

Jonathan è un ragazzo che ha preso la sua passione in modo molto serio. Lavorare al ranch di famiglia è la sua missione e nulla al mondo riesce a farlo desistere, nemmeno Tiffany, la ragazza che frequenta. La loro passione per i cavalli li avvicina ma, se per lui c’è anche tanto onore da rispettare, per lei è soprattutto una questione finanziaria e di prestigio. La loro relazione sembra esser giunta ad un livello importante, sembra mancar molto poco alla dichiarazione ufficiale ma l’arrivo di Greta, esperta amazzone, cambia le carte in tavola.

Da quell’arrivo, si innescheranno una serie di eventi che porteranno tutti a dover compiere delle scelte, spesso molto difficili. Saranno capaci di diventar finalmente adulti?

Cavalli, ranch e profumo di avventura.

Quando mi era stato proposto di leggere questo libro, ho subito pensato al mio amore per questi meravigliosi animali e all’adrenalina che ho sempre sentito quando andavo alla Fieda dei Cavalli di Verona.

Il cutting, il reining, il roping, il team penning, il barrel racing, il pole bending, il working cow horse, il western pleasure, il western riding, lo showmanship at halter, l’halter under saddle, il western horsemanship, il Mountain Trail horse… mille discipline, che uniscono spettatoti e cavalieri.

Il cutting, dove l’obiettivo è di isolare un capo dalla mandria (precedentemente scelto dalla giuria) senza spaventare il resto degli animali, e il barrel racing, che consiste in un percorso di tre barili, che devono essere aggirati nel minor tempo possibile, sono i miei due sport preferiti. Quindi si, ero in fibrillazione per quello e per il senso d’onorei dei Cowboy, che normalmente è molto affascinante.

Jonathan però, pur essendo il totem dell’ormone, è un personaggio con un animo fin troppo “vecchio” rispetto alla sua età. Bello bellissimo, puro d’animo e un gran maestro con i cavalli, arido per quanto mi riguarda, sul lato umano. Lui non aiuta perchè sente di doverlo fare, lui aiuta perchè è così che li è stato insegnato a fare. Greta ha ragione quando gli urla contro che lei sarà pure ingabbiata in un piccolo recinto che si è auto eretta, lui però non è da meno.

Greta comunque, è una bella spina nel fianco.

Insomma, posso anche capirla da un lato, in fondo le è stato impedito di vivere dove lei avrebbe voluto per un capriccio di una persona fortemente egoista. Capisco che non sapendo il perchè, vivere con così tanti dubbi non sia facile ma, quel suo modo di esser fredda con tutto e tutti, non mi ha permesso di trovare un punto di incontro con lei. Non sono facile nemmeno io, però mi è capitato più volte di chiedermi perchè diamine dovesse rimaner stoica anche quando avrebbe potuto ammorbidirsi un pò.

Se parliamo di stoicismo, allora non posso rimaner zitta davani a quella plurilaureata in stronzaggine di Tiffany. Mi sono ripromessa di non calcare troppo la mano in questa recensione e voglio mantenere la parola… però, l’incidente era meglio farlo capitare a lei. Sia mai che ricominciando da zero, ci fosse una concreta possibilità di redenzione.

Lo ammetto, potrei aver da ridire più o meno su ogni personaggio, tranne per qualche rara occasione. I vari nonni, ad esempio e anche la nuova moglie del papà di Greta ma, anche Arianna è un cuoricino puro e carino, tanto tenero quanto affine per il suo colore di capelli.

Comunque, la componente romantica è decisamente poca. Il perno di tutto è incentrato sulla famiglia e su sè stessi, dettaglio che comunque ho abbastanza apprezzato.

Simpatie ed antipatie a parte, quello che in realtà mi ha convinto poco, sono le seicento pagine.

Se inizialmente pensavo che la mole fosse giustificata per la location, alla fine ne sono rimasta tragicamente delusa. A parere mio, sarebbe stato più vincente togliere dalle duecento alle trecento pagine.

Sono scelte, come ho detto, questo è un mio parere ma dato che solitamente non mi faccio spaventare dalle dimensioni, ho sviluppato una certa “esperienza” su questi dettagli.

Non c’è poi così tanta descrizione del mondo dei cowboy per giustificare il numero e alla fine, anche alcune situazioni potevano esser eliminate.

Sono più che certa che questo libro possa essere apprezzato dalle lettrici, io però rientro nella percentuale di quelli che si aspettavano qualcosa di più. Forse, la scelta di aver tre punti di vista differenti, non ha facilitato la stesura (per essere sinceri, ancora mi chiedo quanto sia stato veramente utile aver il punto di vista di Tiffany) o forse, il punto è un’altro. Com’è o come non è, non proseguirò la lettura di questa trilogia per rispetto di chi mi segue (non ho intenzione di indorare una futura pillola) e per rispetto nell’autrice (mi sembra inutile continuare a leggere una storia che quasi sicuramente, riceverà un voto negativo anche per gli altri).

INFO

Autore: Emma Scacco
Pagine: 613
Prezzo: € 19.90
Uscita: 04/12/2019
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Indipendently Publisher

TRAMA

Jonathan non sembra neanche figlio del suo tempo, forgiato dalla dura vita degli allevatori di bestiame del Texas. È un ragazzo con poche pretese e un chiaro futuro davanti ai suoi occhi, che verrà messo sotto sopra dal suo destino.

Greta è stata portata via dal suo ranch da piccola, quando i genitori hanno divorziato. Trasferitasi a Londra con la madre, passa l’estate nella tenuta del padre, in Texas, un posto che ama e odia, ma soprattutto al quale non sente di appartenere.

Tiffany è bella, intelligente e manipolatrice, incapace di qualsiasi sentimento.

Finché tutto cambia.
Una missione dall’esito incerto coinvolgerà i tre protagonisti sotto il limpido e afoso cielo texano: il recupero di un cavallo ombroso, la scoperta della proprie origini, la nascita di un amore impossibile, la possibilità di rimarginare vecchi rancori mai seppelliti nel tempo.
Un viaggio nel proprio cuore alla ricerca di sé stessi, lottando contro un destino tutt’altro che clemente. 

Sliding in Love di Emma Sacco - stivali
Sliding in Love di Emma Sacco - rodeo
I diversi mazzi di tarocchi. Guarda oltre ciò che vedi

I diversi mazzi di tarocchi. Guarda oltre ciò che vedi

I diversi mazzi di tarocchi. Guarda oltre ciò che vedi

Come abbiamo visto durante la recensione, la lettura dei Tarocchi è una cosa oggettivamente semplice ma non alla portata di tutti.

Dico semplice perché la tecnica, se spiegata in modo schematico e lineare, non ha nulla di contorto. Si mischiano le carte, si stendono, si rimescolano e poi si scelgono.

Ovviamente, ci sono da tener conto anche una serie di sfumature che cambiano da stesa a stesa, ma anche da quale scuola uno abbia scelto di seguire. Perché ecco, non esiste un solo mazzo di Tarocchi, e nemmeno un solo modo per usarli.

Bisogna tener presente che come per tutte le cose, c’è sempre un lato commerciale.

La divinazione si presta molto bene, dato che si colloca nella categoria dell’occulto e molti ne sentono il fascino, anche se poi alla fine non ci credono veramente.

In commercio ci sono molti mazzzi e l’unico modo per scegliere quello giusto, è affidarsi al proprio senso estetico. O forse no?

Regola vorrebbe che il primo mazzo ti venga donato da una persona sconosciuta, ma quante possibilità ci sono che ciò avvenga? Ecco, nessuna. Quindi, alla fine di tutto sto pippone vorrei mostrarvi alcuni mazzi che trovo interessanti e molto diversi tra loro.

Di questo mazzo, non c’è moltissimo da dire, se non che è tra i più vecchi in assoluto.

Il mazzo Egiziano è forse uno dei miei preferiti e sicuramente, da quello che ho scoperto, è anche uno dei più difficili da maneggiare.

Come ben sappiamo, le divinità sono esseri estremamente suscettibili e in questo caso, la leggenda narra che se usati da non credenti o persone poco rispettose, possano sentirsi offesi. Da tale sentimento, potrebbero arrivare dispiaceri nel consultante e quindi, si consiglia sempre di arrivare a quel punto con una vera curiosità e non con la voglia di giocare e basta.

I Tarocchi Crowley, si basano sulla personalissima concezione magica di Aleister Crowley, un importante cartomante inglese esperto di occultismo e creatore della filosofia magica di Thelema.

Il mazzo è composto da 78 arcani, suddivisi in 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori.

Se nelle carte Egizie, abbiamo la complessità delle divinità interpellate, qui abbiamo la complessità di ogni carta che risulta difficile da comprendere anche per i cartomanti stessi.

Solitamente, vengono usati dagli esperti, perchè più “studiati” e più abituati alla lettura ma sono anche un rompicapo affascinante.

A senso estetico, non sono esattamente tra le mie preferite ma le trovo molto interessanti per i mille buchi che ci sono. Come ultima cosa, vi mostro loro; Tarocchi del Magenta.

Si vabbè, sprechiamoci con le battute, ma il creatore di questo mazzo ancora non è stato trovato ed io mi chiedo come sia possibile. Ad essere precisi, in realtà questo non è nemmeno un mazzo di tarocchi, dato che mancano i semi e quindi la lettura delle sue carte è diversa rispetto a tante altre.

In sintesi, non basta aver in mano un mazzo di carte bello e a buon mercato.

La lettura va fatta con un certo criterio, anche estetico se si vuole, ma sempre nel rispetto di quello che abbiamo in mano e di chi ci sta davanti. Anche delle persone che ci hanno fatto avvicinare a questa pratica, senza vergognarci nel dire che un pò, ci si crede veramente a queste cose.

Guarda Oltre Ciò Che Vedi

Guarda oltre ciò che vedi. Manuale sull'arte dei tarocchi e il loro utilizzo di Emanuela Imineo
  • Personaggi 50% 50%
  • Worldbuilding 70% 70%
  • Fluidità 85% 85%
  • Cover 65% 65%
  • E il finale 75% 75%

Guarda Oltre Ciò Che Vedi

Recensione: Come si recensisce un manuale?

Ma la domanda primaria è: Come si recensisce un manuale di Tarocchi, se non credi in queste cose?

La Cartomanzia è quel tipo di pratica che non è adatta a tutti.

Se si va oltre al giochino del momento, se si vogliono delle risposte vere, bisogna anche credere veramente che il mondo sappia comunicare con noi.

La seconda cosa da fare, è tener presente che le risposte possono esser anche negative e che le carte rispondono in base ad un loro modo di “pensare” e non in base a quello che vogliamo sentirci dire.

Un po’ come per la Religione, anche la Cartomanzia si basa su una buona dose di “ci devi credere” senza il concetto del “vedere per credere”, perché è vero che facendo una domanda ci si aspetta poi un risultato concreto ma per molti, l’avverarsi di una situazione è spesso letta come fortuna fine a sé stessa e non l’adempimento della “profezia”.

Tornando a noi, ho affrontato questa lettura nella maniera più aperta che la mia mente potesse concepire. Poi però, mi sono accorta che leggere e basta, non era abbastanza perché le informazioni mi scivolavano via come acqua.

Come per ogni manuale, il concetto è che quando lo si prende, lo si fa perché si vuole imparare qualcosa o si vuole migliorare una conoscenza pregressa. Quindi, si è anche nella condizione di mettere in pratica quello che si trova.

Ho comprato un mazzo di tarocchi, molto figo aggiungerei, e mi sono esercitata.

Lo so, lo so.

Considerando il fatto che ho “scoperto” la Cartomanzia due minuti fa, perchè mi sento in diritto di pasticciare? Perché mi diverto.

Ho azzardato un sacco. Mi sono auto chiesta e ho letto le carte anche a Regia, constatando che con la guida di questo manuale, per quanto base, è effettivamente possibile trovare una serie di risposte.

Come giustamente dice Emanuela, bisogna prenderci la mano e man mano che ci si esercita, si riescono a dare delle interpretazioni più personalizzate e non un po’ a razzo, come ho fatto io.

(Tanto per raccontarvi, alle mie due domande ho ricevuto delle risposte non positivissime ma comunque buone. Regia invece, sta ancora piangendo… ha trovato agghiacciante la precisione delle carte nel valutare la situazione e dare come consiglio delle cose che già io dicevo da mesi. Credo che per un momento, abbia pensato che lo stessi trollando ma ha letto lui stesso i vari significati)

Non ho un metro di paragone per dirvi se è una guida top, però posso dirvi che io sono riuscita nel mio intento. Quindi per me, è stata una lettura piacevole e utile.

Ora lo so, arriva la domanda topica.

Di tutti gli arcani maggiori, quale mi sento più affine?

La Papessa è la seconda carta degli arcani maggiori dei tarocchi; è conosciuta anche come La Sacerdotessa, La Sacerdotessa di Iside, La sposa divina, Giunone. Francese: La Papesse. Inglese: The High Priestess, The Female Pope, The Popess, Junon.

Nel gioco di carte è di valore immediatamente superiore al Bagatto e di valore immediatamente inferiore all’Imperatrice.

Nella cartomanzia rappresenta generalmente la conoscenza segreta e la dualità tra l’universo materiale e l’universo spirituale.

In alcuni mazzi antichi era chiamata La Fede, in particolare nel mazzo di Filippo Maria Visconti, che conteneva anche le carte della Speranza e della Carità.

Conosco Emanuela, e quando le ho detto che avevo comprato un mazzo, mi ha fatto fare “un gioco”.

[…] Quando sei pronta, fermati e estrai una carta sempre senza guardare. Quella sarà la tua carta fortunata.

Poi, sempre ripensando a quel progetto, rimescola e pensa a chi devi allontanare per farlo realizzare. Quando sei pronta fermati e la carta che scegli mettila capovolta. Quella carta rappresenta il tuo nemico. […]

Come prima carta, mi è uscita la Papessa e la seconda, quella rovesciata, un cinque di coppe.

Se anche voi avete il manuale o siete più esperti di me, potrete dare una vostra versione della mia stesa. Per chi invece non conosce il loro significato… beh, google può aiutare ma vi consiglio di prendervi il manuale.

Comunque sia, questa prima carta è stata eletta come mia preferita, anche sella sua versione negativa perché in un modo o nell’altro sprona a prendere in mano le redini della propria vita.

Insomma, basta avere il culo pesante come la sottoscritta.

Ci sono però due questioni che ora mi premono. 

Mi piacerebbe saperne di più sulle carte, scoprire meglio la storia di tutte loro e capire perchè amazon ha deciso di stampare le foto in bianco e nero. Mistero divino? Non lo so, ma prima che tutto questo diventi una barzelletta (e non è mia intenzione) penso che andrò a fare qualche altra ricerca e chissà, magari riuscirò a trovare un modo per continuare a leggere le catre e i libri. 

Che dite, il binomio può essere interessante? Per la mia mente folle, si.

INFO

Autore: Emanuela A. Imineo
Pagine: 158
Prezzo: € 12.99
Uscita: 14/06/2020
Genere: Cartomanzia
Casa Editrice: Indipendently Published

TRAMA

Hai mai pensato di provare a guardare oltre ciò che riesci a vedere? Guarda oltre ciò che vedi, manuale sull’arte dei tarocchi e sul loro utilizzo, ti aiuta a scoprire il significato di ogni singola carta e ti indica come realizzare alcuni schemi e stese per individuare il futuro e alzare quel velo tanto misterioso. Una piccola raccolta di spiegazioni ed esercizi in cui potrai trovare il significato più semplice e approfondire la comprensione di figure tanto simboliche quanto ricche di dettagli.

Guarda oltre ciò che vedi. Manuale sull'arte dei tarocchi e il loro utilizzo di Emanuela Imineo_La papessa - La suma sacerdotisa - The high priestess - La papesse