Nozze di lana o Rame

Nozze di lana o Rame

Ci sono date che ci porteremo dentro per sempre. Date che, ogni volta che si ripeteranno, ci procureranno uno scuotimento incontrollato.

Il titolo lascia poco scampo alla fantasia ma, devo frenare ogni scintilla di auguri pieni di arcobaleni.

Non so nemmeno da dove iniziare.

Sette anni fa, sono entrata nel mondo dei blogger e l’ho fatto con mille sogni e tante convinzioni. Ho incominciato a creare le basi per una relazione frizzante ma lo ammetto, non credevo potesse trasformarsi in una cosa così duratura e sentita.

Oggi, come in un matrimonio che si rispetti, festeggio i nostri sette anni. Dicono che se arrivi a festeggiare questo traguardo, allora nulla potrà più dividerci e se mi guardo indietro, devo proprio darmi una pacca sulla spalla.

Prima copertina del Blog Emozioni in Bianco e Nero

Nel novembre del 2011, pubblicai il mio primo post.

Era una cosa sciocca, solo un misero avviso con cui mi scusavo per il disordine.

Sono arrivata qui senza saper nulla, senza aver nessun tipo di esperienza e con mille paranoie scritte negli occhi. Emozioni in Bianco e Nero, doveva essere il canale perfetto per creare un contatto sano con il mondo, senza timori e ripercussioni. Perchè alla fin fine, avevo paura di farmi vedere, di far vedere i sentimenti fragili che sentivo in quel momento.

Un blog, offriva l’anonimato che bramavo.

Per quasi due anni, in modo caotico e senza un freno, ho condiviso tutto quello che facevo.

Recensioni, compere compulsive, Tag, fatti miei (ma fino ad un certo punto)… In quei primi tempi, ho creato un’accozzaglia di cose che descrivevano perfettamente cosa non ero.

Tranquilla.

Volevo tutto, volevo far tanto rumore, volevo esser notata ma volevo anche farlo in modo nascosto per preservare quel minimo di dignità che credevo di avere.

Di quel periodo, rimango affezionata a qualche post, come: Il delirio di una giornata, un paio di timide uscite su quello che stavo scrivendo, un momento di sfogo e la scoperta di Michela Monti che fa parte di una delle pochissime letture meravigliose di quel tempo.

Poi però, l’idillio morì e anche una parte di me.

Chi mi conosce da tanto, sa che ad un certo punto, qualcuno entrò nella mia posta e cancellò tutto. Avevo dei sospetti ma non ho mai avuto modo di approfondire la cosa però, non avrebbe cambiato le carte in tavola. Il mio posto sacro era tornato vuoto.

Non vi parlo della rabbia, dello sconforto e di quella voglia nemmeno troppo sottile di mandare a fanculo tutto.

Si, avevo ricevuto molto ma il colpo era personale.

Non mollai, anche grazie a Regia.

Nel giugno del 2013 nacque Il Bianco… Il Nero. Emozioni di una Musa.

Seconda copertina del Blog Il Bianco e il Nero. Emozioni di una Musa

Quello che era successo, non mi aveva insegnato a darmi una calmata. Lo dicevo, anche spesso, poi però non lo mettevo in pratica perché c’erano troppe cose da fare e da provare.

Per altri cinque anni, sono andata avanti con quello che forse non sapevo fare benissimo ma che mi dava molta pace.

Pian piano sono uscita dal mio guscio.

Ho cominciato a cercare ed accettare collaborazioni, mi sono messa in gioco tantissime volte fino al punto di aprire un canale Youtube (qui), dove le cose belle da vedere siamo io e Regia che ci sfottiamo.

In questi 84 mesi, sono cambiate mille cose.

Sono cambiata io e la mia voglia di affrontare il mondo.

Sono cambiate le persone che mi sono vicine.

Sono cambiati i miei traguardi.

Io sono Kedi e ho 28 anni.

Mi porto dentro ancora tante insicurezze e non troverò mai pace, ma posso lavorare per vivere comunque una vita piena.

Ho capito che bisogna mettersi in gioco il più spesso possibile e che non devo prendermela se le persone che credevo amiche, mi girano le spalle.

Ho capito che sto diventando troppo vecchia per credere nelle favole sul nostro mondo, ma che l’evoluzione anche qui arriverà.

Ho capito che in questi sette anni, tutte le persone che ho incontrato mi hanno lasciato qualcosa dentro e che il modo migliore per essere sempre fedeli a se stessi, è quello di lasciar andare chi non vuole restare.

Ho capito che ho sempre tempo da dedicare a chi rompe i coglioni, perchè se lasci correre adesso, poi non risolvi più nulla.

Ho capito che non mi accetterò mai però, so che ogni giorno sarà un’avventura interessante.

Ho capito che qui, in questo nuovo posticino, posso portare solo quello che mi da qualcosa, solo quello che io, Red Kedi, reputo valido.

Ho fatto un salto nel buio, sono ripartita da zero ma con un bagaglio cinico e tanti rossetti belli.

Oggi, voglio prima di tutto ringraziarmi, se non avessi deciso di lanciarmi in quest’avventura avrei perso tantissime cose ma, voglio anche dare una pacca sulla spalla a tutte le persone che in un modo o nell’altro, mi sopportano e mi supportano perchè è anche grazie a voi che riesco ad alimentare quel poco di fiducia che ho in me.

Grazie.

Grazie per tutte quelle volte che volete intavolare un discorso con me.

Grazie per le volte che vi fidate del mio giudizio.

Grazie per i complimenti improvvisi.

Grazie per le domande.

Grazie anche per le volte che parlate con me.

Grazie a chi mi confida i suoi segreti.

L’anniversario è l’eco del tempo che passa. Inesorabilmente.

Red Kedi nuda in bianco e nero con due colonne di libri

La spammerò ovunque?
La spammerò ovunque.

Le 8 cose che vorrei

Le 8 cose che vorrei

Torniamo a bomba sull’argomento “faida” tra Blogger e Scrittori.

Ne abbiamo sentite molte e sicuramente, sarà un argomento che non avrà mai fine perché, l’assenza di regole ci permette da un lato di vivere tranquilli ma dall’altro, ci catapulta nel Bronx.

Credo che il problema cardine sia sempre e solo questo e se poi, ci aggiungiamo la non comunicazione, eccoci serviti.

Tra i miei amici, c’è anche Alice Chimera che per chi non la conoscesse (male!), è anche una Scrittrice.

Ci capita spesso di confrontarci sui nostri mondi differenti e anche dopo l’ultima polemica, abbiamo avuto modo di mandarci lunghissimi audio deliranti.

Abbiamo così deciso di stilare una lista delle cose che l’una categoria si aspetterebbe dall’altra.

Quindi, Scrittori, mi rivolgo a voi (per i Blogger, vi invito a leggere il post gemello di Alice – QUI).

  • Comunicazione

Siamo in tantissimi ad avere un blog e sappiamo bene che è lungo mettersi a scrivere email personalizzate, anche perché le informazioni sono sempre le stesse.
Accettiamo quindi un “Buongiorno” semplicissimo senza il seguito del nome personale (evitiamo il “Redazione” che solitamente, ci scimmia parecchio) ma, almeno una presentazione generale di sé stessi e del proprio libro, con tutte le informazioni, aiuterebbe moltissimo.

Noi non vi conosciamo, spesso leggiamo le email durante la pausa caffè o al bagno e l’idea di andare su Google o altri motori di ricerca per capire cosa avete scritto, alla lunga ci fa scappare la poesia.

  • Controllo

Sempre rimanendo in tema di quantità, alcuni blog non leggono tutti i generi (alcuni sono proprio specifici) e un veloce controllo da parte dello Scrittore, non guasta mai.

Se per esempio, volete contattare le persone che gestiscono “Milano nera” per farvi recensire il vostro ultimo libro però, scrivete solo di attualità Politica, non stupitevi se declineranno l’offerta in modo piccato.

Molto spesso, basta controllare le ultime recensioni fatte per capire il genere trattato e se proprio avete dei dubbi, perché trovate vari generi, ditelo.

Non abbiate paura, preferiamo rispondere a questo dubbio e magari migliorare la scheda Informazioni, piuttosto che leggere la ventesima email con la richiesta (quasi obbligatoria) di segnalare un romanzo a tema religioso.

  • Copie omaggio

Qui siamo nella parte più scottante.

Dopo anni, sono arrivata a questa conclusione.

Io, come blogger, mi metto nella condizione di offrire un servizio di pubblicità quasi gratuita. Offro la possibilità di aver una segnalazione sulla mia piattaforma e su tutti i social a mia disposizione o, nel top dei casi, offro la possibilità di pubblicare un pensiero (sempre poi condiviso ovunque). Questa è a tutti gli effetti, della pubblicità che non verrà mai pagata o almeno, non nel modo classico.

Un’azienda, per una cosa del genere, costa del buon dinero che spesso noi non chiediamo però, chiediamo il materiale. La copia.

Voi ci pagate il tempo (che è sempre tanto) ma soprattutto, pagate la possibilità di vendere di più. Chiedere è lecito, rispondere è cortesia.
Sta allo Scrittore scegliere se accettare o meno.

  • Stelle

In questo caso, la faccio breve.

Quando chiedete una qualsiasi opinione, mettete sempre in conto che potrebbero arrivare pareri negativi. Anche i libri di Stephen King, che vengono riletti e controllati, ricevono comunque una stella, figuriamoci quindi un piccolo autore che magari non si è nemmeno affidato a dei professionisti. *

Noi siamo prima di tutto dei lettori e NON dei giornalisti.

Non potete chiederci un’opinione sincerissima, quasi da persone alla pari e poi, se non ricevete quello che vi siete immaginati, andate a screditarci con commenti sarcastici.

(Piccola postilla da dente avvelenato. Io non ho studiato giornalismo e/o letteratura. Leggo per passione ma non posso tollerare chi, in un momento di sconforto, usa questo mio non titolo di studio per screditare le mie parole. Anche perché, nemmeno certi personaggi sono dotati di qualche titolo di studio attinente alla professione di Scrittore)

  • Editing*

Lo so che il vostro lavoro non è scrivere e che molto probabilmente non ci vivrete mai però, arrivati ad un certo punto, se volete mettere in commercio qualcosa di qualità siete quasi obbligati a chiedere aiuto a chi è un esperto.

Editing e cover buone, aiutano moltissimo nella vendita e nelle raccomandazioni.

Ci aspettiamo comunque di aver tra le mani una storia curata al massimo delle vostre possibilità.

  • Pubblicità 2.0

Immagino che da noi, vi aspettiate una certa visibilità. Giustamente aggiungerei però, è bene ricordare che se poi voi non date spazio a noi e al nostro lavoro, difficilmente riusciremo a raggiungere più persone.

Quindi, quando vi viene fatta una segnalazione o una recensione, sarebbe meraviglioso vedere condivisi i nostri post perché:
– Ci abbiamo perso tempo anche noi ed è giusto dare una piccola spinta verso un gruppo di persone che ancora ci ignora;
– Pubblicità preventiva, perché se noi cresciamo allora anche il vostro lavoro potrà arrivare a più orecchie.

  • Prevenzione

Siamo noi a decidere se pubblicare una recensione negativa o meno, decidiamo noi quanto dare peso agli errori che troviamo e soprattutto siamo sempre noi a decidere, più o meno, quando postare i nostri articoli.

Se ci sono delle necessità particolari, devono essere dette subito.

La recensione entro una determinata data? La richiesta di segnalare in privato gli errori? L’aspettare un determinato periodo nel condividere un pensiero negativo?
Tutto fattibile, se concordato per tempo.

  • Uguaglianza

Sembra quasi ridicolo dirlo ma è doveroso.

Noi trattiamo Self e Case Editrici alla stessa maniera. Anzi, per la precisione, abbiamo un occhio di riguardo verso chi decide di intraprendere un cammino così impegnativo senza l’appoggio di grandi nomi.

Siamo più portati a cercare i vostri libri durante le fiere, spendiamo più volentieri €18 per le vostre opere, siamo più “clementi” per errori e/o ripetizioni, siamo più inclini a consigliarvi per letture estive e regali.

Il fatto è che avendo un rapporto più diretto con voi, i problemi si diffondono più velocemente.

Se ci fosse più comunicazione e più umiltà da parte di certe persone, sareste la perla rara nell’oceano ma, vedo che è più facile ricordarsi i problemi con certi Blogger stonati, piuttosto che dell’aiuto di altre persone.

 

Per oggi, mi sento di segnalarvi solo questi punti ma, ci sarebbe molto altro da dire.

Se volete approfondire qualcosa, ditemelo che lo farò ben volentieri! Altrimenti, vi consiglio comunque di leggere l’articolo di Alice (QUI) , anche solo per vedere un punto di vista differente dal solito.

No al Self. Pensieri molto random

No al Self. Pensieri molto random

Da quando ho deciso di aprire il mio primo Blog, nel lontano 2011, ho letto 46 libri di autori Self e circa 70 libri di piccoli editori. Non sono sicuramente grandi numeri, però posso dire di aver fatto vari tentativi e di aver accumulato un certo bagaglio.

Proprio per questo, diciassette mesi fa, ho deciso che avrei evitato il più possibile la lettura di autori Self e limitato le piccole CE.

Mi sembra doveroso fare prima un piccolo appunto.
Non sono un’anima candida, di errori ne ho fatti e ne farò ancora molti ma, sono aperta al confronto in tutti gli ambiti e soprattutto, apprezzo moltissimo se mi si fanno notare degli errori (in questo caso, solitamente è Madre che parla ma io lo so, lo fa solo perché si diverte).

Ho molti scheletri nell’armadio di cui vado poco fiera ma il tempo scorre e io, cambio. Mi piace crogiolarmi nell’idea di esser diventata più matura e di aver imparato da quelle esperienze.

Crescere però, vuol dire anche prendere determinate decisioni e anche per questo ho iniziato a dire di No.

No agli Autori, No alle richieste di recensione di molte CE, No alle segnalazioni.

Amo l’idea di aver una corsia preferenziale rispetto al lettore medio, mi piace arrivare più avanti di altri e la tranquillità che può offrire un incontro privato però, ho un limite anche io e non mi svendo solo per poter mantenere la posizione.

La decisione nasce da anni di incomprensioni e discussioni mai veramente chiuse.

Tanto per fare un esempio, in questi giorni una ragazza è stata aspramente redarguita da una scrittrice perché, aveva ricevuto una recensione che minava la sua immagine.

Dopo un confronto in privato, la donna ha ben deciso di scrivere sul proprio diario un post dove minacciava di prendere provvedimenti per l’offesa ricevuta e che, se non siamo capaci di fare il nostro lavoro, possiamo trovarci un passatempo alternativo. Per rincarare la dose, sono state taggate un po’ di persone, in modo da avere man forte da gente che fa il suo stesso lavoro.

Il tutto è nato dal fatto che nella recensione, venivano menzionati degli errori che alla lunga, rendevano meno fluida la lettura del libro (dettaglio ovviamente di una certa rilevanza perché il libro, nel complesso, meritava).

Tempo prima, anche se lo vedo anche ora, era venuta fuori una discussione sul fatto che Amazon permetteva e permette di pubblicare recensioni anche agli utenti senza la certificazione di avvenuto acquisto di un libro, dando così varie possibilità agli haters di creare recensioni volutamente basse per minare un determinato autore, nemico del proprio amico.

Dato che siamo come il prezzemolo, qualcuno puntava il dito verso i blogger, “coloro che ricevono copie omaggio senza un vero motivo”.

Prima ancora, una scrittrice si infuriò dopo aver ricevuto l’ennesima risposta negativa alla richiesta di recensire il suo libro che stava per uscire.

Secondo lei, un blogger non può rifiutare perché, il nostro compito è leggere. Facendo delle preferenze, il suo giudizio non poteva essere imparziale.

In sei anni, ne ho viste di cose e dopo un po’, l’idea di dover fare attenzione a TUTTO quello che faccio, mi stanca.

Sono stanca di essere presa in esame in modo così duro, sono stanca di dover ponderare triliardi di volte le mie parole perché potrei offendere la sensibilità di qualcuno, sono stanca di dovermi giustificare per una decisione.

Questo, non è confronto, questa è pubblica gogna.

Collaborare con una grande Casa Editrice è più facile perché, avendo dalla loro grandi numeri, l’autore spesso accetta di buon grado anche la critica più aspra.

Non si offendono se gli si fanno notare degli errori e non vanno in paranoia se qualcuno trova delle parti poco chiare. Alle volte condividono quasi contenti queste cose perché la perfezione, puzza. Non esiste.

Collaborare però con le piccole Case Editrici è più difficile perché, ci tengono a far girare solo notizie positive e in certe occasioni, si sentono quasi offesi nell’orgoglio se il tuo pensiero è diverso dal loro.

Collaborare però con Self è quasi impossibile perché, pretendono una certa professionalità da parte dei blogger che spesso, sfiora la dittatura.

Intendiamoci, non tutti sono da evitare ma secondo il mio modesto parere, il buon 95% si.

Quindi evito, da ieri e per sempre. Non me la sento più di supportare chi da sempre pensa che può sfruttare a proprio piacimento chi si offre per dar loro una mano*.

*piccola postilla. Anche certi blogger sono delle carogne ma, ne parlerò in un momento diverso

Da un lato, mi spiace per le persone sensate e per tutte le belle storie che non scoverò ma, il fegato è mio.

Penso che comunque, sarebbe interessante fare una lista con le “10 cose che offre un blogger” e “10 cose che ci aspettiamo da uno scrittore”.
Come dicevo, il confronto è interessante e quindi, sarebbe istruttivo e divertente condividere ciò che ci aspettiamo, anche solo per trovare in futuro un modo per non scannarci ogni volta.

#salviamociilfegato

Red Kedi - Lo scazzo negli occhi

Gna fo

Mystery Book Box

Mystery Book Box

Agli amanti della lettura, spesso non basta più aspettare l’uscita di un nuovo libro, non bastano più i gadget dedicati alle storie che più hanno amato e, non bastano più gli autografi fatti durante le fiere.
Ora, i lettori vogliono sperimentare il brivido dell’ignoto, rimanendo sempre nell’ambito letterario.

Da qualche tempo (anni ormai), sono nati vari epedienti per rivivere più e più volte la magia della sorpresa.

I Giveaway
Sono giochi a premi, dove chi li crea decide di premiare i follower più attivi, dando loro la possibilità di vincere un libro a sorprea. Il metodo per essere sorteggiati varia da creatore a creatore, passando dal più comune accumulo di punti (che si ottengono condividendo l’iniziativa) al trovare soluzioni a giochi logici.

Il “Regala un Libro”
Questo genere di evento solitamente si crea per le feste comandate (Natale, Capodanno, Pasqua..) e, ci si regala un libro che abbiamo in lista da troppo tempo. Chi deve regalare un libro, si fa dare un tot di opzioni e poi sceglie, tra quelli dove magari c’è un’offerta momentanea o se mandarne più di uno.

Appuntamento al buio con un libro
Idea lanciata in libreria, dove si poteva trovare un libro incartato in modo totalmente anonimo, con su scritte delle parole chiave in modo da “capire” almeno il genere trattato.

Il Bookcrossing 
Questa è un tipo di moda non paricolarmente diffusa ma, il concetto è che un lettore può lasciare ovunque un libro che ha già letto, in modo che un lettore di passaggio possa farsi folgorare o meno dal ritrovo.

Mystery Book Box
Scatole a tema che contengono gadget di vario genere e/o con un libro/ebook al loro interno. Sono pacchi che puoi ricevere mensilmente o prendere solo una tantum, in base al costo/tema/voglia/curiosità del momento.

Sicuramente ci sono altri modi per vivere la gioia dello spacchettamento (il compleanno, Natale, collaborazioni con Case Editrici) ma questi, sono quelli più comuni o comunqe semplici da seguire.

Le Mystery Book Box però, sono quelle che spesso attraggono di più perchè, solitamente contengono una miriade di cose in più e sopratutto, sono quasi sempre box Americane (ed i loro libri sono spesso visivamente più belli dei nosti).
Ho avuto modo di vivere questo tipo di gioia grazie ad Illumicrate e alla loro meravigliosa Box dedicata a Pierce Brown (qui) ma, per quanto sia stata una cosa fantastica, ho pensato che alla fine non potevo sottoscrivere all’abbonamento perchè i costi di spedizione erano e sono proibitivi.

Quindi, come fare?

Ho girato su internet per delle ore, spulciando ogni link che google mi proponeva, scavando tra siti e forum.
Alla fine, ho capito che in italia quella delle Box sono una realtà decisamente poco battuta. Certo, ci sono persone che fanno qualcosa di simile ma nessuno mette dentro anche i cartacei.
Chiariamoci, leggo anche il digitale ma, volete mettere la gioia dello spacchettamento in tutte le sue sfaccettature? Alla fine però, ho trovato BookX e la loro prima Box a tema Parigi.

Il video potete vederlo sopra a questo post però, dopo quasi tre mesi dall’invio, devo confessarvi che dentro di me serpeggia un pò di delusione.

La scatola conteneva:

U4 Koridwen di Yves Grevet edito Garzanti
– Autografo dell’autore Yves Grevet
– Intervista con l’autore Yves Grevet in italiano e in francese
– Autografo di Janice MacLeod autrice del libro “Lettere di Parigi”
– Candela profumata Tart Yankee Candle
– Scatolina a forma di macaron blu
– Un sacchetto di lavanda profumata
– Un poster di Parigi
– Un segnalibro a tema Parigi
– Una piantina della città di Parigi

Sicuramente non è proprio poca roba ma, nell’insieme alla fin fine qualcosa non va come dovrebbe.
Il poster ed il segnalibro erano veramente deliziosi e l’intervista dell’autore in due lingue è stata una trovata molto apprezzata però, l’autografo di Janice MacLeod (è arrivata in Italia? Non mi pare) non l’ho proprio capito. La donna è si di Parigi ma, che io sappia non ha un filo conduttore con l’altro libro presente nella box e quindi… Why? Forse c’entra qualcosa la candela? Il macaron? Tendenzialmente sono solo due dei più classici clichè di Parigi e non alla Scrittrice…
La piantina è una di quelle classiche (è identica a quella che abbiamo usato quando siamo andati a visitarla), anonima e anche abbastanza inutile nell’insieme. Forse sarebbe stata più carina se fosse stata stropicciata o comunque vissuta, in modo da passarla come parte del libro di Yves Grevet o come collegamento con Janice MacLeod. Ho invece odiato il sacchetto di lavanda stracolmo, che inizialmente faceva ridere ma che poi abbiamo veramente trovato ovunque e in questo caso è proprio stata disattenzione. Per il costo che è stata, circa sui 43€ (ogni mese però può variare), mi aspettavo effettivamente qualcosa di diverso. Qualcosa di più sentito.
Non è stata una cosa brutta e veramente, apprezzo l’impegno che comunque c’è stato messo per creare qualcosa di completo però, non posso considerarla un’alternativa a quelle straniere. Tra qualche mese probabilmente ci proverò una seconda volta, per tastare il terreno ma in questo momento sarei più propensa ad un’abbonamento a Illumicrate, anche se non leggo in inglese.
Mystery Box dell azienda BookX
Buoni propositi. Anno Domini 2017 2.0

Buoni propositi. Anno Domini 2017 2.0

Buoni propositi. Anno Domini 2017 2.0

Il clima Natalizio ormai si è impossessato di me.

E visto che tanto, in questo periodo siamo tutti più buoni, beccatevi sta foto di sei anni fa, con il mio nano (che non lo è più) e la nostra zia preferita.

Sei anni fa.

Minchia.

Si si, clima Natalizio, siamo tutti più buoni…. Però fa strano sapere che sono qui da così tanto tempo.

Altra festa che passiamo insieme e ne sono cambiate di cose!!!

Infatti, adesso i buoni propositi li seguo con più costanza.

Vediamo quindi com’è andato questo 2017 e facciamo un riassunto di ciò che ho fatto o meno.

IO:

1. Fare un tatuaggio
2. Bere di più
3. Fare un pò di movimento
4. Prendermi cura di me stessa
5. Far crescere i capelli
6. Partecipare ad una cerimonia importante
7. Trovare un vestito che mi faccia sentire bene
8. Passare più tempo con Regia
9. Essere più tranquilla e prendere le cose con filosofia
10. Mangiare meno dolci
11. Vedere almeno venti film al cinema Ջ 8/10
12. Andare al cinema da sola

LIBRI:

1. Leggere cento libri (no fumetti) Ջ 86/100
2. Leggere 10 pagine al giorno
3. Accettare meno letture dalle Case Editrici
4. Partecipare a meno Blogtour/Review/Release
5. Seguire meno challenge
6. Mettere via 2€ per ogni libro letto per conto di una CE e 1€ per un libro mio Ջ € 159
7. Concludere/Mettermi al passo con delle saghe Ջ 0/9
8. Comprare meno libri
9. Leggere dei libri comprati prima del 2017 Ջ 3
10. Leggere dei classici
11. Ascoltare un audiolibro
12. Rimettermi a scrivere
13. Fare video per il canale con costanza
14. Andare in biblioteca
15. Togliere dalla libreria i libri che mai leggerò/che non mi sono piaciuti

Facendo un controllino rapido, non è andata poi così male.

Anche alcune delle cose che non ho spuntato, sono comunque state matte ma non con costanza e quindi, non sono state spuntate ma ci sto lavorando!

Nel complesso, sono abbastanza soddisfatta di quello che ho fatto e parte dei propositi del 2018, saranno nuovamente questi. Sto ancora cercando la via giusta fare tutto quello che mi piace, senza dover rinunciare a qualcosa.

Sono però abbastanza scioccata dal fatto che ho letto poco più di ottanta libri.

Considerando la mia solita media, sono ben sotto ma probabilmente è per il fatto che mi sono sposata.

Eh, cucù.

Per chi ancora non lo sapesse, a Novembre mi sono sposata e per quanto non sia stata una preparazione epocale, ho comunque avuto le mie giornate piene (di cose da fare o di ansia, decidete voi).

So che probabilmente dovrei sentirmi giustificata ma, non riesco a non sentirmi triste.

Per il momento è tutto, continuate pure a prepararvi per Capodanno!
Ci rivediamo a Gennaio!

Red Kedi con il fratello nano e cane in versione natalizia

Buon Natale!(?)