Conta su di me [FILM]

Conta su di me [FILM]

Conta su di me [FILM]

Lenny è un trentenne che ama festeggiare e godersi la vita, al limite della legalità e della sconsideratezza. 

David è un giovane ragazzo che sta male da quando è nato e che vorrebbe vivere una vita normale. 

Una coppia messa insieme per obbligo ma che nel tempo, saprà scalfire la corazza di entrambi. Perchè l’amicizia vera, nasce nei momenti più inaspettati e se non ci si prova subito, si rischia di non aver una seconda possibilità. 

Quello che più mi ha colpito di questa storia è stato scoprire che Lenny e David, esistono veramente e che alla fine, per il momento, ancora stanno insieme. David soffre ogni giorno, per tantissime cose. La sua malattia degenerativa non lascia scampo sul suo futuro ed è anche per questo motivo che vorrebbe vivere appieno ma non ci riesce. Deve stare tranquillo, non può agitarsi, non può fare molte delle cose che fanno i ragazzi normali e tutti i paletti, che fanno parte del suo essere e per quanto giusti, vengono letti anche come una costrizione a non vivere. A quel punto entra in gioco l’antitesi dell’angelo custode.

Lenny potrebbe aver tutto ma non si applica. Butta la sua vita in alcol, droghe e ogni giorno potrebbe essergli fatale. Questo porta il padre a dargli un ultimatum; o aiuta David per il tempo che gli sarà concesso oppure, basta soldi. 

Conta su di me David e Lenny

Quello che mi ha fatto ridere, è stato il mettere vicino due vite così differenti. 

Elyas M’Barek è magistrale, nel suo ruolo donnaiolo ma dal cuore tenero, mi ha ricordato moltissimo quando faceva Cemil “Cem” Öztürk in Kebab for Breakfast. Già in quel periodo avevo una cotta per lui ma ora, ormai cresciuto, non posso dire che era solo una cosa adolescenziale. Il suo mutamento è sentito e tremendamente tenero.

Trovarsi davanti ad una situazione del genere, solo due cose puoi fare; rimanere o fuggire. 

Lui fa un pò tutte e due le cose e anche se inizialmente viene mosso dai soldi, non si può rimaner indifferenti verso il suo disperato dolore. Un secondo aspetto che mi è piaciuto molto, è la semplicità di alcuni desideri di David. Noi spesso diamo per scontate molte cose ma per lui, nulla è semplice. 

Veder la madre felice, baciare una ragazza, darle dei fiori, comprare una giacca nuova… Certo, ci sono cose quasi impossibili da realizzare ma tutto sommato, è incredibile come per alcune persone la semplicità sia una cosa tanto agognata. 

Il finale del film, che spero sia effettivamente vero, porta una ventata di aria fresca in una storia così intensa. 

Nella realtà, loro sono ancora insieme e ogni anno di vita di David è un dono per tutti. 

Conta su di me_Regia di Marc Rothemund
INFO

Genere: Drammatico; Commedia

Data: 22/11/2018
Durata: 1 h 45 min
Regia: Marc Rothemund
Musiche: Johnny Klimek
Distribuzione: M2 Pictures

CAST

Elyas M’Barek
Philip Noah Schwarz
Nadine Wrietz
Uwe Preuss
Lisa Bitter
Jürgen Tonkel

TRAMA

Tratto da un’emozionante storia vera, “Conta su di me” ruota attorno a Lenny, un trentenne scapestrato e viziato figlio di un rinomato dottore. Stanco del suo atteggiamento, il padre lo obbliga a prendersi cura di David, un ragazzino che convive dalla nascita con una grave malformazione cardiaca. Dapprima restio all’idea, il ragazzo si lascerà conquistare dalla dolcezza dell’adolescente e i due si imbarcheranno in un’emozionante avventura ricca di sogni e speranze, capace di far nascere un’amicizia tanto intensa quanto inaspettata.

Conta su di me_Regia di Marc Rothemund - David e Lenny reali

Lars Amend e Daniel Meyer

A Private War [FILM]

A Private War [FILM]

A Private War [FILM]

Marie Colvin era un a giornalista con i contro coglioni.

Non posso iniziare a parlare di questo film, in nessun altro modo.

Non è sicuramente stata l’unica ad aver messo in gioco la sua vita per poterci parlare della vera guerra ma, era indubbiamente una delle poche a spingersi così oltre. Considerando che era una donna in terre particolarmente maschiliste, possiamo anche solo intuire la sua forza.

Iraq, Afghanistan, Libia, Siria… Sono solo alcuni dei posti che ha visitato.

Questa pellicola ripercorre in modo molto veritiero quelli che sono stati i suoi ultimi anni.

Non era facile vivere la sua vita.

I giornalisti che parlano di guerra, prima o poi ne diventano dipendenti e come per ogni “droga”, ci sono effetti collaterali che ad un certo punto, iniziano a corroderti anche all’esterno.

Fumo, Alcol, Incubi.

Marie avrebbe voluto vivere una vita normale ma questo suo desiderio di parlare di verità, la spingeva ad essere sempre in prima linea. Niente relazioni troppo durature, nessuna possibilità di diventare madre ma soprattutto, nessun modo per uscire dagli incubi di morte.

Questa vita sempre al limite, pare una manna ed una condanna.

Sul suo cammino, incontrerà Paul Conroy, un fotografo freelance dalle ottime capacità che la seguirà fino alla fine dei suoi giorni (e che ha seguito le riprese del film, aiutando Jamie Dorman ad impersonare meglio il suo personaggio).

Tra i due si instaurerà una sorta di amicizia che li spingerà a viaggiare insieme perché così, potranno esser più forti.

Lui fotografa il dolore, Lei lo racconta con la scrittura.

A Private War Marie Colvin e Paul Conroy

Non la conoscevo, non sapevo nulla del suo lavoro e della sua vita.

Sono arrivata totalmente impreparata e mi ha emozionato tantissimo. Non tanto lei ma come vive e tratta il dolore altrui. Il modo duro di sbatter in faccia la verità sulla sofferenza e il rispetto della sofferenza delle vittime, la rendevano perfetta per qualsiasi lavoro.

Non era perfetta, non aveva un bellissimo carattere quando doveva rimaner ferma ma insomma, la perfezione non esiste, no? No.

Vi dirò che è un film che andrebbe visto a prescindere, una di quelle visioni che rende un po’ più consapevoli del mondo.

Inoltre, ho rivalutato moltissimo Jamie Dorman.
Anche solo per lui, ne varrebbe la pena e no, non parlo per una questione estetica ma per l’intensità di recitazione. Lui era Paul, era quella spalla fragile e forte che serviva a Marie, che si addolorava per la sofferenza di un genitore che aveva perso il figlio ma che rideva come un bambino quando fregavano alla frontiera i militari con una banalissima tessera della palestra.

A Private War Jamie Dorman

A Private War, che esce il 22 Novembre nelle sale italiane, è mix doloroso e divertente che ne vale.

A private war_Regia di Matthew Heineman
INFO

Genere: Drammatico; Biografico

Data: 22/11/2018
Durata: 1 h 50 min
Regia: Matthew Heineman
Musiche: H. Scott Salinas
Distribuzione: Notorius Pictures

CAST

Rosamund Pike
Jamie Dornan
Tom Hollander
Stanley Tucci
Faye Marsay
Greg Wise
Nikki Amuka-Bird
Corey Johnson
Alexandra Moen
Hilton McRae
Raad Rawi
Fady Elsayed
Jérémie Laheurte
Amanda Drew

TRAMA

Biopic sulla coraggiosa reporter di guerra Marie Colvin, che lavorò per il settimanale britannico The Sunday Times dal 1985 al 2012. Il film racconta il suo intrepido impegno presso i luoghi distrutti dalla guerra, Iraq, Afghanistan e Libia, fino a quando all’età di 56 anni, inviata ad Homs per seguire la guerra in Siria, venne tragicamente uccisa insieme al fotografo francese Rémi Ochlik durante un’offensiva dell’esercito locale.

La ragazza dei tulipani – [FILM]

La ragazza dei tulipani – [FILM]

La ragazza dei tulipani – [FILM]

Sophia è una giovane orfana che ad un certo punto, viene chiesta in moglie dal ricco mercante Cornelis Sandvoort. 

Sembra una situazione molto vantaggiosa per entrambi, anche se lui è molto più grande di lei. L’uomo però non bada al dettaglio, il suo intento è quello di poter diventare padre ma, la giovane moglie non sembra riuscire ad esaudire questo desiderio. La relazione potrebbe venir meno e sarebbe un’onta per tutti. 

La storia viaggia su due vite parallele, ovvero quella di Sophia e della devozione con cui cerca di essere al meglio delle aspettative del marito e quella di Maria, semplice cameriera di casa che sembra comunque felice di quel poco che possiede. 

Solo che la seconda scopre improvvisamente di esser in dolce attesa e questo potrebbe voler dire perdere il lavoro e la prima, dopo aver ascoltato l’oscuro segreto del marito, decide di mentirgli svelando una gravidanza inesistente. 

Inizia così un viaggio pericoloso fatto di speranze e follia, fatto di amore bruciante e futuro incerto. 

A complicare le cose, prima ancora di questo folle pianto, è l’arrivo del talentuoso pittore Jan Van Loos che inevitabilmente rimane affascinato dalla bellezza naturale e discreta di Sophia. 

Cosa saranno disposti a fare per raggiungere la felicità?

Dane DeHaan. Santa pazienza, questo uomo mi manderà al manicomio.

Non è assolutamente bello però, possiede un fascino magnetico che viene amplificato dalla sua totale immersione nei personaggi a cui da vita. In questo caso, parliamo di un pittore molto talentuoso che si innamora della giovane Sophia. Il trasporto è talmente sincero e forte che, cercherà di fare ogni cosa per poterla tener vicino a sè. E quando dico qualsiasi cosa, non minimizzo. 

Il trasporto con cui ama, riesce a coinvolgere ogni spettatore perchè tutti, in un modo o nell’altro sia stati animati da un desiderio travolgente e totale. 

Ho invece apprezzato meno Alicia Vikander, che non è affatto una brutta donna ma, l’ho trovato troppo rigida nel suo personaggio, anche se da un lato doveva esattamente essere così. Però avrebbe dovuto esserlo solo con il marito e invece, l’ho sentita distante anche con il pittore. 

Devo dire però che ho apprezzato moltissimo il piano per fuggire alla vita che non si sentiva sua e anche il piano B, quello usato quando ormai tutto sembrava perso. In quel contesto ha tirato fuori un sangue freddo e una determinazione che da un lato, non avrei creduto possibile, anche se permettetemi di dirlo, contiene un pizzico abbondante di egoismo misto a crudeltà. 

Ho capito cosa la spingeva a seguire il piano folle ma, dopo la confessione del marito, ammetto che a me sarebbe mancato il coraggio. 

Vorrei comunque fare un applauso di novanta minuti a Judi Dench, perchè il ruolo della badessa le è venuto DIVINAMENTE. 

Devota, intelligente, caritatevole e divertente. 

Non si vede moltissimo ma, quando compare lei, l’applauso è assicurato e poi, grazie a queste particolarità sono riuscita ad apprezzare un personaggio che solitamente snobbo o detesto. 

Ora però, vorrei dedicare due minuti al personaggio che ho dovuto rivalutare e che secondo il mio modesto parere, merita l’intera visione del film. 

Mi sono piaciuti più o meno tutti, con simpatie ed antipatie del caso ma, Christoph Waltz è stato magistrale. 

Inizialmente, pensavo fosse il solito signorone borioso che vuole la moglie giovane solo per fare bella figura ma, andando avanti nella visione, si riesce ad intuire cosa si nasconde dietro questa insistenza nel diventare padre. Non è solo una questione di dinastia ma è anche per riscattare una vita che non è riuscito a salvare anni prima.

Non vi svelo altro, anche perchè già così non è poco ma, sappiate che alla fine di tutto non si può non provar tenerezza per lui e da circa metà film, ho tifato per un suo lieto fine. Al diavolo Sophie, Cornelis si merita il meglio del meglio. 

In sintesi, ho apprezzato molto il film e lo consiglio caldamente a tutti quelli che amano le pellicole Drammatiche. 

Non ha un finale sdolcinato ma nemmeno catastrofico. Diciamo che è la via di mezzo giusta che lo rende un pò insensato ma allo stesso tempo, giusto. 

Sono comunque curiosa di leggere il libro da cui è stato tratto il film. 

Sperling & Kupfer aveva puntato su questa storia nel lontano Agosto 2017 e, detto tra noi, ci aveva visto lungo. Mi spiace solo che sia passato un’anno dal libro al film ma meglio tardi che mai. Spero solo di ritrovare dei personaggi altrettanto coinvolgenti e con le stesse sfaccettature che ho trovato qui. 

La ragazza dei tulipani_Regia di Justin Chadwick
INFO

Genere: Drammatico; Sentimentale

Data: 06/09/2018
Durata: 1 h 47 min
Regia: Justin Chadwick
Musiche: Danny Elfman
Distribuzione: Altre Storie

CAST

Alicia Vikander
Dane DeHaan
Jack O’Connell
Holliday Grainger
Judi Dench
Christoph Waltz
Douglas Hodge
Zach Galifianakis
Matthew Morrison
Cara Delevingne
Joanna Scanlan
Tom Hollander
Cressida Bonas
Kevin McKidd
David Harewood
Michael Nardone
Alexandra Gilbreath
Michael Smiley
Miltos Yerolemou
Daisy Lowe

TRAMA

Amsterdam, 1636: la città è in pieno fermento. Il commercio prospera, le arti fioriscono. Sophia, orfana cresciuta dalle suore, viene presa in sposa da un ricco mercante, Cornelis Sandvoort, molto più vecchio di lei. Lui desidera ardentemente un figlio, ma lei non riesce a darglielo, mettendo così in pericolo il loro matrimonio. I due decidono di posare per un ritratto che li renderà immortali, ma Sophia inizia una relazione con il pittore, un giovane e talentuoso artista: Jan van Loos. Tutto questo mentre la cameriera di Sophia, Maria, scopre di aspettare un figlio dal ragazzo di cui è innamorata, che per un equivoco è fuggito via. Per salvare la situazione, le due donne escogitano un piano, apparentemente comodo per entrambe. Ma, mentre l’Olanda è preda di una follia collettiva, la febbre di possedere i bulbi di tulipani, con pennellate intense di sensualità, irresistibile desiderio, inganno, sogni e illusioni, il ritratto prende tutt’altra forma, colorando passioni per cui daresti la vita.

A breve uscirà finalmente nelle sale italiane, un film che ho dovuto rivalutare moltissimo; La ragazza dei tulipani. 

Dopo quasi un mese dalla visione, posso parlarvi di questo film intenso e dolcemente triste. 

Devo ammettere che non avevo mai sentito parlare di questa storia e un pò mi spiace perchè a posteriori, devo dire che è molto interessante. Andiamo però con ordine.

La ragazza dei tulipani_Regia di Justin Chadwick - Dane DeHaan

Dane DeHaan in Jan Van Loos

La ragazza dei tulipani_Regia di Justin Chadwick - Alicia Vikander

Alicia Vikander in Sophia Sandvoort

La ragazza dei tulipani_Regia di Justin Chadwick - Christoph Waltz

Christoph Waltz in Cornelis Sandvoort

Green Book [FILM]

Green Book [FILM]

Green Book [FILM]

Verso metà dicembre, ho avuto la possibilità di veder questo film in anteprima e quando sono entrata in sala, non avevo aspettative particolarmente alte. A pelle, la trama non aveva catturato molto la mia attenzione ma come spesso faccio, ho deciso di di provarci comunque.

Mai decisione fu più apprezzata.

Green Book racconta la storia di Tony Lip, un italo-americano molto “rozzo” e terra a terra e Don Shirley, uno dei pianisti jazz più famosi al mondo. I due, vengono da ceti sociali totalmente differenti e per questo, inizialmente c’è molta tensione nell’auto che devono condividere ma il vero problema, è che Don Shirley è un nero e nell’epoca in cui vivono, questo è un GROSSO problema. Tony serve non solo come autista ma anche come “cane da guardia” perchè, puoi essere l’artista più bravo del mondo ma non tutto è concesso.

Quello che più mi ha colpito, oltre alla storia, è il fatto che questa sia realmente accaduta.

Tony Vallelonga e Don Shirley, si conobbero esattamente per quel motivo e crearono nel tempo, un legame che li accompagnò fino alla fine dei loro giorni.

Tony, durante tutto il tempo, faceva fatica a rimaner delle regole imposte ai neri perchè per quanto fosse abbastanza razzista anche lui, aveva un certo limite. Nel film, questa caratteristica viene fuori molto spesso ed è difficile non innamorarsi di lui.

Dal tipico clichè italiano, è un personaggio focoso e d’onore, pronto a non farsi mettere i piedi in testa da nessuno ma sarà proprio Don Shirley a fargli capire che un pò di raffinatezza, non mina assolutamente la sua figura.

Non vinci con la violenza, vinci quando mantieni alta la tua dignità.

Perchè Don è fatto così, pronto ad intraprendere un lungo e difficoltoso viaggio per mostrare alla gente che lui (e quelli come lui), sono persone esattamente come tutti.

Green Book Libro Verde

Il “libro verde” fu pubblica il 1936 e serviva come guida, per tutte le persone nere che volevano fermarsi da qualche parte. I posti riportati, consentivano di viver tranquillamente senza “offendere” i bianchi. Il titolo del film non è scelto a caso.

Una cosa impensabile che metterà a dura prova tutti e due.

Di Don ho apprezzato la forza ma anche la tenerezza di come ha vissuto.

Uscire dal suo guscio è stato un atto di coraggio immenso, che ha sicuramente contagiato altre persone. Ci sono dei passaggi del film, dove capiamo che il suo portamento fermo e pacato è solo un cerone che va ritoccato tutte le sere.

Se per te non sono abbastanza nero e per loro non sono abbastanza bianco allora dimmi chi diavolo sono io!

 Penso che tornerò a vederlo al cinema, portandoci Regia.

Vederlo in lingua è stata una cosa magica (soprattutto le parti in italiano, che non mi aspettavo) ma voglio godermela ancora di più, dato che i due attori, Viggo MortensenMahershala Ali sembrano nati per questi ruoli!

E poi, il finale è così dolce che non può non esser rivisto e condiviso.

Green Book_Regia di Peter Farrelly
INFO

Genere: BiograficoCommediaDrammaticoMusicale

Data: 30/09/2019
Durata: 2 h 16 min
Regia: Peter Farrelly
Musiche: Kris Bowers
Distribuzione: Eagle Pictures

CAST

Viggo Mortensen
Mahershala Ali
Linda Cardellini
Mike Hatton
Don Stark
Sebastian Maniscalco
P. J. Byrne
Brian Stepanek
Iqbal Theba
Dimiter D. Marinov

TRAMA

Green Book, il film diretto da Peter Farrelly, racconta del buttafuori Tony Lip, un italoamericano con un’educazione piuttosto sommaria che nel 1962 venne assunto come autista da Don Shirley, uno dei pianisti jazz più famosi al mondo. Lo scopo? Guidarlo da New York fino agli stati del Sud, in posti dove i diritti civili degli afroamericani sono ben lontani dall’essere legittimamente acquisiti.

Shirley si affida per il viaggio al libro Negro Motorist Green Book: una mappa di motel, ristoranti e pompe di benzina in cui anche gli afroamericani sono ben accolti. Dovendosi confrontare con il razzismo ma anche l’umanità delle persone che incontrano, Lip e Shirley impareranno prima di tutto a conoscersi e rispettarsi a vicenda.

Green Book_Regia di Peter Farrelly - Tony Vallelonga e Don Shirley

Tony Vallelonga e Don Shirley

IT [FILM]

IT [FILM]

IT [FILM]

Il 19 Ottobre, è finalmente uscito un film di cui ero particolarmente incuriosita: IT

Prima di tutto, vorrei togliermi qualche sassolino dalla scarpa, anche se non riguarda direttamente il film. 

Non vado spesso al cinema perché tra il ridere e lo scherzare, se dovessi veder tutto quello che mi incuriosisce, potrei diventare poverah nel giro di pochi mesi. Però, non è tanto quello a bloccarmi ma il fatto che andare a vedere un film, è un atto di coraggio perché spesso, la gente che frequenta le sale, sarebbe da mandare nel pozzo a cercare Pennywise. 

Domenica scorsa, alle 22.15, io e Regia ci siamo decisi ad andare a vedere questo chiacchierato film ma mortacci a me, ho praticamente passato la metà del tempo a meditare mille e più torture. 

Ora, non sono esattamente la persona più socievole di questo mondo ma sono abbastanza tollerante quando si tratta di esperienze ludiche. Andare al cinema con gli amici e fare un pò i cazzari… ci sta, soprattutto quando si sta per vedere un film Horror ma la linea che divide la vita dalla loro morte è la quantità di casino che fanno. 

NON E’ POSSIBILE che a luci spente, le gente sia ancora lì a controllarsi Instagram (tesoro mio bello, è inutile che guardi i vari trucchetti per diventare muscoloso in una settimana, se poi ti sfondi di coca e altre porcate buonissime) o che si mette a commentare, nemmeno troppo privatamente, di quanto si sia cacata (o meno) in mano. 

NON E’ POSSIBILE passare la metà del tempo a sentire i risolini isterici, NON E’ POSSIBILE vedere le persone che si alzano per far passare il bigolo di turno che è rientrato in sala tardi, quando ormai il film è iniziato da dieci minuti. 

Sono dell’idea che certi film, sia meglio vederli sul grande schermo però, la voglia sta scemando. 

Vorrei ricordare alle persone che il cinema è sì, uno stacco piacevole e leggero ma no, non è un circo. 

IT Tombino

Il primo film, me lo ricordo a malapena e quindi, mi sono gustata questo, quasi come se vedessi Pennywise per la prima volta. 

Da quello che mi ricordo, ci sono indubbiamente dei miglioramenti. In primis, la durata dei film. Nella prima versione, tutto quanto durava circa tre ore ma il libro è una papagna di milletrecentotrentasei pagine e ditemi voi, come si può dire tutto in così poco tempo? 

Questa prima uscita dura poco più di due ore e la successiva non sarà da meno. Questo vuol dire più tempo da dedicare ai dettagli.  Il secondo punto a suo favore è che rispetto al precedente è meno ingentilito.

Alcune scene sono state modificate ma in generale sono molto più dirette. Si, ok.
Il mio concetto di “ingentilire” un film Horror potrebbe essere un pò difficile da spiegare (quantomeno, senza finire rinchiusa) ma se avete visto le due versioni, sapete a cosa mi sto riferendo.

IT Gruppo

Nel complesso, IT è stato un bel film.

Non troppo palpitante (non ho problemi con i clown) ma nemmeno noioso. Pieno di momenti esilaranti fatti da battutine spesso inopportune ma anche divertenti, attimi di infinita dolcezza e spot di ansia palpabile.

Mi sono piaciuti molto i ragazzi, che sembravano ben scesi nella parte. Sono riusciti a calibrare le “loro paure”, rendendole reali e quasi condivisibili anche se ormai, da adulta, spesso nella realtà non sarebbero cose mie. 

Ho anche apprezzato il fatto che non sia stato solo “pauroso” ma che sia stata data una buona parte al legame di amicizia tra i vari protagonisti. 

Parliamo invece del Clown? 

Si?

Dai?

Bill Skarsgård

Fermiamoci un secondo per ammirare il pezzo di coetaneo mio che, con appena uno sguardo improvviso, si immedesima perfettamente Pennywise. 

Prima ancora di vedere il film, dopo aver visto in loop i vari trailer, ero incappata casualmente in un pezzo di intervista sul suo personaggio e non capii subito perché il regista volle tenerlo lontano dai piccoli attori. 

Ora so.

Ne sono rimasta folgorata e ammetto che non riesco più a dividere l’attore dal personaggio. 

Pronostico per il seguito? 

A parere mio, faranno faville.

IT_Regia di Andrés Muschietti
INFO

Genere: HorrorDrammaticoFantasticoThriller

Data: 19/10/2017
Durata: 2 h 15 min
Regia: Andy Muschietti
Musiche: Benjamin Wallfisch
Distribuzione: Warner Bros. Pictures

CAST

Bill Skarsgård
Jaeden Lieberher
Sophia Lillis
Jeremy Ray Taylor
Finn Wolfhard
Jack Dylan Grazer
Wyatt Oleff
Chosen Jacobs
Nicholas Hamilton
Owen Teague
Logan Thompson
Jake Sim
Jackson Robert Scott
Stephen Bogaert
Steven Williams
Stuart Hughes
Megan Charpentier
Tatum Lee
Javier Botet

TRAMA

Adattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King, IT si incentra sulla prima parte del racconto, ambientata negli anni 80.
Il palloncino rosso che galleggia a mezz’aria è il biglietto da visita di una misteriosa entità demoniaca che tormenta i ragazzini di Derry, attirandoli in una trappola mortale senza vie di scampo. Nell’immaginaria cittadina del Maine dove la gente scompare senza motivo, l’ennesima vittima è un bambino di sette anni di nome George, risucchiato in un tombino durante un temporale. Un gruppo di ragazzini perseguitati dai bulli per diverse ragioni, si riunisce sotto la denominazione di Club dei Perdenti per indagare sul mistero della morte di George e degli altri ragazzi scomparsi. Leader dei Perdenti è il giovane Bill Denbrough, fratello maggiore dell’ultima vittima, attanagliato dai sensi di colpa per non aver impedito il brutale assassinio. Al suo fianco, bersagli naturali dei prepotenti per indole, aspetto o condizioni economiche, ci sono il grassoccio Ben, l’impulsivo Richie, il pragamatico Stan, l’appassionato di storia Mike, l’ipocondriaco Eddie e l’unica ragazza della banda Beverly. Quando la ricerca li conduce a un clown sadico e maligno chiamato Pennywise, ciascuno dei coraggiosi componenti del neonato Club si rende conto di averlo già incontrato prima. 

IT_Regia di Andrés Muschietti - Bill Skarsgard

Bill Skarsgård