Alice. Infelici e Scontenti
Veniamo quindi alla nostra amata bambina… dalle sue origini con Lewis, fino a Chimera.
Durante il viaggio nacque la storia, che più tardi mise per iscritto e regalò ad Alice Liddell, che tanto aveva insistito perché lo facesse, diventando quindi Alice’s Adventures Under Ground (“Le avventure di Alice nel Sotto Suolo”), che si sviluppava in soli quattro capitoli illustrati da Carroll stesso. Solo più tardi venne pubblicata la sua storia, aggiungendo nuovi personaggi e situazioni, commissionando inoltre le illustrazioni a John Tenniel.
Tutti i personaggi della favola manifestano elementi di interesse psicopatologico, in stretto contatto con il clima conservatore della Victorian Age. Alice è una bambina confusa e disorientata alla ricerca di un’identità, come si evince dalla sua irrequietezza e volontà di fuga perenne. È come se la sua libertà fosse perennemente ostacolata dal rigore morale e dalle imposizioni esterne. Per questo motivo, tutte le conversazioni che lei intraprenderà, non hanno senso, proprio perché la bambina non riesce ad accettare l’obbedienza e il rispetto delle regole. Il Brucaliffo e lo Stregatto rappresentano le figure genitoriali, infatti tutte le risposte che i due animali danno ad Alice nascono dal desiderio di contraddire la piccola, come rappresentazione del divieto dell’età del proibizionismo. Significativo poi è l’aforisma “Tagliatele la testa“, ripetuto più di una volta dalla terribile Regina di Cuori, citato per esorcizzare la paura che personaggi politici del tempo perdessero il controllo. Negli anni seguenti poi, le interpretazione di questa misteriosa fiaba si sono sprecate: c’è ad esempio chi sostiene che la storia di Alice è un trip mentale, un viaggio nella sperimentazione di tutte le droghe esistenti. Oppure chi trova all’interno della trama, regole logiche, linguistiche, fisiche e matematiche. Addirittura, spesso il sogno, l’elemento grazie al quale Alice compie le sue mille peripezie, viene accostato a ciò che Freud nella sua Interpretazione dei sogni definisce inconscio. Egli lo considera come il luogo della non consapevolezza, in cui vengono “immagazzinati” tutti i desideri irrealizzabili e i traumi che, per non danneggiare la stabilità psicologica dell’individuo, vengono “bloccati” in un substrato della coscienza.
Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie divenne l’ispirazione delle successive generazioni di scrittori e artisti. Tra questi c’era anche Vladimir Nabokov, l’autore di Lolita, nonché colui che tradusse Le avventure di Alice dall’inglese al russo. Lolita, infatti, racconta di un uomo adulto che seduce la dodicenne Lolita raccontandole delle storie. «Io lo chiamo sempre Lewis Carroll Carroll, perché lui è stato il primo Humert Humbert» – diceva Nabokov, riferendosi al protagonista maschile del suo romanzo.
Gli ultimi che sicuramente tutti consociamo anche solo grazie alla pubblicità in rete, sono stati diretti da Tim Burton. In questo caso però, la versione di Alice è più matura e la storia si scosta molto dall’originale. I personaggi poi sono anche più attivi su vari fronti e non come nella storia originale.
Parliamo però di un Regista molto particolare e quindi, queste rivisitazioni sono in linea con il suo solito lavoro.
Non solo.
Per quanto non ci siano molte vere e proprie rivisitazioni cinematografiche, non possiamo non nominare la serie televisiva “Once Upon a Time in Wonderland“, dove il mondo delle meraviglie la fa ovviamente da padrona ma quasi tutti i personaggi non sono ciò che sembrano o addirittura, non centrano nulla.
La protagonista del Mondo delle Meraviglie non poteva mica sfuggire alla realtà e come potevamo non immaginare un suo ritorno a casa? Cosa successe quando da bambina, si risvegliò del suo normalissimo mondo?
In questo libro, motore di questo blogtour particolare, vediamo molte storie conosciutissime ma riscritte con finali non lieti.
Alice: Ci siamo abituati al fatto che Alice, una volta risvegliata, torni ad essere la bella bambina giudiziosa e pronta per diventare donna. Come può però esser vero? Cosa può nascondersi in realtà in quel futuro non detto? Chimera ci da due versioni, una un pò più delicata dell’altra ma non lasciatevi tediare… nessuna delle due la salva veramente.
Ammetto che se dovessi immaginare il futuro della bella bambina bionda, non mi scosterei di un millimetro dalla versione di Chimera. Credo che possa esse non solo quella più veritiera ma anche l’unica fattibile.
Come può sopravvivere una bambina da una visione come quella? Come può tornare nel suo magnifico Mondo delle Meraviglie? Bene, qui ci viene narrato.