Disegni e colori. Shade Of Magic

Nov 4, 2020 | 2020, Eventi

Partiamo dal fatto che questo è il primo volume che leggo della Schwab e che solitamente non presto particolare attenzione a chi disegna e le tonalità dei colori usati nelle tavole. Un pò stupida come cosa, dato che ho studiato per fare la grafica pubblicitaria e tra i vari lavori che avrei potuto provare a fare, ci sarebbe stato anche quello del fumettista. Comunque, sono più quel tipo di persona che preferisce farsi catturare dall’insieme e non solo dai singoli dettagli (quelli magari li scopro dopo la seconda rilettura o in casi come questo, quando devo fare un approfondimento).

Partiamo quindi dalle basi.
Chi ha fatto cosa?

Andrea Olimpieri (Instagram)
Disegnatore italiano emergente, tuttora residente nel suo paese d’origine. Il suo apporto è stato fondamentale per la creazione dell’estetica visiva della serie a fumetti di. Ha lavorato a numerosi altri titoli di grande successo quali Mostri, True Blood e Dishonored.

LAYOUT di Andrea Olimpieri shade of magic CHINE di Andrea Olimpieri shade of magic COLORI di Enrica Eren Angiolini shade of magic
LAYOUT di Andrea Olimpieri CHINE di Andrea Olimpieri COLORI di Enrica Eren Angiolini

 

Enrica Eren Angiolini (Instagram)
Colorista di grande talento e schermitrice provetta, Colorista di grande talento e schermitrice provetta, Enrica ha realizzato i colori di volumi quali Doctor Who: The irteenth Doctor, Warhammer 40,000, Terminator e The Order of the Forge. Vive e lavora a Roma.

Oltre al lavoro di Andre e Enrica, ci sono due assistenti coloristi ma la vera chicca secondo ma arriva dal fatto che tra un capitolo e l’alto, ci siano delle illustrazioni di Maxim Maresh e Isra realizzate da svariati autori. Al momento non ne ho una preferita, dovrei dar una terza occhiata e fare una scaletta ma così, su due piedi, mi piacciono praticamente tutte!

Sui colori sono un pò un cane, se mi sentisse il mio compagno che ha proprio studiato il come e quando usare i colori, verrebbe a bacchettarmi. Ma non è qui, e voi non direte nulla a nessuno, vero?

Quelli predominanti sono i colori dei vestiti e delle magie messe in atto. Pochi colori brillanti, per dare enfasi alle scene di combattimento oppure a qualche passaggio importante mentre per il colore della pelle e l’ambientazione, tutto assume una tonalità molto cupa, giusto a rimarcare il fatto che Verose non è un luogo sicuro e facile come magari lo era Londra. Infatti, alla fine della Graphic, i colori cambiano e diventano più brillanti come a voler dimostrare che il peggio sia passato. (Ovviamente non sarà così, ma viviamo ancora in un momento nell’illusione fatta di arcobaleni e glitter)

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