Michela Monti [ANEDDOTI]

Michela Monti [ANEDDOTI]

Martedì è giorno di recensioni in anteprima ma come vi dicevo ieri, questa settimana è dedicata sopratutto al libro di Michela Monti.
Quando uno Scrittore pubblica un libro, spesso risveglia la curiosità del lettore su come ci si sia arrivati a quelle idee ma pochi pensano ad eventuali curiosità, magari imbarazzanti, sulla stesura.
Quindi, mentre ieri vi abbiamo parlato di Citazioni, oggi vi proponiamo degli aneddoti e sul blog di Federica (qui), ne troverete altri.

Un pomeriggio Checco (mio marito) è tornato a casa dal lavoro e mi ha trovata piangente, seduta per terra, col pc appoggiato sul divano davanti a me. Si è spaventato e mi è venuto subito incontro, chiedendo spiegazioni. Bene. Gli è toccato aspettare due minuti buoni di singhiozzi, prima che riuscissi a spiegargli cosa stava succedendo. Ero irrimediabilmente sconvolta per la sorte di uno dei miei personaggi.

La fine è stata una delle prime cose che ho scritto. La tempistica è stata: primo capitolo, pagina finale, resto del libro. E al momento della congiunzione delle due parti è stato tutto fluido, semplice. Mi è andata di culo.

Il libro è dedicato al mio nonno, che è stato una presenza fondamentale nella mia vita, e ne parla anche durante la storia, in un certo modo. L’holter, la neuropatia degenerativa, sono cose che ho scritto pensando a lui.

Michela Monti-Autor
83500 di Michela Monti
Michela Monti_Illustrazione per 83500

Seme di strega e La tempesta. Seme di strega

Seme di strega e La tempesta. Seme di strega

“La Tempesta”, considerata la penultima opera del drammaturgo inglese e l’ultima in cui egli compare come attore.

Il racconto della commedia inglese inizia quando gran parte degli eventi sono già accaduti. Il mago Prospero, legittimo Duca di Milano, insieme alla figlia Miranda, è esiliato da circa dodici anni in un’isola (forse nel mare Adriatico o in Francia, altri ipotizzano nelle isole Bermude, mentre secondo l’avvocato e scrittore statunitense Richard Paul Roe si tratterebbe dell’isola di Vulcano, in Sicilia), dopo che il geloso fratello di Prospero, Antonio, aiutato dal re di Napoli, lo ha deposto e fatto allontanare con la figlioletta dell’età di tre anni. In possesso di arti magiche dovute alla sua grande conoscenza e alla sua prodigiosa biblioteca, Prospero è servito controvoglia da uno spirito, Ariel, che egli ha liberato dall’albero dentro il quale era intrappolato. Ariel vi era stato imprigionato dalla strega africana Sicorace, esiliata nell’isola anni prima e morta prima dell’arrivo di Prospero. Il figlio della strega, Calibano, un mostro deforme, è l’unico abitante mortale dell’isola prima dell’arrivo di Prospero. Provocato dall’avvenenza di Miranda, le propone di unirsi a lui per creare una nuova razza che popoli l’isola.

A questo punto inizia la commedia. Prospero, avendo previsto che il fratello Antonio sarebbe passato nei pressi dell’isola con una nave (di ritorno dalle nozze della figlia di Alonso, Clarabella, con un re cartaginese), scatena una tempesta che causerà il naufragio della nave.

Sulla nave viaggia anche il re Alonso, amico di Antonio e compagno nella cospirazione, ed il figlio di Alonso, Ferdinando. Prospero, con i suoi incantesimi, riesce a separare tutti i superstiti del naufragio cosicché Alonso e Ferdinando credano entrambi che l’altro sia morto.

La commedia ha quindi una struttura divergente e, poi, convergente allorquando i percorsi dei naufraghi si ricongiungono presso la grotta di Prospero. Calibano incappa in Stefano e Trinculo, due ubriaconi della ciurma, che egli scambia per creature divine discese dalla luna: insieme cercano di ordire una ribellione contro Prospero che però fallisce. Nel frattempo, Ferdinando e Miranda si innamorano a prima vista. Il loro matrimonio sarà per Prospero ragione di riconciliazione con il fratello Antonio. Nel finale Prospero rinuncia alla magia in un famoso monologo nel quale molti studiosi hanno visto un riferimento all’abbandono delle scene da parte di Shakespeare, il quale dopo quest’opera si riconcilierà con la società.

La tempesta fu pubblicata per la prima volta nel in folio del 1623, come testo iniziale della raccolta, ed è uno dei testi che risultano meglio conservati, diviso in atti e con le note a margine che si presume siano state scritte dallo stesso Shakespeare. Fu rappresentata per la prima volta il 1º novembre 1611 al Whitehall Palace di Londra; probabilmente, in seguito, fu messa in scena anche al Globe Theatre e al Blackfriars Theatre.

La tempesta appartiene all’ultima fase della produzione di Shakespeare, quella dei romances: opere in cui rielabora tematiche già trattate (nelle grandi tragedie o nelle commedie) collocandole in una dimensione mitica e sacrale. Nei romances ricorrono spesso temi quali morte e rinascita, espiazione seguita dal perdono e colpe dei padri riscattate dai figli.

Questa è l’unica opera di Shakespeare nella quale sono (quasi) rispettate le unità di tempo, di luogo e d’azione del dramma classico. L’unità di luogo è conseguita con l’ambientazione delle vicende su di un’isola remota. L’unità di tempo è data dallo svolgersi di tutte le azioni nello spazio di poche e ben precise ore: dalle 2 alle 6 del pomeriggio. L’unità d’azione, in effetti, non è propriamente conseguita. Il motivo per cui Shakespeare rispettò le unità ne La tempesta non è noto. Nella maggior parte delle sue opere, gli eventi accadono in diversi giorni ed i personaggi si muovono in vari luoghi. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che, dato il contenuto fantastico de La tempesta, Shakespeare abbia voluto rispettare le unità per aiutare il pubblico a superare l’incredulità. Altri hanno evidenziato le critiche che Shakespeare aveva ricevuto perché non rispettava le unità e sostengono che possa aver voluto dimostrare di essere in grado di rispettare tali regole.

Un’opinione diffusa tra i critici italiani è che il rispetto delle unità in questo caso sia stato voluto dall’autore per sottolineare maggiormente il livello metateatrale sotteso a tutta la sua opera. Infatti, all’inizio della commedia si fa notare che sull’isola sono le due di pomeriggio, orario tradizionale delle rappresentazioni teatrali all’epoca: è come se si volesse far assistere il pubblico alle vicende in tempo reale. Alcuni critici affermano che il soggetto de La tempesta sia la messa in scena di una commedia intitolata La tempesta, enfatizzando l’aspetto del teatro nel teatro che è certamente presente in quest’opera.

FILM [1908]

Il film di fantascienza del 1956 Il pianeta proibito fu ispirato da quest’opera, specialmente per quanto riguarda le caratteristiche (ma non i nomi) di molti dei personaggi; la storia, però, rimpiazza Calibano con un Mostro dall’Id ed Ariel con Robby il robot. Il film Serenity di Joss Whedon riprese molti dei temi, e qualche nome, sia da Il pianeta proibito che da La tempesta: in special modo, l’esplorazione dell’ambito giusto per il controllo delle altre persone. Fu ispirato da quest’opera anche un episodio di Star Trek del 1968, intitolato Requiem for Methuselah. Derek Jerman ha diretto una nuova versione cinematografica della commedia nel 1979, The Tempest. Un impertinente adattamento musicale del 1990, intitolato Il ritorno al pianeta proibito, mescolò con successo la trama del film con altri personaggi e dialoghi di Shakespeare. Il film Tempest del 1982, diretto da Paul Mazursky, è una commedia liberamente ispirata a quest’opera. Nel 1991, Peter Greenaway ha diretto Prospero’s books, un adattamento cinematografico in cui Prospero recita tutte le battute. Nel 2010 esce il film The Tempest diretto da Julie Taymor nel quale il personaggio di Prospero è interpretato da una donna, Helen Mirren.

SEME DI STREGA Atwood: “Racconto la fantascienza contro la cattiva scienza”«La prima cosa che ho fatto è stata rileggere il testo, poi ho visionato tutti i film e i documentari legati al testo e poi ho riletto la versione integrale. Poi sono venuti i consueti episodi di panico e caos mentale: Come ho potuto essere così folle da pensare di partecipare a questo progetto? Perché ho scelto La Tempesta? È impossibile. […] Calma, calma, mi sono detta di stare calma. Ho letto ancora una volta il testo, questa volta partendo dalla fine. Le ultime tre parole che Prospero dice sono “Rendimi libero”. Libero da cosa? In cosa era imprigionato?».

Seme di Strega di Margaret Atwood
Seme di Strega di Margaret Atwood_The tempest. From the play of william shakespeare

La Sirenetta. Infelici e scontenti – Halloween

La Sirenetta. Infelici e scontenti – Halloween

Ebbene si, siamo arrivati al 31 Ottobre, ovvero, il giorno di Halloween.

Ogni anno cerco sempre di portarvi qualcosa di carino ma dopo un pò, più che proporvi i soliti film o le solite letture… beh, anche io voglio cambiare.
Così, con l’aiuto di alcune Blogger e la disponibilità di Alice, oggi vogliamo proporvi la risposta ad una semplicissima domanda; Perchè odiamo determinate principesse?

La Disney ormai punta più sulle storie di
animali che sui principi azzurri, per non
creare false aspettative alle donne di
domani.

Come quasi tutti, anche io sono cresciuta a pane e disney.

Ci sono moltissime principesse che mi affascinano e che guardo ancora oggi ma a mente fredda, dobbiamo ammettere che spesso, non sono da prendere come esempi.

Dovendo sceglierne una, tra le tante che ormai odio, vi direi Ariel.

Capelli rossi e fluenti, felice e apparentemente libera.

Ariel è il simbolo di come l’amore non conosca confini e di come si riesca a fare tutto, se spinti dal giusto sentimento.

Per anni, ho pensato fosse uno dei cartoni più significativi della Disney perché Ariel sfida molte insidie per il suo uomo, però… all’alba dei 27 anni (ma anche prima), devo pormi e porvi alcuni quesiti.

Prima di tutto, decidere di cambiare se stessi, in modo così radicale, non è estremista?

Ariel cede la sua coda per un paio di gambe perché crede che sia l’unico modo per entrare in contatto con il suo amato. Non importa se vuol dire rinnegare la sua famiglia e tutto il suo regno, per lei, esiste solo Eric! Senza contare che, sempre per amore, cede la sua splendida voce e firma un contratto con la cattiva Ursula.

Siamo sicuri però, che la donna polpo sia effettivamente un personaggio cattivo?

Dal mio punto di vista, Ariel trasmette un tipo di messaggio assolutamente furori moda.

In primis, perché abbandona se stessa per un’uomo.

Capisco che l’amore abbatta ogni barriera e che per l’Amore vero, siamo disposti a tutto ma Ariel è il classico esempio di come per farsi accettare, bisogni diventare per forza uguali alla massa. Non c’è sconto di pena, non ci sono mezze misure… lei diventa Umana e tanto per dire, quando avrà una figlia, sarà la povera piccola a dover scoprire le sue vere origini.

Una tristezza infinita.

Trovo che mutare sia inevitabile ma rinnegarsi, no.

Seconda cosa assurda è che fa tutto lei.

Fa, inforca e disfa alle spalle di Eric ma a conti fatti, nemmeno lui si sbatte in modo particolare per star vicino alla ragazza silenziosa. Credo sia l’uomo più ottuso al mondo e infatti, nella versione originale della Sirenetta, lui giurerà amore alla donna sbagliata.

Una cosa bella del libro di Alice è che riscrive i destini delle principesse.

Ci racconta una versione attendibile di quello che succede dopo il “E vissero felici e scontenti”. Perché dai, lo sappiamo che il #maiunagioia non è appannaggio solo nostro… Con Ariel ad esempio, ci parla di un dettaglio di non secondaria importanza.

Vero che l’amore non conosce limiti ma madre natura, si.

Cosa succede quando un’essere geneticamente modificato, cerca di riprodursi con qualcuno che non è della sua stessa specie?

BUON HALLOWEEN!

Outfit Lunari. Winter

Outfit Lunari. Winter

Siamo finalmente giunti all’uscita dell’ultimo volume della saga dedicata alle Cronache Lunari! I libri non sono esattamente finiti ma vengono considerati un più… Comunque sia, gioite! Ora potete finalmente andare a comprare l’ultimo.

Come potete vedere dal titolo o dalla scaletta, oggi vi proporrò degli outfit lunari dedicati alle eroine che abbiamo iniziato a conoscere durante la lettura dei libri precedenti.

Considerate che sono un pò un cane negli abbinamenti ma devo dire che mi sono presa benissimo!!!!

Cinder me la immagino come una principessa ribelle. So che la mia, non è una visione così assurda ma l’idea di un bel vestito vaporoso dai colori tipicamente femminili, le stia a pennello.

Ovviamente però, essendo una ragazza dal carattere forte, per completare il tutto, dei tocchi di nero in pelle e pizzo…. fa la sua porca figura!

“He was the fantasy of every girl in the country. He was so far out of realm, her world, that she should have stopped thinking about him the second the door had closed. Should stop thinking about him immediately. Should never think about him again, except maybe as a client–and her prince.
And yet, the memory of his fingers against her skin refused to fade.”

“Do your kind even know what love is? Can you feel anything at all, or is it just… programmed?”

Passiamo a Scarlet, che mi fa partire la fantasia in modo particolare. 

Se ci penso, vedo più lei come lupo che il lupo vero! 

Una ragazza dal carattere forte, quasi burbero e da una sensualità ferina. Una persona misteriosa e pratica, capace di arrivare alla meta che si è prefissata. 

Per questo motivo, la vedo stilosa ma anche cupa come la notte. 

“We met less than a week ago and in that time I’ve done nothing but lie and cheat and betray you. I know. But if you give me a chance…all I want is to protect you. To be near you. For as long as I’m able.”

“She did not know that the wolf was a wicked sort of animal, and she was not afraid of him.”

Cress è la nostra penultima principessa e me la immagino un pochino più sobria anche se sfavillante, proprio come una stella!

“Maybe there isn’t such a thing as fate. Maybe it’s just the opportunities we’re given, and what we do with them. I’m beginning to think that maybe great, epic romances don’t just happen. We have to make them ourselves.”

“I promise, I will not let you die without being kissed.”

Per ultima, abbiamo Winter. 

La nostra nuova eroina che è tanto buona quante eterea. Dalla carnagione che voglio far risaltare con un vestito fatto di veli, me la immagino come una regina delle nevi (dio, che fantasia!). 

Ammetto che le scarpe con la farfalla sono un tocca trash ma l’ho messo perchè le auguro di potersi liberare come una meravigliosa farfalla!

“She was prettier than a bouquet of roses and crazier than a headless chicken. Fitting in was not an option.”

“Tapping a finger against the flesh of her elbow, she deadpanned, “Jacin Clay, there is an assassin under my bed.”

Winter di Marissa Meyer_Cinder

Cinder

Winter di Marissa Meyer_Scarlet

Scarlet

Winter di Marissa Meyer_Cress

Cress

Winter di Marissa Meyer_Winter

Winter

Daniel Pennac [INCONTRO/17]

Daniel Pennac [INCONTRO/17]

Daniel Pennac [INCONTRO/17]

Daniel Pennac, è uno scrittore francese.

Dopo quasi vent’anni dalla sua ultima pubblicazione dedicata al ciclo Malaussène, torna nelle librerie con un nuovo libro.

Venerdì 5 maggio, alla Feltrinelli di Milano, insieme a Claudio Bisio abbiamo avuto il piacere di capire perché è tornato dopo tutto questo tempo.

Una sera, uscito dal cinema, una bambina mi si avvicinò. Mi indicò un uomo anziano dicendo che era suo nonno ed io, non capii immediatamente cosa mi volesse dire. Forse, voleva dirmi che mi conosceva ed effettivamente mi disse quello ma per un motivo differente rispetto a quello che mi ero immaginato. Quell’uomo anziano era un mio vecchio studente. In quel momento ho pensato che il tempo era veramente volato e mi sono chiesto come potevano esser diventati i piccoli Malaussène

Durante l’incontro sono stati letti dei passaggi del libro per farci capire come sono diventati i bambini che abbiamo conosciuto nei sei libri precedenti. Come sono cresciuti e come sono maturati. Molte cose sono cambiate ma, non sono poi così diversi da ciò che erano.

Abbiamo anche trattato temi di attualità.

Bisio voleva sapere quanto avevano influito i fatti realmente accaduti (l’attentato al Bataclan per esempio) sul suo modo di scrivere, sul mondo che aveva creato. Giustamente Daniel, ci ha detto che non si può rimanere immuni a notizie del genere, sopratutto quando tua figlia era nelle vicinanze proprio il giorno dell’attentato.

Pennac è un personaggio particolare.

Geniale ma non saccente, con un’auto ironia quasi invidiabile.

Proprio grazie alla sua ironia non si arrabbia con il suo amico Benni che, raccontando del nuovo libro uscito, spoilera praticamente tutto in un articolo sulla Repubblica. Anzi, lo difende e rigira il tutto facendo si che anche da una situazione del genere, potenzialmente scomoda, possa scaturire una lezione.

è interessante, perché con Benni, che è l’intelligenza fatta persona, come sempre ha messo il dito su una cosa importante. E cioè che non ha nessuna importanza fare il riassunto aneddotico di un romanzo. Perché ciò che davvero fa il Romanzo, è il gusto della lettura, è la scrittura

Un’ora di ricordi ma anche di promesse che portano ad un’unica conclusione.

Ovvero la voglia di leggere “Il caso Malaussène: Mi hanno mentito” e quella di recuperare ogni suo libro, giusto per rimanere ancora in compagnia di un personaggio così interessante.

Una volta almeno, vorrei ringraziarlo io questo mio scrittore, questo mio amico. Perché tradurre da diciassette anni Daniel Pennac, non è stato ne un onore, ne una grande soddisfazione professionale. È stato ed è una costante, luminosa, smisurata felicità. Grazie Daniel, anche a nome di tutti i traduttori.

Yasmina Mélaouah

Daniel Pennac